Savigliano (CN) - Per le armonie della memoria 2019 il Coro della SAT e Trio Kreisler

A Palazzo Taffini, presso il Museo Civico

Seguendo principi di progettazione ormai collaudati ed accolti dal favore di un pubblico numeroso ed attento, la stagione artistica 2019 delle “Armonie della Memoria” di Savigliano si snoda fino al 12 aprile all’insegna della varietà propositiva sostenuta da scelte oculate per il parco interpreti.

 

Dalla musica colta al rock, dall’orchestra al recital solistico, dal nome circondato di fama allo spazio per i giovani strumentisti, l’armonia si realizza in primis nell’equilibrata distribuzione dell’offerta concertistica, peraltro dislocata in sedi prestigiose, come la splendida sala affrescata di Palazzo Taffini, di forte impatto visivo e sostenuta da accurate modalità di ospitale accoglienza. 

 

Sabato 9 marzo alle ore 21 presso il Teatro Milanollo di Savigliano, sul palco il "Coro della Sat" di Trento, in collaborazione con l'Associazione Nazionali Alpini, gli Amici dell'Ospedale SS. Annunciata e il Coro Polifonico di Savigliano. Segue un appuntamento per giovani domenica 10 marzo, con il Trio Kreisel.

 

Sabato 9 marzo ore 21

 

CORO DELLA SAT DI TRENTO

 

In collaborazione con Associazioni Nazionali Alpini, Amici dell’ospedale SS. Annunziata,

 

Coro Polifonico Città di Savigliano

 

“Chi abbia avuto modo di ascoltare una sola volta questi ragazzi vestiti da montanari, questi operai, questi studenti, questi impiegati, credo sinceramente non potrà dimenticare mai più quella loro voce calda e penetrante che ripete all'infinito, con una precisione e preparazione tecnica degna dei più famosi complessi professionisti, quelle malinconiche storie senza speranza, popolate di amanti infelici, di spose morte d'amore, di giovani innamorati, di soldati lontani, pervase da una saggezza temprata nei secoli sulla dura vita delle montagne, da un'ingenuità di sentimenti infantile e commovente, da un ritegno pieno di pudori ma carico di generosità”.

 

Niente di meglio delle parole di Roberto Lejdi per accompagnare il coro alpino più famoso al mondo, nato ufficilamente a Trento nel 1926 per iniziativa dei fratelli Pedrotti e di alcuni amici, oggi diretto, restando in famiglia, da Mauro Pedrotti, nipote di Silvio e figlio di Mario. Melodie ascoltate per strada, in fabbrica, in guerra e in pace, tradite spesso solo oralmente, diventavano pian piano musica scritta, nelle armonizzazioni dei Pedrotti prima e poi di compositori di fama come Antonio PedrottiRenato DionisiArturo Benedetti MichelangeliLuigi PigarelliAndrea MascagniGiorgio Federico GhediniBruno Zanolini.

 

Fedele sempre a se stesso il Coro della Sat ha trasformato l’hic et nunc della musica popolare in un repertorio destinato all’universalità della storia.

 

Domenica 10 marzo ore 16,30 Museo Civico (per i giovani)

 

TRIO Kreisel

 

Emanuele Groppo flauto

Matteo Del Maso clarinetto

Daniele Ligios chitarra

 

Joseph Kreutzer - Trio Op.16

Allegro risoluto

Adagio

Alla polacca

 

Arthur Johannes Scholz - Suite per flauto, clarinetto e chitarra Op.250

Arabischer Schleiertanz

Serenata

Barcarole

Le Sabat (Der Kreisel)

Vittorio Monti – _Czardas (5m)

 

Il Kreisel Trio è nato a Torino nel 2017 durante una ricerca storica su Arthur Johannes Scholz, talentuoso compositore del primo Novecento recentemente riscoperto, di cui porta al pubblico in prima esecuzione assoluta le opere 250 e 138 in occasione delle rassegne “Torino città delle mille corde” e “Six ways”, riscuotendo grande successo. Oltre alla partecipazione a diverse rassegne concertistiche piemontesi, nel 2018 il trio ottiene il primo premio al concorso nazionale “Ansaldi” di Roburent e il secondo premio al concorso internazionale "Città di Favria".

 

La personalità del trio si riconosce nella ricerca di un repertorio originale per la particolare formazione, sicuramente non cosi inconsueta nel mondo musicale del primo Ottocento, con flauto e clarinetto in luogo degli archi e la chitarra pronta a vivere un momento di gloria cameristica in area colta italiana (da Paganini, a Gragnani o Carulli) nonchè nordica (Joseph Kreutzer parente forse del “famigerato” autore dei celebri Studi violinistici), attesa la ben diversa “manovrabilità” rispetto ad altre tastiere (pianoforti od organi che fossero).

 

Ma l’esiguità del repertorio non spaventa i componenti del trio, che non disdegnano la pratica dell’arrangiamento, magari “copiando” da quel territorio violinistico (come nel caso della Czardas di Monti) così vicino (Paganini docet) alla chitarra.

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Articolo pubblicato il 08/03/2019