Ecofin “al palo” su web tax: ora tocca all’Ocse

Intanto il progetto francese va avanti: il 4 aprile in Assemblea Nazionale

Ancora una volta i lavori della web tax si arenano: niente accordo all’Ecofin sul testo. Ora tocca all’Ocse, il che potrebbe anche essere visto positivamente dal momento che le varie tasse digitali nazionali sparirebbero una volta che l’organismo internazionale avesse avallato una web tax. A opporsi, non garantendo quindi l’unanimità della seduta, Irlanda, Svezia, Danimarca a Finlandia.

Prendo nota dell’opposizione di alcuni Stati membri, Ocse e G20 stanno portando avanti progetti molto ambiziosi e si pensa di concludere entro il 2020. Siamo d’accordo a concentrarci sugli sforzi a livello di Ocse ma dobbiamo essere pronti ad affrontare ritardi all’interno dell’ambito internazionale”, ha detto il presidente di turno dell’Ecofin, il ministro romeno Orlando Teodorovici. “Se nel 2020 si constaterà che l’accordo a livello Ocse richiederà più tempo, il Consiglio potrebbe tornare a discutere la web tax se lo ritiene necessario”, ha aggiunto.

Al momento il progetto in stato di maggior avanzamento è quello francese che il 4 aprile passerà all’Assemblea nazionale. Il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire ha commentato il mancato “goal” dell’Ecofin mettendo in chiaro che esso “non ha messo in discussione il disegno di legge francese”. E ha poi aggiunto, a proposito di quanto sia preferibile una tassa internazionale: “non appena ci sarà una tassa a livello internazionale, la Francia ritirerà la sua tassa nazionale”.

 

L.V.C.

 

(Immagine in copertina tratta da Guida Fisco)

 

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Articolo pubblicato il 13/03/2019