Torino - Lega boom per le elezioni in Piemonte
Riccardo Molinari e Matteo Salvini (Affaritaliani.it)

Al voto con liste civiche locali ma senza Forza Italia?

Va bene aspettare la Basilicata (si vota domenica 24 marzo), ma - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - il motivo per cui il vertice del Centrodestra di ieri (assente Silvio Berlusconi) sulle Amministrative non ha sciolto il nodo del candidato alle Regionali in Piemonte (si vota il 26 maggio insieme alle Europee) sono i dubbi di Matteo Salvini sul via libera al sostegno a un esponente di Forza Italia.

Facciamo ordine. A fine 2018, quando si stabilirono le varie candidature alle Regionali di quest'anno, l'accordo di massima prevedeva che il Piemonte andasse a Forza Italia. E gli azzurri, anche se non in modo ufficiale, hanno messo in campo il nome di Alberto Cirio, sul quale però il Carroccio ha avuto sempre non poche riserve in quanto ritenuto candidato "debole".

E infatti si comincia a parlare di una soluzione terza ovvero della candidatura dell'imprenditore e presidente di Film Commission Paolo Damilano. Alla base dei dubbi di Salvini, in realtà, ci sono però i numeri, sia quelli reali sia quelli dei sondaggi.

In Abruzzo e in Sardegna (si aspetta la Basilicata dove le previsioni dovrebbero confermare il trend) hanno visto il Carroccio superare nettamente gli azzurri. E l'ultimo sondaggio interno al Centrodestra sul Piemonte - le rilevazioni vengono fatte con cadenza regolare - avrebbe evidenziato numeri clamorosi e tali da portare allo stop di Salvini sull'ok all'accordo.

Se qualche mese fa, in autunno, la Lega doppiava Forza Italia in Piemonte (circa 20 a 10%), o oggi il Carroccio vale addirittura cinque volte il partito di Berlusconi (circa 30 a 6%).

Con questi numeri, frutto anche dell'ottimo lavoro svolto sul territorio dal segretario piemontese del Carroccio Riccardo Molinari, il vicepremier e ministro dell'Interno avrebbe chiesto di attendere prima del via libera finale all'intesa.

La Lega molto difficilmente potrà dare l'ok a un candidato di Forza Italia viste queste cifre. Due le soluzioni: o si trova un terzo nome gradito anche al Carroccio oppure - ipotesi comunque remota - potrebbe esserci una clamorosa frattura con la Lega che andrebbe al voto insieme a Fratelli d'Italia e altre liste civiche locali ma senza Forza Italia.

 

Affaritaliani.it

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Articolo pubblicato il 16/03/2019