Torinesi, ostaggi del GTT ?

Inefficienze pagate a caro prezzo da tutti

Gentile direttore,

 

l'idea annunciata dal Comune di modificare sostanzialmente l'orario di efficacia della ZTL potrebbe finalmente consentire di superare il dogma da 'città proibita' imposto sinora da GTT che ha determinato dannose ricadute su tante categorie di Cittadini e Attività.

 

Purtroppo molti si sono subito scagliati contro questa ipotesi, senza cogliere l'opportunità di aprire, invece, una discussione fruttuosa per liberarci da un dannoso inutile  impedimento. Intanto la proposta è stata fatta con largo anticipo sulla eventuale attuazione, credo, proprio per consentire a tutte le categorie interessate di ragionare utilmente di una riforma necessaria per rivitalizzare la nostra città in declino.

 

Invece l'idea è stata immediatamente bocciata, a prescindere da ogni doverosa riflessione, proprio da molti supponenti interlocutori che avrebbero dovuto, per il loro ruolo e la loro forza contrattuale, porre il problema della ZTL già da molti anni.

 

Soprattutto perché nel frattempo proprio GTT non è riuscita a risolvere le proprie costose contraddizioni ed inefficienze pagate a caro prezzo da tutti i Torinesi.

 

Il tempo che intercorrerà fino all'1/1/2020 potrebbe essere fruttuosamente impiegato per ragionare sulla mobilità in modo intelligente. Invece, anche tenendo conto di altre gravi vessazioni finora subite anche da Cittadini auto-muniti i Torinesi paiono vocati, grazie alla miopia dei loro presunti Tutori, al masochismo più becero. 

 

Ci sono per la nostra Città, che è fondata su un'urbanistica che tanti ci invidiano, molte opportunità per risolvere finalmente il problema della mobilita' che  può rendere compatibili la vita dei pedoni con le funzioni essenziali del trasporto, sia pubblico che privato.

 

Spiace che un ente come l'ACI torinese,  nella capitale dell'auto, su questi aspetti di propria competenza come anche sulle scelte anti smog che immobilizzano quotidianamente decine di migliaia di veicoli considerati fuorilegge non abbia mai preso posizione su quanto decretato dalle precedenti Amministrazioni comunali.

 

Qual'e' la sua reale funzione?  Come pensa di tutelare i propri Soci che sono sempre stati, storicamente, sostenitori dello sviluppo economico di Torino?

 

Pare avere, da troppo tempo, rinunciato alla propria funzione e non ha saputo rendersi protagonista di una necessaria rivoluzione culturale e pratica sulla  mobilità urbana. E di esempi virtuosi praticati con successo da anni, soprattutto in metropoli europee, ne avrebbe molti.

 

Mancanza di coraggio o declino intellettivo?  Dobbiamo proprio rassegnarci a subire negligenze ed insipienze dei decisori? 

 

Credo di no.

 

Cordiali saluti.

 

GianFranco Billotti

 

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Carissimo lettore,

 

le "vittime" delle decisioni di poltrona ci sono sempre state e ci saranno perchè le scelte vengono sempre mal digerite dalle minoranze che intravedono una sorta impositiva dietro qualsiasi decisione scaturita dagli organi di governo cittadino.

 

Decisioni che, d'altronde, sono legittime in quanto favorite direttamente con il voto, e quindi con "democratica espressione".

 

Il gioco delle parti, tuttavia, ha sempre lasciato, per l'appunto, vittime sul suo percorso anche perchè soddisfare completamente ogni singola esigenza è sicuramente impossibile.

 

Ed allora nascono le ribellioni delle Associazioni che devono tutelare gli interessi delle varie categorie in cui si fraziona il mondo del lavoro (?), ma il più delle volte si tratta di una sterile protesta fine a se stessa.

 

Esempi ce ne sono molti, ma desidero ricordare quello, a mio modo di vedere, più eclatante e cioè la chiusura, a suo tempo, della circolazione in via Garibaldi che suscitò una "rivolta popolare" e che ne produrrebbe una altrettanto vibrante se si ripetesse invertendo la tendenza.

 

La mia posizione è sempre stata critica nei confronti del servizio pubblico, penalizzato da sempre dalla "inadempienza" di troppi viaggiatori il che ha impoverito le casse del gestore con ripercussioni a carico degli onesti cittadini che oggi, miracolo della tecnologia, hanno imparato a "bippare" per convalidare il diritto al trasporto. 

 

Lei potrà osservare che tutto ciò non ha nulla a che vedere con la Ztl, ma invece lo ritengo collegato direttamente con la gestione del traffico, in particolare degli stessi mezzi pubblici che godono di corsie privilegiate regolarmente intasate dal traffico privato che non rispetta, spesso e volentieri, le regole.

 

Ed ancora, con la manutenzione preventiva degli stessi mezzi evitando situazioni di cui la cronaca cittadina si è dovuta occupare ormai troppo spesso per mettere ancor più il "dito nella piaga".

 

Occorre anche dire che l'Amministrazione comunale talvolta agisce "quasi per ripicca" contribuendo agli imbuti che di fatto producono irrequietezza e disappunto nell'utenza, pubblica e privata, che subisce rallentamenti biblici alla normale percorrenza degli usuali spostamenti.

 

Piazza Baldissera docet!

 

Per quanto riguarda l'ACI, non vedo soluzioni che possano determinare la sua posizione a favore di quella che "era la capitale dell'auto" ed oggi si è ridotta ad un ruolo di utenza senza particolari identità nazionali.

 

Per cui, carissimo lettore, non resta che auspicare una sempre più oculata attenzione di chi amministra la città affinchè non si ripetano decisioni quali chiudere il traffico in alcune arterie, create a suo tempo per sveltirlo, per evitare gli intasamenti: soluzione di facile attuazione, ma sintomo di inefficienza.

 

              

               Civico20News  

     Il Direttore Responsabile                                   

             Massimo Calleri     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 16/03/2019