Elephant Claps stasera al Jazz Club torino

Una band di sei elementi composta da sole voci capaci di creare un sound pop e virtuoso, che ha già raccolto diversi premi in Italia e in Europa

Orecchie disegnate per catturare melodie, zampe multigroove e una proboscide polifonica: queste sono le caratteristiche che rendono Elephant Claps unico, sorprendente progetto musicale e il loro debutto con un album, omonimo, uscito il 14 aprile 2017.

Sei sono i volti che cavalcano questo curioso pachiderma e che si affidano esclusivamente alle loro voci, senza bisogno di altri strumenti, per comporre e proporre la propria musica. La sfida è dimostrare come l'aria, la pressione e le corde vocali siano più che sufficienti per disegnare un colorato universo di suoni afro-funk-jazz.

C'è il tono jazz di Mila Trani e Serena Ferrara, regine di loop station e improvvisazione vocale.
C'è la calda voce di Naima Faraò, soul-woman del gruppo. C'è Gian Marco Trevisan, che depone la sua fidata chitarra per stupire come tenore. C'è il solco di André Michel Arraiz Rivas, beatboxer responsabile della marcia dei pachidermi. E poi c'è Paolo Raia, un basso naturale con un'estensione vocale gigante.

È nei concerti che l'Elefante emana tutta la sua forza, con il pubblico che mostra sempre entusiasmo per il progetto, ballando e cantando con la band.

Che si tratti di un teatro importante, di un club indipendente o di uno dei più famosi festival europei dedicati alla musica vocale, ogni concerto di Elephant Claps si trasforma in una vera festa.

Ad Aarhus Vocal Kontest in Danimarca, il pubblico danese ha duettato con la band cantando alcune frasi in italiano, facendo conquistare ai nostri il primo posto assoluto tra le nuove proposte.
 

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Articolo pubblicato il 19/03/2019