Guido Florio, fotografo
Guido Florio (al centro) all'inaugurazione della mostra fotografica «Dialogo tra realtà e immaginazione»

Prosegue la sua mostra fotografica «Dialogo tra realtà e immaginazione», presso l’Associazione Artistico Culturale TeArt

A Torino, da mercoledì 20 marzo, presso l’Associazione Artistico Culturale TeArt, in via Giotto 14, è in corso la mostra «Dialogo tra realtà e immaginazione» del fotografo Guido Florio. La mostra sarà visitabile fino al 6 aprile, con il seguente orario di apertura: da martedì a venerdì dalle 17:00 alle 19:00, al sabato su appuntamento.

In occasione dell’inaugurazione abbiamo rivolto qualche domanda a Guido Florio.

 

Chi è Guido Florio?

 

Ho 24 anni e sono nato e cresciuto a Torino.

Fin da piccolo ho avuto un grande interesse per l’arte; inizialmente ero attratto soprattutto dalla pittura e dal disegno, ma durante il liceo, visitando alcune mostre sui principali fotografi contemporanei, ho cominciato ad avvicinarmi alla fotografia.

Quale è stato il suo percorso formativo?

 

Dopo aver conseguito il diploma di maturità al Liceo Scientifico Alessandro Volta mi sono iscritto alla facoltà di Architettura presso il Politecnico di Torino ed è proprio durante gli studi universitari che ho iniziato a produrre le prime immagini. Questi lavori riguardavano principalmente paesaggistica e architettura ed erano chiaramente influenzati da tutto ciò che riguardava il mio percorso universitario. In seguito, quando questo interesse si è trasformato in una vera e propria passione, ho cominciato a sperimentare tecniche e stili diversi e mi sono avvicinato anche ad altri generi tra cui il Ritratto e soprattutto la Street Photography.

Dopo aver conseguito la laurea mi sono iscritto ad un Corso di Specializzazione in Fotografia presso IED (Istituto Europeo di Design), iniziato a novembre 2018 e tutt’ora in corso.

Ha già partecipato a qualche precedente mostra?

 

Ho avuto modo di esporre le mie immagini per alcune mostre collettive presso l’associazione culturale Atb situata in via Riccardo Sineo, e per un’esposizione personale presso La Piadineria degli Artisti in corso Marconi 27.

 

Cosa propone in questa mostra «Dialogo tra realtà e immaginazione»?

 

Propongo un lavoro che si presenta come un gioco tra alcune coppie di immagini, ognuna delle quali racconta una storia diversa e apparentemente lontana dalle altre. Ogni coppia ha una vita propria, ma ciò che le accomuna tutte è la volontà di incuriosire e quasi disorientare l’osservatore attraverso dettagli, riflessi, accostamenti cromatici, studi della luce e salti temporali che stimolano l’immaginazione andando oltre la semplice rappresentazione della realtà.

Come definisce il suo stile?

 

Gli elementi fondamentali delle mie opere sono la ricerca di geometrie e di accostamenti cromatici suggestivi, il forte contrasto tra luci e ombre, la relazione tra movimento e staticità e soprattutto il rapporto tra la figura umana e l’ambiente circostante. Fonte di ispirazione sono fotografi come Elliott Erwitt, Lucien Hervé, Ernst Haas, ma anche artisti che hanno operato principalmente in ambiti diversi dalla fotografia come Dalì, Escher e molti altri.

Tutti i miei lavori sono stati prodotti tramite la fotografia digitale, ma nelle ultime settimane, grazie al corso di studi, ho iniziato a sperimentare l’analogico, lo sviluppo dei negativi e la stampa in camera oscura. Attualmente mi sto avvicinando anche alla fotografia di Reportage.

Sono in costante ricerca di nuove idee e nuovi stimoli e penso che sia fondamentale per un fotografo allargare ininterrottamente la propria conoscenza in tutti i rami dell’arte.

Grazie e complimenti!

Le foto ritraggono Guido Florio con alcuni amici e sono state realizzate da Milo Julini nel corso dell’inaugurazione della mostra.

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Articolo pubblicato il 02/04/2019