Torino. “SI TAV, SI a un futuro di lavoro, SI, Torino va avanti”

Ieri mattina la terza mobilitazione per il progresso e contro l’immobilismo ed il degrado

“Sì Tav”, è il motto che ormai raggruppa tutta la spinta positiva e propulsiva delle categorie sociali per il lavoro, il progresso e contro l’insano immobilismo in cui sta scivolando, ancor più dell’Italia, la nostra regione.

Ieri mattina il Piemonte  che vorrebbe poter  lavorare e produrre è sceso di nuovo in piazza, in un corteo che al suono dell’Inno alla gioia di Beethoven  da piazza Vittorio si è snodato sino in piazza Castello in modo ordinato e con la partecipazione di oltre quindicimila persone.

A ribadire il sostegno alla Torino-Lione c’ erano migliaia di cittadini senza sigla e aderenti all'associazione 'Sì Tav Sì Lavoro', al comitato 'Sì Torino va avanti' e all' Osservatorio 21 che hanno convogliato sin dal 10 novembre dello scorso anno, per la terza volta, questo fiume che è sempre più compatto.

Seguiti dai comitati civici e dal mondo delle imprese e dei sindacati.  

Vi hanno infatti aderito oltre 40 sigle del mondo produttivo e sindacale. “Abbiamo deciso di tornare per le strade della nostra bella città per ribadire la nostra voglia di un futuro fatto di lavoro e sviluppo, benessere e apertura verso gli altri, un futuro nel quale Torino, il Piemonte e l’Italia diventino nuovamente un buon posto dove vivere tutti", dice Corrado Alberto, presidente dell'associazione di pmi Api Torino.

Sono seguite altre dichiarazioni o interventi dal palco di piazza Castello. Sintetizziamo i più significativi "Sono Guglielmo, studente di ingegneria al secondo anno. Per me la Tav è un’opportunità di lavoro, di conoscere giovani e lavorare all’estero senza rinunciare alle cene in famiglia", dice il primo dei giovani intervenuti dal palco. Poi interviene Clara, giovane imprenditrice, sottolinea che lo sviluppo “è vendere e portare merce all’estero, e far venire chi vuole investire nel nostro territorio. Per chi viene a studiare al Politecnico e all’Università bisogna rendere il nostro Paese attraente. I giovani imprenditori sperano negli investimenti”.

"Siamo in piazza anche oggi con i nostri lavoratori dell'edilizia per sottolineare l'importanza strategica della Torino Lione per il bene del nostro territorio, dell'Italia e dei lavoratori. Basta tergiversare, l'opera va realizzata", dice Claudio Papa della Fenal-Uil. “Con la nostra significativa partecipazione alla manifestazione odierna in favore della Tav – spiegano i segretari regionale e territoriale della Cisl, Alessio Ferraris e Domenico Lo Bianco – abbiamo voluto ribadire l’importanza di rimettere il lavoro al centro dell’agenda politica territoriale e nazionale. Oggi, insieme a tante e diverse espressioni della società civile, abbiamo scritto una bella pagina per Torino, il Piemonte e il Paese”. Emozionante l’intervento di un operaio del Cantiere di Chiomonte .

E’ l’unione positiva degli imprenditori e delle organizzazioni sindacali, accomunati dal medesimo interesse per il lavoro che, è bene ribadirlo, rappresenta il presupposto per il progresso.

Siamo a meno di due mesi dalle elezioni regionali ed inevitabilmente  la campagna elettorale ha fatto capolino in piazza Castello. Era presente il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e altri del Pd piemontese e nazionale, di Fratelli d'Italia e di +Europa. Non hanno aderito invece né i leghisti, al governo nazionale con M5s, né Forza Italia, anche se autorevoli parlamentari di Forza Italia erano presenti a titolo personale.

Il candidato del centro destra alla presidenza della Regione, Alberto Cirio, venerdì pomeriggio ha inviato una lettera a tutte le sigle aderenti, in cui manifestava la ferma intenzione, se eletto, di realizzare la TAV e le altre infrastrutture carenti, ma non riteneva opportuna la sua partecipazione al corteo.

Di conseguenza, in questa di per se importante 3a manifestazione per la TAV, malgrado la forte presenza di CISL e Uil, l’assenza della Lega e di Forza Italia si è vista nei grandi buchi della piazza quasi a dare ragione al Presidente Berlusconi che il 10 Novembre aveva dichiarato che metà della Piazza era di Centro Destra.

Forse le divisioni politiche e le bandiere dei partiti hanno inciso sulla mancata presenza di coloro che nelle precedenti manifestazioni, avevano seguito l’impostazione di Mino Giachino, che con “SITAV SILAVORO” era stato l’ideatore e l’organizzatore della prima manifestazione, insieme alle madamin. A novembre gli organizzatori avevano preteso che non ci fossero bandiere di partito, così la Piazza era piena della Gente di Torino, quella che spontaneamente vuole ribadire la volontà di rinascita di una regione da cui è partito il progresso e il lavoro.
Gli uomini di cultura della sinistra che su un giornale cittadino avevano allora criticato l’assenza delle bandiere di partito hanno tappato ancora una volta!

La prossima settimana sarà cruciale per il centro destra. Si dovrà decidere se la lista civica,” SITAV SILAVORO”  potrà essere ammessa nell’ambito della coalizione. Il diniego potrebbe riservare conseguenze elettorali di non poco conto  e risultare un tradimento per coloro che, refrattari ai rituali compromissori della politica, si sono ritrovati in più occasioni  in piazza Castello per battersi per la rinascita del Piemonte.

Prendiamo atto della presenza alla manifestazione degli esponenti politici e delle dichiarazioni degli assenti, senza immischiarci  in polemiche.

Rimaniamo in attesa che i due contendenti (Chiamparino e Cirio) pubblichino programmi e nominativi  degli assessori in pectore preposti alla realizzazione delle grandi opere e dei programmi volti a far rinascere il lavoro in Piemonte.

Solo a quel momento potremo aver le idee chiare su chi s’impegna effettivamente per la crescita, considerata prioritaria, seguendo, tra l’altro,  l’indirizzo espresso dai piemontesi in queste tre manifestazioni, oppure come in molte occasioni è accaduto, privilegia indifendibili galoppini, con i risultati tristemente noti.

 

Immagini: ANSA

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 07/04/2019