Sanremo (IM) - Art. 69 e Pasqua di Resurrezione
Foto di repertorio (Malgrado Tutto)

Giuliana Tofani Rossi si rivolge direttamente al Presidente della Repubblica

Giuliana Tofani Rossi, la nostra affezionatissima lettrice, ci scrive per segnalare come da quasi un anno attenda risposta dal Quirinale in merito all'argomentazione da Lei ampiamente ed esaustivamente descritta e che noi riportiamo integralmente.

 

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Signor Presidente Sergio Mattarella,

mi chiamo Giuliana Tofani Rossi, sono pensionata, ho 76 anni. In data 28 maggio  2018 Le ho ufficialmente inviato una lettera con la quale evidenziavo  violazione dell'art. 69 della Costituzione. Questo articolo sancisce che i parlamentari ricevano  una indennità stabilita dalla legge.   

Fino a pochi anni fa,  noi italiani,   ignoravamo che, oltre all'indennità,   fossero pagate ricche pensioni ai politici,   perchè nessuno ce  lo aveva  rivelato.

Probabilmente anche i Presidenti della Repubblica  precedenti, come il piemontese  Luigi Einaudi, i napoletani  Giovanni Leone e Giorgio Napolitano,  non erano a conoscenza che le Camere, sottobanco, pagassero i vitalizi. Però sono anni che  i  giornali  pubblicano nomi dei percettori  e importi  del vitalizio o dei vitalizi (perchè possono essere più di uno) percepiti dai politici. 

Presidente Mattarella perché Lei,  che  è il supremo Garante della Costituzione, non ha ancora interrotto questo  dirottamento del denaro pubblico? 

L'Italia (immagine La Voce della Patria) è strangolata da un altissimo debito che potrebbe essere diminuito se il Parlamento,  con  legge,  azzerasse tutti i vitalizi in essere, li ricalcolasse sulla base delle somme effettivamente versate e stabilisse un rientro all'erario di quanto percepito in più del dovuto, pignorando anche i beni dei percettori abusivi.

Ritengo, inoltre, che anche i funzionari dello Stato e degli Enti pubblici siano responsabili,  secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione dei diritti.  

Durante il fascismo i parlamentari non percepivano certo il vitalizio e,  addirittura,  il Capo del Governo Cav. Benito Mussolini  rifiutò lo  stipendio che gli sarebbe spettato,   mantenendo la propria  famiglia con i proventi dei diritti d’autore.

La  vedova  Rachele percepì la pensione di reversibilità solo nel 1975, cioè trenta  anni dopo l’assassinio del DUCE.   Non avendo Mussolini ricevuto  alcuno stipendio dallo Stato, per determinare  l’ammontare della pensione,  fu stabilito uno stipendio ipotetico e su questo fu calcolato il vitalizio della  vedova.

Se la nostra bellissima Italia ha la forma di uno stivale, mi viene da pensare che non è fatta per essere presa a calci, ma per dare un poderoso calcio a tutti coloro che, non rispettando le leggi della Repubblica, la affossano.

Buon lavoro Presidente Mattarella e Buona Pasqua di Resurrezione.

 

Giuliana Tofani Rossi


 

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Articolo pubblicato il 12/04/2019