La «Via Crucis» di Giuseppe Lettere in mostra a Viù (Torino)

I 14 dipinti che la compongono sono esposti nella Cappella dedicata alla Madonna della Salette presso la Casa di Spiritualità Lanteriana di Villa Schiari

All’inizio di quest’anno abbiamo conversato con il pittore torinese Giuseppe Lettere a proposito della sua “Via Crucis”. Lettere, artista introspettivo che presenta nelle sue opere temi di forte valenze sociale ed emotiva, spesso nascosti o taciuti, per stimolare negli spettatori riflessioni e confronti, aveva affermato: «Tutto quello che negli anni dipingo – e che presenta come soggetto principale il corpo umano - è in funzione e contribuisce (quasi in maniera ossessiva) ad arricchire la mia produzione verso questa tematica, al fine di esprimere questo lungo excursus artistico verso una variegata mostra sul tema: il corpo.

Anche la mia “Via Crucis”, a cui ho lavorato per un anno e mezzo, fa parte di questo progetto».

I 14 dipinti che la compongono sono realizzati su tavole di legno di noce a ricordo del legno della croce e l’attività di falegname svolta da Giuseppe e inizialmente anche da Gesù. Ogni opera è incastrata in cornici di ferro artigianali, a ricordo dei chiodi, ma anche perché il freddo del metallo evoca la morte. «La mia “Via Crucis” – afferma Lettere - è un racconto della sofferenza umana».

Apprendiamo ora che la “Via Crucis” di Giuseppe Lettere è stata esposta a Viù (Torino), nella Cappella dedicata alla Madonna della Salette presso la Casa di Spiritualità Lanteriana di Villa Schiari, che gli Oblati di Maria Vergine dedicano ai ritiri spirituali. Sarà visibile fino al 22 aprile.

Siamo grati a Padre Andrea Brustolon, curatore della Casa di Spiritualità Lanteriana di Villa Schiari, per aver predisposto la suggestiva esposizione di questa “Via Crucis” che, per l’intensità dei tratti, la forza dei colori, la sofferenza dei volti e la dolorosa posa di mani e corpi chini, se non riversi dal dolore, trasmette quel tumulto sanguinante che Cristo deve aver provato nella sua Passione... e con lui chi lo ha amato.

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Articolo pubblicato il 13/04/2019