Un messaggio che Del Debbio invia a tutti gli italiani

L’ immigrato non è tenuto a pagare la mensa scolastica

E’ la tesi sostenuta da Paolo Del Debbio (immagine Il Giornale) in una trasmissione che lui conduce sulle reti mediaset. C’era davanti a lui un padre di famiglia marocchino che si rifiutava di pagare quel minimo contributo che la nostra scuola a tempo pieno richiede per poter dare un pasto all’interno dell’istituto.

Il Del Debbio, che è un uomo veramente buono ed anche super politicamente corretto, guardava il marocchino con espressione commossa, chiedendo cosa provava la figlia di otto anni, quando in mensa le veniva servito un pasto diverso da quello degli altri bambini.

 

La colpa per il buon conduttore era di tutti. Degli altri insegnanti, del preside dell’istituto, degli uffici di assistenza del comune, del sindaco leghista del comune di Minerbe, di quel clima di avversione che subisce chi arriva nel nostro paese.

 

Non gli è venuto neppure in mente di considerare il fatto che la stessa identica cosa poteva capitare ad un bambino italiano, se la sua famiglia si fosse comportata come quella marocchina, rifiutandosi di pagare il dovuto.

 

Ma qui si trattava di un immigrato e la cosa era grave.

 

Dopo qualche minuto di altre lacrimevoli considerazioni, Paolo il Buono ha deciso di chiamare al suo fianco ed ha accolto sotto le sue grandi ali, due prefiche da lui considerate intelligenti.

 

Una, Alessandra Moretti, del PD (immagine Panorama), nota più per i rapporti amorosi intrecciati con un altro conduttore TV, che per la sua attività politica, punteggiata da ripetute sconfitte, ha ripetuto pari pari le tesi già sostenute dal buon Paolo, sulla deriva xenofoba instillata negli italiani dal governo attuale.

 

L’altra, Licia Renzulli  di Forza Italia (immagine La7), che compare sempre in TV in intimo contatto con i glutei del cavaliere, ha sostenuto con petulanza che il compito di pagare la retta doveva essere sostenuto da tutte le altre insegnanti della scuola.

 

Tutti colpevoli, secondo Paolo il Buono ? Nessun altro responsabile?

 

Solo a questo punto il conduttore è stato colto da un dubbio ed ha deciso di interpellare il padre marocchino che lo osservava con aria melliflua.

 

Perché ha deciso di non pagare? Perché sono disoccupato e non ho soldi. E’vero che le hanno offerto un lavoro pagato 480 euro? Troppo pochi ha risposto l’immigrato. E poi devo accompagnare a scuola i bambini e non possiedo una macchina.

Il Del Debbio si è ben guardato dal dire al suo protetto che ci sono i mezzi pubblici e che non era il caso che il nostro stato (o qualche calciatore NDR) lo rifornisse anche di un’automobile.

 

Un’altra ombra di dubbio è di nuovo comparsa negli occhi buoni di Del Debbio quando uno spettatore ha fatto presente che, oltre all’insegnamento di norma, la scuola, aveva assicurato alla figlia dislessica  anche un insegnante di sostegno.

Amareggiato, con voce incerta, a questo punto il conduttore ha osato chiedere al buon immigrato. Sua moglie lavora?. Mia moglie è disoccupata gli ha risposto il marocchino (a lato immagine secoloditalia.it).

 

Ma Paolo il Buono era sicuro che la moglie lavorasse in nero e che, secondo le usanze imposte dalla cultura magrebina, si dovesse occupare di tutto l’andamento della casa e della famiglia. Oltre a questi compiti, è noto che in Marocco le mogli devono sobbarcarsi anche tutto il peso dei lavori agricoli.

 

Mentre il protetto del Paolo, sempre secondo la cultura del suo paese, poteva passare il tempo trastullandosi e giocando a carte con i sui conterranei nel bar più vicino.

L’amico di Paolo il Buono era talmente impegnato che non aveva neppure trovato il tempo di presentarsi negli uffici comunali di Minerbe (immagine www comune.minerbe.vr.it), per presentare la domanda di esenzione dal tributo scolastico.

 

Forse, vivendo qui da anni, si era reso conto che era meglio evitare di pagare tasse e contributi, perché ci sarebbero stati sempre degli uomini buoni come Paolo Del Debbio od un calciatore miliardario come il Candreva (immagine Gazzetta), ad invitarlo in televisione, giustificarlo ed e chiedergli di persistere nel suo modo di vivere.

 

La sua cultura.

 

 

      

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Articolo pubblicato il 15/04/2019