Elezioni regionali Piemonte: Il perché di una scelta.

“Civico20” intervista la dottoressa Anna Luisa Carmagnola.

In vista delle elezioni regionali, stanno emergendo i primi nominativi certi dei candidati. Nella lista:” Chiamparino per il Piemonte del SI”, leggiamo la candidatura della dottoressa Anna Luisa Carmagnola, biologa e medico chirurgo, specializzata in Dermatologia e Venereologia e assai nota a Torino ove, da oltre trent’anni esercita la professione medica.

E forse uno dei primi risvolti concreti  della vitalità delle liste civiche aperte a candidati con un bagaglio professionale di prim’ordine, ma sino ad ora estranei ai palazzi della politica. Siamo incuriositi e cerchiamo di approfondire.

  • Dottoressa Carmagnola, Lei vanta un curriculum professionale di prim’ordine,  è socia di società scientifiche di prestigio e autrice di studi e pubblicazioni, ma si è tenuta lontana sino ad ora dalle tentazioni elettorali. Perché oggi fa questa scelta?
  •  La nostra Regione ha certamente  bisogno dell’impegno di tutti per superare un momento di crisi e di profonda incertezza. Ascoltando  i miei pazienti ho spesso raccolto sentimenti di delusione, sconforto ed ansia per il futuro . Per questo ho deciso di provare a dare una mano mettendo a disposizione le mie competenze e le mie energie. Sono convinta che siano sempre più necessarie  persone  di buona volontà provenienti dalla società civile disposte a mettersi al servizio della comunità.
  • In che modo intende testimoniare il suo impegno in consiglio regionale?
  • Vorrei offrire un contributo nelle aree in cui la mia esperienza potrebbe tornare utile. In particolare i problemi che riguardano la sanità, settore vitale per il benessere dei cittadini e che rappresenta, peraltro, l’80% della spesa pubblica nella nostra Regione, mi sembrano rilevanti. Le categorie più deboli, gli anziani, i malati bisognosi di assistenza domiciliare e le Associazioni di volontariato che li assistono richiedono risposte concrete in termini di miglioramento delle norme ed aumento dei fondi a disposizione.
  • Quali sono a suo avviso le cause del regresso del Piemonte rispetto alle regioni del Nord?
  • Le specializzazioni industriali del Piemonte sono tra quelle che hanno più fortemente risentito della lunga crisi iniziata nel 2008. Il Piemonte, a causa di questa situazione, è in ritardo rispetto alle altre regioni del Nord, che hanno realtà economiche più diversificate. Dobbiamo riuscire ad esprimere finalmente una visione culturale e programmatica più ampia che permetta al Piemonte di scrollarsi di dosso quel senso di chiusura e di rinuncia che da troppo tempo lo frena.
  • Siamo la regione che continua a vantare traguardi positivi nel campo della medicina d’avanguardia, con clinici affermati a livello internazionale. Ma il cittadino che si reca al pronto soccorso ne esce il più delle volte stravolto dopo ore di attesa. Quali rimedi si potrebbero adottare?

Il Piemonte ha diversi centri di eccellenza in numerosi settori della sanità, veri fiori all’occhiello di risonanza internazionale. Esiste però, sempre più evidente, il grave problema della riorganizzazione della medicina d’urgenza e pronto soccorso. E’ necessario intervenire con investimenti mirati, coinvolgendo la medicina di base e le strutture sanitarie sul  territorio arrivando così ad inviare ai PS di eccellenza solo le patologie di particolare gravità.

 

  • Qual è il suo giudizio sul livello qualitativo di sanità erogata in Piemonte?

Buono ma migliorabile….

 

  • Quali sono le prime misure che intenderebbe caldeggiare, nel ruolo di consigliere regionale alla nuova giunta regionale?

Ritengo sia importante sviluppare una formula di raccordo funzionale tra servizio socio sanitario pubblico e volontariato, integrativa e con costi contenuti. La gestione post ricovero del paziente anziano in particolare ne trarrebbe indubbi vantaggi. Porrei grande attenzione ai servizi sul territorio favorendo Associazioni di promozione sociale, dispensari farmaceutici , sperimentando in aree piccole con azioni mirate, sostenendo Volontariato e Terzo Settore.

Altro punto dove concentrerei l’attenzione sarebbe l’integrazione con fondi regionali del numero di borse di studio attualmente previste per le Scuole di Specializzazione. Il problema della carenza di medici specialisti che già registriamo diventerà nel tempo sempre più drammatico e troverà soluzione solo nella possibilità di formare  un numero adeguato di specialisti, cosa attualmente impossibile per il ridottissimo numero di Borse di studio messe a disposizione. …

 

  • Dottoressa Carmagnola, lei è molto conosciuta a Torino per la sua lunga attività professionale. Di cosa si occupa quando il tempo le concede una tregua e non indossa il camice bianco?

Ho figlie adulte ma la mamma è sempre la mamma…mi piace occuparmi del giardino e dell’orto, ed ho due cani molto affettuosi. Adoro il teatro e recito in una compagnia amatoriale.  E soprattutto ho una nonna adottata, della quale mi occupo con affetto.

 

  • Se lei dovesse formulare una scala di valori per la società, cosa metterebbe ai primi posti?
  • Sicuramente il lavoro per i giovani.  la sicurezza per gli anziani, la cura dell’ambiente.
  • L’amministratore pubblico e l’ascolto, è un tema sul quale ha formulato riflessioni ed avrebbe qualcosa da dire?
  • L’ascolto è un momento fondamentale del rapporto con i miei pazienti, e proprio perché ne conosco l’importanza vorrei portare questa attitudine nella politica. Gli amministratori pubblici devono infatti assolutamente dare la più alta priorità all’ascolto dei cittadini, alla conoscenza e verbalizzazione dei loro bisogni e delle loro preoccupazioni.  Proprio la percezione del distacco ha allontanato il cittadino dalla cosa pubblica. A questo dobbiamo porre rimedio, se vogliamo recuperare credibilità e fiducia.
  • Per concludere, alla base della serietà del suo impegno, ampiamente dimostrato in questa conversazione, nel suo DNA c’è un ‘emulazione o un esempio che la stimola ad occuparsi della “Res publica”, anche remoto e che intenderebbe adottare o percorrere?

Sono sempre stata colpita dalla personalità e dal modo di intendere la politica di mio nonno, che è stato senatore ed ha partecipato ai lavori della Costituente. Era un uomo attento, severo e frugale, un piemontese di altri tempi, di un’onestà assoluta. Il ricordo del nonno Luigi che divideva i francobolli per la posta personale, acquistati di tasca propria, da quelli per l’attività parlamentare, mi è sempre stato di esempio e mi ha lasciato il desiderio di poter restituire, un giorno, alla mia comunità, un servizio, con la stessa onestà e lo stesso impegno.

 

Grazie dottoressa Carmagnola, con i migliori auspici

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Articolo pubblicato il 19/04/2019