Torino. Edgardo Sogno, il monarchico alfiere della Resistenza Liberale

La presentazione di un libro e la deposizione di una corona di fiori sotto la lapide dello strenuo difensore della libertà.

Il ricordo di Edgardo Sogno da parte dell’Unione monarchica Italiana e del comitato delle Libertà “Edgardo Sogno” assume  quest’anno un aspetto particolarmente significativo che non sarebbe certo dispiaciuto al patriota e Monarchico Edgardo Sogno insignito della Medaglia d’oro al Valor Militare e che contribuisce a divulgare l’humus che ha generato la Franchi e le molteplici iniziative di lotta e solidarietà da parte di donne e uomini non mossi da principi ideologici, dopo il 25 luglio 1943.

Sabato 4 maggio alle ore 10,30 nella sala Solferino dell’hotel Diplomatic di via Cernaia 42 a Torino, verrà presentato il libro scritto da Rossella Pace “ Una vita tranquilla”: la resistenza Liberale nelle memorie di Cristina Casana.

Con l’introduzione e l’approfondimento da parte del Generale Roberto Lopez, ne discuteranno con l’autrice, Francesco Forte, Salvatore Sfrecola e Alessandro Sacchi. Modererà l’incontro l’avocato Edoardo Pezzoni Mauri.

La Resistenza presenta degli aspetti storiografici per molto tempo rimasti nell'ombra. Tra di essi, sicuramente, il ruolo svolto dalle grandi famiglie aristocratiche e quello ancora più importante della partecipazione femminile. Questo libro, tratta proprio di questi aspetti attraverso la figura di Cristina Casana. Una giovane donna dell'alta società dell'Italia del Nord, una cattolica - liberale, che nella sua villa brianzola di Novedrate, raccolse, organizzò e diede ospitalità, complice il fratello Rinaldo, a tutte le anime della lotta clandestina sia civile che militare, costituendo il principale punto d'appoggio dell'Organizzazione Franchi.

Risulta evidente il riferimento all’eroe della Resistenza Edgardo Sogno che in uno dei suo scritti più conosciuti “Guerra senza Bandiere”, così si presenta ”Ho partecipato alla Resistenza per motivi di Giustizia, per motivi di libertà e di dignità umana, ma non per vedere realizzate alcune piuttosto che altre forme di organizzazione economica. Sentivo sin d’allora la relatività e l’irrilevanza delle posizioni convenzionali di destra e di sinistra di fronte all’essenzialità della elevazione morale, del rapporto tra morale e politica e per questo avevo coscienza di combattere, resistendo al nazifascismo in un “prepartito” che era il partito di tutti. Il solo partito che avesse una causa per cui, temporalmente si poteva morire e combattere”.

L’idea di costituire la “Franchi” scrive ancora Sogno,” sorse nei giorni che seguirono immediatamente i tragici eventi del marzo 1944 quando la polizia germanica e quella della repubblica di Salò con un’operazione a largo raggio svolta contemporaneamente a Torino, Milano e Genova, riuscirono a catturare il Comitato Militare Piemontese (gran parte dei componenti del quale furono poi giustiziati poco dopo al poligono del Martinetto di Torino)” e l’organizzazione “Otto” (un centro di comunicazioni radio clandestine con gli Alleati organizzato dal professor Ottorino Balduzzi di Genova) unitamente a un certo numero di corrieri e collaboratori”.

 

Ma in cosa consisteva quest’eroica e non faziosa organizzazione, divenuta poi leggendaria per le numerose e rischiose imprese concluse?

La Franchi, lo precisa ancora Sogno, non fu mai una formazione di partito in senso stretto, anche se l’orientamento politico di Sogno lo portava ad operare nell’ambito del movimento liberale, ma ne fecero parte ufficiali apolitici, azionisti, democristiani, socialisti e comunisti ai quali veniva soltanto richiesta l’incondizionata dedizione alla lotta di liberazione nazionale. Sprezzante del pericolo fu protagonista di imprese temerarie, mostrando coraggio e mai mettendo a repentaglio la vita delle popolazioni civili, né esponendole alle rappresaglie naziste.

 

Fa bene Rossella Pace a porre l’accento sulla grave “dimenticanza”, anche storiografica, circa il ruolo svolto dai Liberali nella Resistenza. Testualmente, scrive: “Dimenticanza, questa, imputabile in parte alla letteratura scientifica, ma, anche e soprattutto, allo stesso Partito Liberale che non ha mai riconosciuto pienamente il contributo determinante di molte figure femminili a quella che Ercole Camurani in primis, definì la Resistenza Liberale: “Non lagniamoci poi se l’antifascismo è stato monopolizzato da comunisti e azionisti quando noi siamo stati così cattivi custodi della memoria”.

Altro punto dolens  riguarda l’ignobile ed esecrabile trattamento che nei primi anni ‘70 del secolo scorso quel partito riservò appunto ad Edgardo Sogno.

In chiusura Rossella Pace auspica che la pubblicazione del suo libro possa provocare lo stimolo a riscrivere una nuova pagina della resistenza volta al recupero di una memoria comune del nostro recente passato ove le donne in modo particolare, dopo la Liberazione ripresero, per la maggior parte  ruoli lavorativi e famigliari non pretendendo prebende o riconoscimenti politici ed istituzionali. Tale ricerca troverebbe terreno fertile anche in Piemonte ove la memoria all’interno delle famiglie, continua a tramandare molteplici gesti eroici che la storiografia ufficiale volutamente ignora.

Dopo l’incontro all’hotel Diplomatic, i partecipanti potranno recarsi  presso la vicina via Donati 29 per la deposizione di una corona di fiori alla  lapide commemorativa di Edgardo Sogno “Leggendario comandante della Franchi e coraggioso alfiere della Monarchia. Medaglia d’oro al valore militare. Ambasciatore. Scrittore. Statista. Apostolo strenuo della Libertà”

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Articolo pubblicato il 25/04/2019