26 aprile 1852: l’atto eroico del sergente furiere Paolo Sacchi nella Polveriera di Borgo Dora

L’eroe è stato commemorato nel corso del secondo Concorso per Gruppi di Rievocazione Storica, tenutosi nell’ambito dell’Antico Carnevale del Balôn, organizzato dalla Associazione Commercianti del Balon, domenica 24 marzo

A Torino, il 26 aprile 1852, alle ore 11:45, in un laboratorio della Polveriera di Borgo Dora, per il funzionamento difettoso di una macchina, scocca una scintilla che provoca un incendio. Le fiamme si propagano a due magazzini contigui contenenti polveri che scoppiano con un rombo tremendo.

L’atto eroico del sergente furiere Paolo Sacchi da Voghera, di 45 anni, evita lo scoppio di un terzo magazzino, contenente ben 40.000 chilogrammi di polveri da sparo. Con grande coraggio, Sacchi entra nel magazzino, strappa una coperta già in preda alle fiamme. Poi si affretta a coprire i barili di polvere con coperte di lana impregnate d’acqua (la polvere da sparo del tempo, se bagnata perde la capacità di esplodere). Animati dall’eroico comportamento di Sacchi accorrono volenterosi, giungono militari e pompieri.  Iniziano le operazioni di salvataggio. Alcuni soccorritori spengono gli incendi che divampano qua e là; altri trasportano dal grande magazzino gli 800 barili di polvere ivi contenuti. Questi lavori si prolungano fino alle quattro del pomeriggio, con grande trepidazione, sempre nel timore di una nuova devastante esplosione. Oltre cento famiglie devono essere evacuate dalla zona.

L’esplosione provoca distruzioni e gravi danni alle case del Borgo Dora, al cimitero di San Pietro in Vincoli alla Piccola Casa della Divina Provvidenza (il Cottolengo), all’Istituto del Rifugio, fondato dalla Marchesa Giulia Falletti di Barolo, all’Oratorio di Valdocco di don Giovanni Bosco, che accorre sul luogo del disastro.

Il Direttore della polveriera, colonnello San Robert, è assente perché impegnato nella ricognizione di una località idonea al trasferimento.

L’esplosione provoca 20 morti e 19 feriti, 3 dei quali muoiono subito in ospedale e uno in seguito, per asfissia da vapori di zolfo.

La Fabbrica delle Polveri è trasferita dapprima in regione Stura e poi ad Avigliana.

Paolo Sacchi (Voghera, 8 maggio 1807) è salutato come il vero eroe salvatore di Torino, anche se lui attribuisce ogni merito alla protezione della Madonna Consolata. Sacchi è decorato di Medaglia d’oro al valor militare, il Comune di Torino gli elargisce una pensione di 1.200 lire e, caso più unico che raro, già mentre lui è in vita gli viene intitolata una via in prossimità della stazione ferroviaria di Porta Nuova.

Nel 1867, quando è inaugurato il nuovo Arsenale, in stile neo-gotico, Paolo Sacchi ha ancora la soddisfazione di poter leggere la targa bronzea posta sulla facciata: «Paolo Sacchi di Voghera - sergente furiere di artiglieria - addì 26 aprile 1852 - esponendo con sereno coraggio la vita - salvava Torino minacciata dallo scoppio della polveriera. Il Municipio a memoria del fatto e per segno di gratitudine all’eroe dal Re premiato con gradi e onorificenze questa lapide pose».

Paolo Sacchi muore a Torino il 26 maggio 1884.

Domenica 24 marzo, nell’ambito dell’Antico Carnevale del Balôn, organizzato dalla Associazione Commercianti del Balon, si è svolto il secondo Concorso per Gruppi di Rievocazione Storica.

Tutti i gruppi storici partecipanti hanno sfilato sotto la targa bronzea posta sull’Arsenale per portare un reverente omaggio all’eroe obliato. I componenti dell’Associazione Storico Culturale “Granatieri Brandeburghesi” della Città di Pianezza gli hanno reso gli onori militari mediante scariche di fucileria e quelli dello “Stato Maggiore Napoleonico Dipartimento della Dora” di Albiano d’Ivrea (TO) con l’esecuzione di una marcia militare. 

 

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Articolo pubblicato il 26/04/2019