La stravaganza di Antonio Vivaldi

Dodici concerti per violino da “interpretare”

La casa discografica genovese Dynamic arricchisce il suo catalogo con una bellissima edizione dei dodici concerti della Stravaganza, la quarta opera data alle stampe dal Prete Rosso, nella magistrale interpretazione dell’ensemble di strumenti originali Modo Antiquo diretto da Federico Maria Sardelli, unanimemente considerato tra i massimi specialisti del compositore veneziano.

 

 A prima vista, Antonio Vivaldi può sembrare un compositore “facile”, con la sua alternanza di vivaci allegri e andanti cantabili e un’atmosfera veneziana – spesso più presunta che autentica – a coronare il tutto. In realtà, questo tipo di approccio sembra pensato apposta per dare ragione all’acuto (e perfido) giudizio di Luigi Dallapiccola – in seguito ripreso da Igor Stravinskij – secondo il quale il Prete Rosso avrebbe scritto instancabilmente per 400 volte lo stesso concerto.

 

Nel corso degli anni il mercato discografico ha proposto un’infinità di titoli vivaldiani, spesso anche di interpreti di vaglia, eseguiti in maniera tecnicamente ineccepibile, ma spesso privi di una vera caratterizzazione, l’unico elemento in grado di definirne l’unicità.

 

Al contrario, altri ensemble hanno presentato interpretazioni fin troppo caricate, come si può notare soprattutto nel caso dei concerti con titoli, che ci offrono opere dai toni troppo forti e accesi, lontani dall’estetica barocca propria degli autori veneziani della prima metà del XVIII secolo.

 

 Per accostarsi nella maniera più corretta alla produzione del Prete Rosso bisogna conoscerne a fondo le specificità, in modo da riuscire a percorrere quel sottile sentiero sospeso tra le frenesie del cosiddetto ba-rock e certe stucchevoli oleografie da cartolina, in modo da restituire agli appassionati il piacere di ascoltare brani di volta in volta freschi, brillanti, elegiaci e – soprattutto – privi di certe languide stanchezze che spesso rendono pesantissimi i pur brevi movimenti dei concerti e le ben più lunghe arie da opere.

 

Oggi pochi possono dire di conoscere Vivaldi meglio di Federico Maria Sardelli, flautista e direttore che nel corso degli anni ha dedicato al compositore veneziano una serie di dischi molto apprezzabili, a partire dalle prime registrazioni pubblicate dalla Tactus, per arrivare ai più recenti volumi apparsi nella Vivaldi Edition della Naïve-Opus 111.

 

Il musicista livornese riesce infatti ad abbinare in maniera molto eclettica il rigore proprio dello studioso – dal 2007 ricopre il ruolo di curatore del catalogo Ryom delle opere di Vivaldi, che quasi ogni anno si arricchisce di nuove riscoperte – a una musicalità fuori dal comune e alla capacità di giungere in maniera molto efficace al cuore di ogni brano.

 

Queste qualità appaiono del tutto evidenti in questa bella versione della Stravaganza, raccolta di concerti per violino pubblicata probabilmente nel 1716, con la quale il compositore veneziano consolidò la sua personalità artistica, dopo l’uscita dell’Estro armonico op. 3 che nel 1711 ne aveva fatto brillare la stella in tutta l’Europa.

 

Questa versione va a collocarsi di diritto ai vertici della discografia del capolavoro vivaldiano, grazie alla verve e alla assoluta padronanza tecnica del solista russo Anton Martynov, che affronta i passaggi più brillanti senza alcuna forzatura, sfoggiando anche una impressionante varietà di colpi d’arco, come si può notare per esempio nel pirotecnico Allegro finale del Concerto n. 6 in sol minore RV 347 (CD 1, track 18), mentre nei tempi dall’andamento più pensoso mantiene una speditezza di pensiero che conferisce il giusto nerbo alla linea melodica, che in questo modo ne viene valorizzata, offrendo all’ascolto piccole gemme che in altre versioni non di rado finiscono per passare quasi inosservate.

 

L’ensemble di strumenti originali Modo Antiquo si conferma brillante e perfettamente coeso, con una formazione di archi giustamente ridotta (3/2/1/1/1) che tesse architetture sonore nitide e trasparenti, che vengono impreziosite dal timbro delle due tiorbe. Un disco di grande fascino, che rivela a ogni ascolto dettagli molto apprezzabili.

 

 

ANTONIO VIVALDI

LA STRAVAGANZA. DODICI CONCERTI PER VIOLINO, ARCHI E BASSO CONTINUO OP. IV

 

Anton Martynov, violino

Modo Antiquo, Federico Maria Sardelli, direttore

 

CD. Dynamic CDS7778.02 (2 CD). 51:41+45:27.

Registrazione effettuata tra il 28 gennaio e il 3 febbraio del 2017 presso l’Oratorio di San Francesco Poverino di Firenze dall’ingegnere del suono Fabio Framba, con la collaborazione di Rainer Arndt (editing), Giuseppe Famularo e Rino Trasi (postproduzione e audio mastering).

 

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Articolo pubblicato il 30/04/2019