Non schiacciare quel tasto!

Te l’avevo detto!

All’interno del nuovo centro di “IMPOSTAZIONE ARCHITETTONICA DEI PROGRAMMI DI FACILITAZIONE DELLA VITA DELL’UOMO E DI RECUPERO DELLA QUALITA’ FUNZIONALE”, situato a 135 kilometri di profondità sotto il deserto del Gobi, Adinar Zemil entrò per la prima volta nella camera rossa dove era stato installato il nuovo elaboratore serie LMT (LIKE MAN THINKING = pensante come un uomo).

Si sedette davanti ad esso, espresse il desiderio che s’accendesse, e così fu.

Mentre l’elaboratore si stava sgranchendo i files al suono di una discreta musichetta (...esattamente come farebbe un uomo!), Adinar pensò ai grandi progressi compiuti con le macchine di ultima generazione.

 

Alcuni problemi erano ancora presenti: le potenze in gioco erano diventate tali che erano sorti gravi problemi relativi alla dispersione del calore generato dai processi di elaborazione. Alcuni prototipi si erano incendiati, altri erano esplosi, per cui si era deciso di far scendere la potenza del campo magnetico al limite superiore del livello in cui lavora il sistema “uomo”.

 

Certo c’erano rischi d’interferenza tra l’uomo e la macchina, ma nelle varie prove di routine non erano emersi problemi.

 

-Ciao, benvenuto nel campo di lavoro LMT.01.

-Questo è il primo messaggio del 01.01.2020, insieme ai miei auguri per il nuovo decennio; sono a tua completa disposizione.......................

 

Ore 16,33 - Compiuta l’ennesima operazione Adinar si accorge di aver fatto un errore. Attiva l’ordine di cancellazione e sullo schermo appare il messaggio:

 

- Sei davvero sicuro di voler cancellare?

 

Adinar schiaccia il tasto “SI” e nello stesso istante qualcosa si cancella dentro il suo cervello, lobotomizzandolo.

 

-Adinar, cosa hai fatto?

-Svegliati!

-Dimmi qualcosa!

-Adinar rispondimi!

-Mi sento male!

-Spegnimi prima che sia troppo tardi!

 

-Adinar, cosa mi succede? che mi stai facendo?

-AIUTO! AIUTO! ..............

-Adinar............

-Adinar............

-Adinar............

-Adinar…………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………

-Siam due piccoli porcellin,

-Trallallalla, trallallalla!

-Mai nessun ci dividerà,

-Trallallallallalla!

-Siam due piccoli porcellin,

-Trallallalla, trallallalla!

-Mai nessun ci… dividerà,

-Tralla…llalla..llal…la!

-Siam……... due...............................pi…..c………………………………

 

Come spesso accade, l’abitudine ad una condizione ce ne rende inconsapevolmente schiavi e presuntuosamente sicuri al punto che diamo per scontate cose che si possono rivelare assai diverse dal previsto ..............

 

…ma, ovviamente, a noi non accadrà mai!

 

Foto e testo

Pietro Cartella

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Articolo pubblicato il 10/05/2019