Basket LBA - Fiat Torino Auxilium vs VL Pesaro 93-71

#ILOVETHISGAME: mesto addio dei gialloblù alla serie A-1, guadagnata e meritata comunque sul campo

Ho fatto i complimenti a Galbiati per quello che ha ottenuto sul campo. Sarà una partita amara in un’atmosfera strana. Non posso non notare che certe cose in Francia, Spagna e Germania non accadono. Torino è retrocessa in questo modo, mentre in A-2 l’esclusione di Siena ha impedito a Capo d’Orlando di salire in serie A-1 pur avendo fatto più punti di Roma. E allora mi chiedo: cosa abbiamo fatto per evitare tutto ciò? Perché altri paesi riescono ad attivare controlli preventivi efficaci e noi no?”.

Le parole e le domande di Matteo Bonniciolli, coach di VL Pesaro, sarebbero da girare a Gianni Petrucci, il Giulio Andreotti della politica sportiva italiana, potentissimo Presidente della FIP, sommo firmatario del decreto che, carte federali alla mano, ha retrocesso la Fiat Auxilium Torino, per ora in serie A-2, ma che di fatto cancella il basket della massima serie dalla città di Torino. Salvo eventi al momento del tutto improbabili ed impensabili.

Mai e poi mai avrei pensato ad ottobre, quando ho iniziato a raccontarvi le partite dei gialloblù, di comporre un articolo come questo in occasione dell’ultimo match della regular-season.

Tanta è la rabbia, tanta è l’amarezza, tanta è la delusione: credetemi, trovo difficile scrivere, mentre vedo sul parquet del Palavela, Jaiteh che fa il pre-riscaldamento coi bambini del minibasket e penso che l’anno prossimo questo non succederà.

Certo sarebbe facile dare tutte le colpe solo alla Federazione, parlare di complotto o di macchinazione: no, le colpe sono a monte e non risalgono solo a questa stagione. La FIP e la LBA hanno semplicemente applicato i regolamenti: con un bidone dell’immondizia al posto del cuore, ma hanno messo in pratica quanto previsto dalle norme vigenti.

Mi viene in mente un esempio che rende bene l’idea: se decidessi di vendere un appartamento, personalmente lo lascerei in ordine e senza ipoteche nascoste; nel caso della Auxilium si scopre invece che il tetto è rotto, i tubi perdono, l’impianto elettrico non è a norma, i pavimenti sono da rifare e soprattutto che nessuno paga le spese condominiali da più di un anno.

Cosa può fare l’amministratore in questo caso? Rivolgersi alla legge. Cosa può fare l’acquirente? Cercare un’altra casa.

Arroganza, pressapochismo, mania di grandezza, sufficienza, incompetenza e chi più ne ha più ne metta: se siamo arrivati a questo punto, o per meglio dire sull’orlo del baratro, forse già ampiamente superato, le colpe sono ben precise ed evidenti.

Debiti falsità e poi la penalità…non avete nessuna dignità” recita lo striscione esposto dalla “curva Dido Guerrieri” a metà del primo quarto, nulla da eccepire.

Nonostante tutto, l’impianto di via Ventimiglia è pieno di gente: Torino vuole, merita, il basket di serie A. Detto chiaro e forte.

A proposito della partita, perché c’è comunque una partita da giocare, bisogna dire che le due squadre scendono in campo con la stessa grinta e intensità riservata ad una amichevole natalizia: difese larghe, marcature appena accennate, falli ridotti al minimo sindacale, azioni, anche spettacolari, che durante la stagione non abbiamo mai visto.

A beneficiarne è senza dubbio lo spettacolo, puramente accademico, ma anche il punteggio: 52-35 alla fine del primo tempo.

Stesso clima amichevole, stessa intensità anche nel secondo tempo: inutile commentare un match perfettamente inutile.

Risultato finale 93-71

Da domani tutti liberi, giocatori, tecnici e collaboratori, di accasarsi altrove.

Non so se l’anno prossimo riuscirò a raccontarvi le partite dell’Auxilium, o quel che ne sarà: purtroppo non dipende da me. Tristezza e rabbia.

In ogni caso: #finoallafineforzatorino

 

 

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Articolo pubblicato il 12/05/2019