L'anziana uccisa a bastonate nella sua casa di Roma. Fermata la banda di rom

Anna Tommasino aveva 89 anni ma di certo non voleva morire. A chi toccherà domani in questa Italia dei più buoni?

Mentre si sta completando la dinamica della rapina che ha visto come vittima una donna di 89 anni, uccisa con un violento colpo in testa mentre tentava di chiedere aiuto a una vicina di casa, 5 persone sono state arrestate.

I fermati, accusati di tragica rapina avvenuta nel quartiere Montesacro a Roma sono 5 rom di età compresa tra i 20 e 42 anni, quattro di origine serba e un bosniaco. La svolta nelle indagini, già indirizzata sulle tracce dei malviventi, è arrivata quando uno dei componenti del gruppo si è presentato alla stazione carabinieri di Cinecittà con l’intenzione di costituirsi. Gli elementi raccolti hanno consentito di risalire ai suoi complici che già stavano fuggendo dalla Capitale.

Il pronto intervento dei carabinieri ha consentito ai militari di rintracciare tutti i componenti della banda. Uno era nel campo nomadi di via Salviati, un altro nei pressi della stazione di Pomezia-Santa Palomba e un terzo nei pressi di Torino, fermato dalla compagnia di Moncalieri. L’ultimo malvivente era stato già fermato in un controllo dalla polizia di frontiera di Ventimiglia risultando irregolare in Italia, essendo già stato… espulso?

Secondo le prime ammissioni rese ai militari, la sera del 5 maggio scorso, dopo aver infranto il vetro di una finestra e fatto irruzione nell’appartamento i ladri si sono imbattuti nell’anziana signora che, accortasi di chi aveva in casa era riuscita a telefonare a una vicina, chiedendo aiuto.

A quel punto uno dei malviventi l’avrebbe aggredita alle spalle colpendola, quindi, in seguito alla reazione di vicini allarmati dalle grida di aiuto, i cinque rapinatori riuscivano a dileguarsi a bordo di una station wagon poi trovata dai carabinieri nel campo di accoglienza dov’era alloggiato uno degli arrestati.

Questa la rapida cronaca dei fatti che hanno visto come vittima una indifesa signora di una certa età e come carnefici cinque balordi senza terra né domani. Capita proprio nella Capitale, dove in questi giorni le tensioni intorno alla collocazione di alcuni gruppi rom, ha visto in contrapposizione italiane ideologie di destra e di sinistra, estremisti e gente comune, con una chiara opposizione popolare alle miopi prese di posizione per una accoglienza senza compromessi di una sinistra radical chic che non rischia niente, appoggiata, forse non a caso da un disegno catto-comunista, dalle solite parole di Sua Bontà Accoglienza Papa Francesco.

Sebbene Matteo Salvini sostenga che i reati sono in diminuzione, l’innesto quasi forzato di etnie un tempo nomadi e da sempre dedite a collezionare monili d’oro trafugati con destrezza e per tradizione, porta a queste conseguenze. È fuori luogo anche il commento dello stesso ministro: “speriamo di poterli espellere presto”. Così suona come uno scherzo! Espulsi, ma solo a patto che marciscano in galera altrove!

Cinque rom sono stati arrestati, altri stanno puntando le nostre finestre. Le espulsioni sono aria fritta, le condanne per furti, scippi o rapine sono arresti domiciliari per chi domicilio non ha. E noi, un certo numero di brava gente, aumentiamo le rughe dei nostri volti guardando il telegiornale.

Inutile dire che non è così: siamo molto più insicuri nei nostri pensieri, e poco importa se chi ha ucciso adesso è stato preso. Pagherà? E che sarà nel tempo a venire, a chi toccherà la prossima volta? All’angolo di una strada? Aprendo la porta ad uno sconosciuto? Cascando in un tranello ben architettato? È successo anche a me poco tempo fa: € 200 svaniti nel nulla. Io in carrozzina, innocuo e indifeso. Il bersaglio ideale per il vigliacco, il ladro per cultura radicata, venuto dall’est senza alcun invito, mentre qualche cervello buonista, col funzionamento da revisionare, lo vuole accolto come fosse persona poco inserita e in cerca d’aiuto.

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Articolo pubblicato il 14/05/2019