Musica & Natura: un binomio vincente
Orchestra Polledro, Foto Sergio Giunipero

Il concerto dell’Orchestra G.B. Polledro il 21 maggio al Conservatorio di Torino con il Trentennale della rivista .ECO Educazione Sostenibile, concluderà una straordinaria stagione.

Creare un connubio tra due categorie come Musica e Natura, così lontane solo in apparenza, ci consente di affermare con maggior vigore che le distinzioni sono sempre e solo degli artifici generati dalla mente dell'Uomo, inteso come Umanità.

Riportiamo un breve frammento di un interessantissimo articolo che la nota giornalista Monica Mantelli ha pubblicato su ".Eco Educazione Sostenibile" lo scorso 30 aprile.

"Interdisciplinarietà vuol dire innanzi tutto spaziare dalla storia, alla merceologia, dalla fisica alla sociologia, dalla filosofia all’arte, scoprendo che la biologia e le scienze della natura a cui tradizionalmente guardano (in modo spesso troppo specialistico e settoriale coloro che si occupano di ambiente) sono in realtà un segmento di un pensiero globale che va sotto il nome di Sviluppo Sostenibile, ovvero sono un tema di Cultura del Pianeta. Pertanto Natura e Società sono categorie che dobbiamo leggere come unite. Ecco perché, dopo vari mesi di gestazione esce questa nuova, credo attualissima riflessione, sul rapporto tra Suono (Musica) e Territorio.

D’altronde già pensatori di un tempo lo suggerivano: come non trovare spunti straordinari proprio nei temi del rapporto fra Natura e Uomo ad esempio in “Man and Nature: Or, Physical Geography as Modified by Human Action” di George Perkins Marsh del 1864, nel quale il confronto fra attività umana e pianeta era già chiaramente individuato come un tema della società contemporanea d’allora. Oppure le cogitazioni di un altro studioso, questa volta geografo, anch’esso misconosciuto come Eliseé Reclus , che nel suo lavoro “Natura e Società” traccia le linee di una geografia, che come suggerisce John P. Clark: “…contribuisce enormemente al progetto, ancor oggi in corso, di scrivere la storia della Terra dal punto di vista dell’autorealizzazione planetaria naturale e sociale. La sua storia del progresso prefigura così imprese intellettuali recenti come la «storia socio-ecologica della libertà» di Murray Bookchin e la «storia universale» di Thomas Berry e Brian Swimme, ecologica e centrata sulla Terra”.

Un breve estratto tratto da .eco  l'Educazione sostenibile, di Monica Mantelli  30 aprile 2019

Lasceremo ai lettori il piacere della lettura dell'intero articolo.

 

Roberto Issoglio (violino) e Alessandro Milani (pianoforte), Foto Franco Turcati

Le suggestioni che possono nascere dall'idea di una associazione tra Musica e Natura sono a dir poco infinite. Si pensi ai suoni creati dal mare, al respiro di un bosco, al silenzio assordante di una notte nel deserto. Noi cerchiamo la musica e i suoni della Natura come fari in una notte di burrasca, desideriamo dei riferimenti per non perderci nell'immensità di uno spazio vuoto e gelido. Siamo piccole gocce di dimenticata consapevolezza che si agitano per credere di esistere, laddove nessuna mente razionale potrà mai convincerci di questo con algidi ragionamenti, frutto di una logica ormai superata.

Galleggiamo nel Cosmo come particelle di polvere mosse da una corrente d'aria, guidate solo da microcause impercettibili che ne ordinano i movimenti. Voliamo tutta la vita senza accorgerci di Essere. Poi una nota, un accordo, un dialogo tra due strumenti che sembrano discutere sul palco, un silenzio improvviso, ci fanno risvegliare come da un sogno e ci fanno ricordare che siamo altro che proteine, enzimi, catenelle di DNA o complesse molecole in cerca d'autore. Il sogno si interrompe: due silenzi si fondono per creare un suono, due suoni si sposano alchemicamente come nelle Nozze di Christian Rosenkreuz e nasce un primo accordo, il primo anello di una magica espressione dell'Anima umana.

La Musica ci fa comprendere la Via, ci indica il percorso che anche in Natura, partendo dal Kaos, diventa Ordine. la Musica di una Sezione Aurea cantata dalla conchiglia di un Nautilus o narrata da una Galassia che vaga nello spazio profondo. La Musica raccolta da Ottorino Respighi nelle "Fontane di Roma" o da Gustav Holst, che colora di suoni i suoi misteriosi "The Pianets", allude al forte potere evocativo della Natura e della sua influenza sulla creatività di numerosi Compositori.

Coloro che sapranno ascoltare la musica saranno più felici, coloro che riusciranno a comporla parleranno la lingua degli dei.

Resta il mistero del fascino e dell'azione terapeutica che molti accordi riescono a esprimere. Resta la magia di un suono come l' Om, la potenza evocativa del Verbo che irrompe dal nulla dello spazio-tempo inespressi; resta la musica che caratterizza culturalmente ogni Civiltà, ogni periodo storico e ogni Cultura... resta la Musica... e poco altro.

La Musica nasce e si esprime attraverso le vibrazioni, muovendo le molecole per giungere ai nostri sensi, rendendoci partecipi di un autentico miracolo che parla una lingua universale, comprensibile da tutti. La Musica dell'Uomo o le voci della Natura sono espressioni molto simili che forse prendono reciprocamente ispirazione. Essere vicini alla Natura significa concedersi l'abbraccio di Gaia o di Pacha Mama, come direbbero i Peruviani, significa concederci un'immersione nella nostra interiorità, provando a cogliere le note e gli accordi che ci giungono dal profondo del nostro essere, della nostra componente divina.

Ricordiamo che a Torino, il 21 maggio alle ore 21, presso il Conservatorio "G.Verdi" di Piazza Bodoni, l'Orchestra Polledro diretta dal Maestro Federico Bisio presenterà un repertorio che vola lungo il pentagramma dell’Europa.

Il Maestro Federico Bisio, Foto Franco Turcati

Concerto per violino, pianoforte e orchestra d’archi in re minore MWV 04 del compositore tedesco Felix Mendelssohn-Bartholdy – con ospiti i Solisti Alessandro Milani al violino e Roberto Issoglio al pianoforte.

Sinfonia in sol minore n. 3 op. 36 composta da una donna, questa volta francese, Louise Farrenc.

“l’Ouverture da Los esclavos felices” del compositore spagnolo Juan Criso?stomo de Arriaga, il Mozart ispanico. Quest’ultimo, inserito in Programma come omaggio al tema del Salone internazionale del Libro di quest’anno.

Biglietti da 5 a 20 Euro, secondo convenzioni e fasce di età. Prevendita presso Libreria Feltrinelli Piazza CLN 237 Torino – Circuito PiemonteTicket (a partire da due settimane prima del concerto) e vendita diretta alla Cassa del Teatro, dalle ore 20.15 del giorno stesso del concerto. Tutte le info alla pagina Facebook ORCHESTRA POLLEDRO.

Copertina di Sergio Giunipero, altre Immagini di Franco Turcati

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 18/05/2019