Cronaca dai quartieri di Torino - “Vicinanza alla sindaca Chiara Appendino, stop ad atti intimidatori”
Foto di repertorio

Gravissimo episodio messo in atto dalla delinquenza comune:

E’ di qualche giorno fa il grave atto intimidatorio di sconosciuti delinquenti nei confronti delle Sindaca Appendino, il secondo per l’esattezza dopo quello che risale a poco più di un mese fa:

“Abbiamo appreso con preoccupazione la notizia dell’invio di una lettera, con all’interno un proiettile, indirizzata a Chiara Appendino. Condanniamo, con fermezza, l’ulteriore atto intimidatorio nei confronti della sindaca di Torino, esprimendole la massima vicinanza e solidarietà”.

Così Paolo Biccari e Marco Paganelli hanno commentato il gravissimo episodio messo in atto dalla delinquenza comune:

“Un atto di infame vigliaccheria – hanno aggiunto – fine a se stesso; le numerose problematiche, presenti in questa città e in Italia, non si risolvono con la violenza e la paura, ma col dialogo e l’unità dei cittadini nel segnalare i disagi sul territorio”.

I responsabili di Giustizia e Sicurezza hanno altresì ribadito il principio che segnala in modo pacifico ed efficace la crisi di tutte le istituzioni, locali e nazionali e

“che non consente a chi governa di rispettare pienamente i diritti dell’opinione pubblica, le promesse elettorali e contratti di governo”.

Per poi ritornare sui problemi del territorio che ogni giorno “offre” nuove argomentazioni di critica verso chi deve garantire l’incolumità ai cittadini:

"Aumentano i disagi per  pedoni, disabili e bimbi; in particolare abbiamo constato con alcuni di loro che il marciapiede, dal numero civico 5 di Via dei Glicini nel quartiere Vallette a Torino, è dissestato e ha una larghezza ridotta. Le pensiline dell’illuminazione pubblica non consentono inoltre, in alcuni punti, il passaggio di carrozzine usate da coloro che soffrono di handicap e di passeggini. I pedoni, i bambini che portano con sé e i disabili sono costretti a transitare così lungo la strada, rischiando di essere investiti dai veicoli che viaggiano sulla carreggiata”.

Situazioni che richiedono la massima urgenza di intervento

“prima che accada l’irreparabile”.

Nel mirino di Giustizia e Sicurezza anche l’Amiat:

"Alcuni residenti di via Forli' a Torino, presso il civico 72, ci hanno segnalato lo spostamento dei contenitori dei rifiuti, assegnati al loro condominio, da parte di automobilisti desiderosi di parcheggiare i propri veicoli in aree non adibite a tale scopo”.

Disagi inaccettabili, soprattutto per gli anziani che vivono negli alloggi dello stabile in quanto devono andare alla ricerca dei bidoni per poter depositare l’immondizia:

“Abbiamo constatato, dopo un nostro sopralluogo insieme alle persone interessate da tali inconvenienti, che le pattumiere sono collocate senza un ordine preciso. Chiediamo ad Amiat di delimitare la zona con  l’apposita segnaletica orizzontale, in modo da evitare il ripetersi della problematica attuale".

A questo punto non possiamo tacere l’ineducazione e la mancanza di senso civico di coloro che badano solo alle proprie comodità senza preoccuparsi dei disagi prodotti.

Ma di ciò non si può fare colpa all’Amministrazione comunale; l’unico deterrente è la maggiore sorveglianza e l’intervento sanzionatorio delle irregolarità:

“Suggeriamo, quindi, la messa in opera delle aree delimitate ed una successiva verifica più frequente con l’applicazione severa del codice che prevede anche la rimozione forzata; gli esempi migliori da trasmettere e che si rivelano efficaci ed indimenticabili sono quelli che toccano il portafoglio”. 

Altro problema gli "attraversamenti piscina" resi tali dal primo acquazzone:

"I cittadini ci hanno segnalato che alcuni passaggi pedonali sono stati allagati durante le piogge copiose degli ultimi giorni. Abbiamo constatato l’impossibilità, in determinate aree durante le precipitazioni, di attraversare le carreggiate sulle apposite strisce".

Biccari ha ricevuto le giuste rimostranze da chi è stato costretto ad aggirare i "sopravvenuti ostacoli" violando, per necessità, le norme esistenti e ponendo a rischio la propria incolumità:

"Abbiamo constatato tutto ciò in via Cognetti de Martis, angolo via Slataper ed in corso Potenza, all'incrocio con  via Verolengo. Chiediamo alle istituzioni di attivare urgentemente la pulizia della rete fognaria, in quanto il fenomeno si ripete da anni. Le autorità consentano a tutti, in tale modo, l’applicazione corretta e completa del Codice stradale che può salvare vite umane da incidenti gravi”.

Decisa e con una punta di polemica quest'ultima affermazione di Biccari e Paganelli che si fanno altresì portatori della grande e diffusa preoccupazione destata dalla situazione di grave difficoltà in cui versano i Centri per l’impiego:

“I 552 Centri per l’Impiego, più le loro 288 sedi distaccate, sono in gravi difficoltà. Gli 8.189 componenti degli staff di queste strutture, presenti in Italia, non riescono a fornire infatti servizi adeguati ai circa 2.000 disoccupati che mensilmente si recano negli uffici. Vediamo, ogni notte in molte città del nostro Paese, lunghissime file di persone, alcune delle quali ci hanno contattato per segnalarci la problematica, che si mettono in coda per iscriversi alle liste di collocamento, o richiedere semplici informazioni”.

Paolo Biccari e Marco Paganelli, a questo punto, si domandano il perché di una situazione praticamente insostenibile ed assai lontana da quanto era previsto alla luce delle euforiche previsioni governative:

“Alla luce di ciò che sta accadendo ed è ormai a conoscenza dei cittadini, chiediamo a Luigi Di Maio,  Ministro dello Sviluppo Economico, di intervenire governativamente, con ogni mezzo, per la cessazione immediata di tali disagi inaccettabili. La voce di milioni di italiani, che pagano regolarmente le tasse, non rimanga inascoltata per l’ennesima volta dalle istituzioni”.

Fra le righe, si legge il rinnovato disappunto per le promesse non mantenute o, peggio ancora, per un fantomatico Eldorado del futuro mondo del lavoro che sta invece mostrando, sotto tutti i punti di vista, la precarietà e la mancanza di certezze, quelle stesse "non paventate" nei programmi illustrati in campagna elettorale.

 

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Articolo pubblicato il 21/05/2019