Al via le candidature per il dopo May

?Mentre i laburisti chiedono elezioni anticipate

Si sono palesate le prime candidature alla carica di primo ministro del Regno Unito dopo che ieri Theresa May ha annunciato che presenterà formalmente le dimissioni il 7 giugno e Downing Street ha chiarito che ci sarà un nuovo premier entro il 24 luglio. May sarà ancora formalmente premier alla visita del presidente statunitense Donald Trump prevista per il 5 giugno. Poi fino al nuovo premier resterà in carica per gli affari correnti.

I Laburisti, il principale partito di opposizione, hanno chiesto nuove elezioni, ma il sistema britannico prevede che in caso di dimissioni del primo ministro il suo partito abbia la possibilità di sostituirlo senza passare dal voto e il partito Tory intende valersi di questa opzione.

Formalmente il meccanismo di elezioni primarie per scegliere il nuovo leader del partito conservatore, che in questo caso sarà anche automaticamente il nuovo primo ministro, è già stato attivato. C’è tempo fino al 16 giugno per presentare la propria candidatura: basta ricevere l’appoggio di due parlamentari. Entro la fine di giugno, i parlamentari Conservatori terranno una serie di voti sui candidati, eliminando ogni volta quello che avrà ricevuto meno voti. Quando ne saranno rimasti soltanto due, la scelta sarà lasciata ai 124.000 iscritti al partito, che indicheranno la loro preferenza per posta.

I giornali britannici stanno ipotizzando chi potrebbe prendere il posto di May, facendo i nomi, quali favoriti, di Boris Johnson, ex ministro degli esteri ed ex sindaco di Londra, e di Andrea Leadsom, il ministro che si occupava dei lavori parlamentari e che questa settimana ha annunciato le sue dimissioni, in polemica con May. Entrambi sono convinti sostenitori di una Brexit senza compromessi con l’Unione europea, al contrario di May, che si è dimessa dopo aver riproposto un voto al parlamento sul suo piano di accordo con l’Ue. Sarebbe stato il quarto dopo tre bocciature. Johnson ha affermato che entro il 31 ottobre, nuova scadenza fissata per la Brexit, il Regno Unito dovrà uscire dall’Unione europea «con o senza un accordo». Al momento hanno confermato la loro candidatura anche diversi altri leader conservatori, fra cui il ministro degli esteri britannico Jeremy Hunt, il ministro della sanità Matthew Hancock, l’ex ministro del lavoro Esther McVey. Ieri Michael Gove, ministro per l’ambiente, ha evitato di dare una risposta ai giornalisti riguardo a una sua possibile candidatura, ma in molti si aspettano che si presenterà.

La campagna elettorale si giocherà soprattutto sulla Brexit, di gran lunga il problema più complesso e pressante che si troverà ad affrontare il nuovo primo ministro. Tenendo conto della scadenza del 31 ottobre, il nuovo leader britannico avrà meno di tre mesi per decidere se modificare l’accordo di May, cercare di convincere l’Unione europea a riaprire le trattative, oppure tentare altre soluzioni come convocare nuove elezioni o un secondo referendum sull’uscita dall’Ue.

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Articolo pubblicato il 26/05/2019