L'orgoglio di essere ITALIANI (NON razzisti)

Il libro di Gabriele Golean si rivolge a tutti gli italiani, perché riscoprano il valore della patria e la dignità di un popolo ferito dalle folli politiche migratorie di questi ultimi anni

Il libro di Gabriele Golean “L’orgoglio di essere ITALIANI (NON razzisti)”, edito nel 2019 da Gruppo Albatros Il Filo ha il merito di affrontare a viso aperto una serie di problematiche molto sentite, quella della immigrazione sconsiderata, dell’islamizzazione non solo dell’Italia ma dell’Europa intera e della parallela e progressiva perdita dell’identità culturale della nostra nazione. Problematiche magari intimamente sentite ma spesso sottaciute in pubblico per una forma di acquiescenza al politically correct imperante.

Argomenti scomodi, come dimostra la stessa impostazione della copertina dove l’affermazione «(NON razzisti)» viene enfatizzata dalla scritta in stampatello.

Come è pervenuto Gabriele Golean all’idea di scrivere questo libro?

Nato a Torino alla fine degli anni Sessanta con origini venete e romagnole, Golean è appassionato di storia e fotografia, e, negli ultimi anni, ha saputo mettere a frutto queste sue passioni.

Ha realizzato un’opera propria dedicata a personaggi del passato che hanno fatto la storia della nazione, ma che troppo spesso sono stati dimenticati.

Per lavoro viaggia spesso per l’Italia, da Nord a Sud, e si è così reso conto che l’amata patria ha bisogno di un nuovo “Risorgimento” che coinvolga tutti gli italiani. E per questo ha cercato, nel suo piccolo, di contribuire con questo nuovo libro, che, come dichiara l’autore, è «per tutti gli italiani, perché riscoprano il valore della propria patria» e «perché dobbiamo essere orgogliosi di noi stessi e delle nostre origini». Il suo testo quindi intende «far riscoprire a tutti noi, l’orgoglio di essere italiani e far tornare la voglia di difendere la terra dei nostri avi e le nostre tradizioni».

Golean prende le mosse dal caso della nave Diciotti per analizzare, col supporto di dati inconfutabili e di numerosi articoli di giornali italiani e stranieri, l’attuale contesto socio-politico italiano nel quale mancano gli obiettivi comuni e con palese pregiudizio ideologico, una minoranza italiana, pur di andare contro un governo democraticamente eletto, sponsorizza l’illegalità.

Illegalità che passa attraverso un’immigrazione incontrollata che fa proliferare criminalità, scafisti e sfruttamento, morti in mare, attriti sociali e nuove fratture. Pare che sia più importante prendere le parti degli aguzzini, quando stranieri, piuttosto che difendere le vittime di atti criminosi.

L’ipocrisia e la smania di potere fa credere ad alcuni di potersi porre al di sopra della volontà popolare e di piegare la nostra democrazia alla propria ideologia. Questa volontà viene snobbata da una élite distante dalla realtà che non ha nessuna intenzione di accettare il risultato delle urne.

L’Autore si rifà a una citazione di Giuseppe Mazzini (1805-1872), patriota, filosofo, politico, il quale, in tempi non sospetti, ha scritto: «A voi uomini nati in Italia, Dio assegnava quasi prediligendovi, la Patria meglio definita d’Europa. In altre terre segnate con limiti incerti o interrotti, possono insorgere questioni, ma sulla vostra, no. Dio v’ha steso intorno linee di confine sublimi e innegabili».

Dalla condivisione di queste idee nasce questo libro, rivolto a tutti gli italiani, perché riscoprano il valore della patria e la dignità di un popolo ferito dalle folli politiche migratorie di questi ultimi anni.

Il libro è ricco di numeri e di esempi di quello che sono diventate l’Italia e l’Europa: un continente che ha dimenticato le proprie origini occidentali e cristiane, le proprie tradizioni secolari, le usanze degli avi.

Occorre aprire gli occhi prima che sia troppo tardi e riscoprire l’orgoglio di un popolo. L’orgoglio di essere italiani.

L’Italia vanta un passato storico, culturale e artistico invidiato e ammirato in tutto il mondo. In Italia vi è il 50% del patrimonio artistico-culturale e, con ben 54 siti Unesco, è il paese con il maggior numero di aree di interesse mondiale.

Paradossalmente, dal secondo dopoguerra a oggi, i peggiori nemici degli italiani sono gli italiani stessi. Ad esempio il cinema neorealista ha presentato all’estero un quadro profondamente misero dell’Italia, mentre gli italiani ricostruivano un Paese devastato dalla guerra e realizzavano le condizioni per farlo divenire una apprezzata, e spesso invidiata, realtà industriale ed economica!

E quello del cinema è soltanto uno dei molti esempi che si possono fare…

Molto significativa e in profonda sintonia con le idee dell’Autore è la Prefazione scritta dal giornalista Alberto Alpozzi. Da questa attingiamo alcune affermazioni e domande di particolare rilevanza.

«Oggi come ieri ci vogliono far credere di essere razzisti, ma l’unico razzismo che si vede è quello di italiani che odiano altri italiani».

«Una certa parte politica sta rinnegando le nostre tradizioni, la nostra storia a vantaggio di un appiattimento culturale che tende a voler azzerare le differenze.

Il mondo che conosciamo sta per essere cancellato attraverso un premeditato suicidio culturale, economico e sociale il cui obiettivo è il multiculturalismo, nel quale i nostri valori vengono percepiti come difetto e non come meriti».

E ancora:

«Come può avvenire l’integrazione se il “sistema di valori, la concezione del diritto, del rispetto delle donne, il rapporto con la religione sono in aperto conflitto con l’Occidente e con gli stati che li ospitano?”».

«La storia è l’identità di ogni popolo, e senza identità non si ha futuro. Ma come si può creare un futuro quando si guarda al passato ancora con tanto odio e lo si tira sempre in causa per strumentalizzazioni miserabili, decontestualizzate e anacronistiche?».

 

Gabriele Golean

L’orgoglio di essere ITALIANI (NON razzisti)

Prefazione di Alberto Alpozzi

Gruppo Albatros Il Filo, Roma, 2019

Pp. 114 - € 12:00

 

Il libro sarà presentato a Torinovenerdì 7 giugno 2019, alle ore 20:45, presso la Sala Valfrè, in via Accademia delle Scienze n. 11

 

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Articolo pubblicato il 29/05/2019