possesso o godimento? – 1di3

questo è il dilemma.

Immaginiamo e riflettiamo tranquillamente su quanto segue mentre ci rimane sempre meno tempo per fare quello che serve.

A seguito di un incidente tecnico ci siamo ritrovati senza denaro. Già! I files delle banche, quelli pubblici e quelli privati sono stati eliminati dall’ennesimo virus informatico, e la sua variante fisica ha provveduto ad eliminare ogni traccia cartacea che facesse riferimento a denari, investimenti, prestiti e debiti.

 

Tutto azzerato, sia per i ricchi, che per i poveri!

 

Inoltre l’operazione ha cancellato irreversibilmente dai pubblici registri e da ogni sito pubblico e privato ogni traccia dei documenti di identità, di concessione, di proprietà e contrattuali di ogni tipo. Nessuno più può vantare alcun possesso, né contrattare acquisti, né accumulare cose mediante proprietà, sottrazione o occultamento a scopi speculativi.

 

Ed ora che si fa?

 

Vediamo la situazione come si presenta: da oltre 120 anni l’intera umanità che abita la terra si è data da fare per costruire ogni tipo di strumenti, attrezzature, dispositivi, e costituire ogni tipo di società, di servizi, di possibilità per rendersi la vita migliore.

 

Quindi ha imparato a utilizzare le sue capacità per estrarre materiali dalla terra, trasformarli, utilizzarli; ha inventato e sviluppato molte tecniche costruttive finalizzate a migliorare ciò che ha pensato e realizzato. Ha molto studiato e fatto scoperte sensazionali.

 

Tutto ciò sulla spinta di una molla emotiva ed energetica chiamata guadagno; ovvero faccio questo per ottenere quello, e quello deve valere più di questo.

 

Non necessariamente il guadagno significa sempre e solo denaro o beni, ma anche fama e potere. Questo fine era ottenuto per mezzo di una intermediazione che costituiva la misura del valore comparato di questo e quello. La differenza di valore accettato o imposto tra le parti costituiva la perdita o il guadagno relativo all’operazione.

 

Ora però non è più possibile eseguire tali operazioni perché ogni documento relativo, appena redatto sparisce divorato dal virus ormai diffuso nell’aria.

 

Certo sopravvivono alcune forme di baratto, ma son rimasti in pochi quelli che accettano sassolini contro pane o riso. I più si sono ritrovati semplicemente privi delle possibilità di cui abbiamo parlato.

 

Il sistema prima ha rallentato, poi si è fermato ed infine è imploso fagocitando se stesso.

 

Punto!

 

Nessuno ha più soldi per far costruire, per far fare manutenzione, per stimolare la ricerca o innovare, oppure studiare facendosi mantenere in qualche modo da altri, etc etc.

 

Permangono le cose costruite, che potranno ancora essere utilizzate almeno fino a quando reggeranno senza manutenzione.

 

Come fare allora per continuare a vivere?

 

Semplice e difficile insieme!

Ora che abbiamo imparato a fare ogni cosa ci salti in mente sotto la spinta della ricchezza, della fama e del potere, ora che abbiamo anche prodotto una quantità di beni che basta per dieci umanità come la nostra, possiamo cominciare a goderne utilizzandola pienamente.

 

Come?

 

Se quando vado dal panettiere, chiedo il pane che mi serve adesso e non di più, lo trovo sempre, non ho bisogno di accumularne né di farne fare più di quello che serve. Mangerò così sempre pane fresco, il panettiere lavorerà di meno e non ci sarà pane duro di scarto.

 

Se quando chiedo che qualcuno mi ripari un tubo rotto lo trovo e non devo pagargli la prestazione, che bisogno ho di avere denaro a disposizione.

 

Non tutti mangeranno pane nello stesso tempo e continuamente, né tutti avranno continuamente tubi rotti da riparare.

 

Se quando desidero studiare qualcosa, posso trovare strutture e mezzi che me lo permettano senza formalità, che bisogno ho di dimostrare con diplomi ciò che in realtà ho fatto, non sollecitato, ma per mio bisogno, e posso dimostrare nei fatti?

 

Quindi ognuno può continuare a fare ciò che sta facendo e chiedere solo ciò che gli serve davvero.

 

Certo si può obiettare: chi vorrebbe mai continuare a fare i lavori umili, pesanti e pericolosi.

 

Ma di questi lavori c’è bisogno?

 

Davvero?

 

Se la prima risposta è sì, è necessario allora dimostrarlo senza ombra di dubbio e non solo perché siamo abituati a pensare di non poter fare a meno di qualsiasi cosa ci passi per la mente.

 

Nel prossimo articolo prenderemo in esame per prime le necessità vitali: nutrirsi e proteggersi, analizzando perché dobbiamo nutrirci e da chi o che cosa dobbiamo proteggerci.

 

segue nella parte 2di3

Schema e testo

Pietro Cartella

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Articolo pubblicato il 10/06/2019