La rabbia di Draghi contro i MiniBot: ecco perché fanno così paura all’élite.

L’opinione di Gianmarco Landi.

La scorsa settimana il Parlamento italiano ha approvato all’unanimità una mozione per attuare la cartolarizzazione dei debiti della pubblica amministrazione (MINIBOT), una misura di pura finanza a costo zero che ossigenerebbe a pieni polmoni  l’asfittica economia italiana. L’UE, Draghi, Visco e tutti gli acrobati del circo europeista, si sono infuriati scagliandosi contro i Minibot, tanto che il PD ha risposto al ‘richiamo’ della foresta massonica sconfessando con ridicoli argomenti anche il suo voto parlamentare, così riconfermandosi nel ruolo di ‘pompinari’ di fiducia dell’Alta finanza mitteleuropea.

 

Purtroppo però la pizza è stata già fatta ed è stata pure servita in faccia  bella calda, meravigliando  tutti gli europeisti più imbecilli, che non hanno ancora capito la portata rivoluzionario di questo atto di sovranismo inarrestabile.

 

Prima di spiegarvi, da tecnico e analista della finanza quale sono, perché questa cosa dei Minibot è così importante e perché Draghi della BCE e Visco di Banca d’Italia si siano scagliati con l’impeto inquisitorio di un cumulo di menzogne, mi preme richiamare la vostra attenzione sulla somiglianza a 360 gradi tra Kalergi e Draghi (vedere foto in alto), due oligarchi di epoche diverse, che hanno combattuto o combattono la Democrazia, gli Stati Nazionali, l’Italia, il libero mercato e  l’Occidente.  

 

Senza questa breve premessa storica e filosofica non si inquadra bene la ‘guerra’ ai minibot e al diritto del popolo italiano di cartolarizzare un credito, cioè di fare finanza per attivare la propria economia nazionale e far crescere il proprio PIL, il lavoro in Italia e il benessere degli italiani.

 

Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi, detto Kalergi,  è stato un politico, un massone, un filosofo ed un aristocratico austriaco vissuto nel Novecento che ebbe il principale  ruolo nella Massoneria mondiale ai fini della nascita dell’europeismo e di quella che poi divenne l’Unione Europea di oggi, di cui lui è stato il numero 1° per importanza politica culturale.

 

Il premio denominato  Magno-Kalergi  che ogni anno l’UE assegna all’uomo o la donna europeista più devoto/a  alla causa, testimonia l’importanza di questo personaggio molto poco conosciuto dalla gente,  benché di stratosferico livello storico e culturale.

 

Costui in alcuni suoi saggi teorizzò la distruzione degli Stati Europei e della Italia cattolica in particolare, attraverso invasioni massive dall’Africa e dall’Asia finalizzate al dissolvimento del tessuto genetico, sociale e culturale della civiltà Occidentale, fenomeno perseguito attraverso una Scristianizzazione dell’Europa e una finanziarizzazione delle Società Occidentali al fine della creazione di  una elite di illuminati, prevalentemente di derivazione ebraica, in grado di assoggettare i ceti medi produttivi e le masse proletarie.

 

Il progetto di Kalergi in realtà è quello più noto come Nuovo Ordine Mondiale, una rivoluzione geopolitica mondialista  partorita nel Secondo Dopoguerra ed allacciata  ad uno schema sociologico di sostanziale ritorno alle guise dell’Anciene Regime, sebbene in un sistema di capitalismo globale e non ovviamente di una società agricola.  Partendo da questa consapevolezza, si coglie la parificazione simbolica tra Carlo Magno e Kalergi bellamente adottata e propalata dalla Unione Europea di oggi con un intento chiarissimo.

 

Considerate che personaggi come Juncher, Monti, Merkel, Papa Francesco o Macron, hanno ricevuto il premio Magno-Kalergi negli ultimi anni, e perciò questo premio simboleggia l’orizzonte geopolitico a cui vuole condursi l’Europa e l’Umanità. Esso significa creare nei prossimi decenni masse di uomini  nuovi, dotati di scarse personalità e attitudini logiche o umanistiche, e perciò atti ad essere dominati da un’oligarchia elevatasi con il vantaggio della rendita (che scaturisce dalla finanza pura).

 

Questa elite, a sua volta di dominio delle note famiglie ebraiche,  ha un senso vocato alla ricostituzione di una nuova aristocrazia in grado di esercitare il potere di assoggettare le masse con la finanza, quantunque mantenendo un’apparenza di esercizio democratico  svuotato però di reale forza Stati nazionali e politici eletti.

 

Sappiamo tutti che Carlo Magno fu il primo re  del Sacro Romano Impero e di una rete di oligarchi a lui sottoposti in senso gerarchico, cioè i principi, i duchi, i marchesi e i conti,  posti ai vertici di ogni angolo dell’Occidente dal secolo 800 in poi, fino al 1800 circa, periodo di affermazione degli ideali illuministi in tutto il Mondo sotto la furia delle baionette napoleoniche che giustappunto distrussero l’Anciene Regime diffondendo la Democrazia e i principi di etica pubblica della classe dominante per i due successivi secoli, cioè la borghesia e la sua diretta emanazione dei suoi valori proiettati nello Stato Nazionale.

 

Imolaoggi.it

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 08/06/2019