Torino, il sudiciume del mercato di San Pietro in Vincoli si estende con l’indifferenza della giunta Appendino.

Le accorate ed inascoltate proteste dei cittadini.

E’ ormai insostenibile e fuori di ogni logica la permanenza del mercato di libero scambio nelle zone adiacenti all’ex cimitero di san Pietro in Vincoli.

Il problema è annoso e le proteste, nel corso degli anni, accomunano la Circoscrizione, appositi comitati e in particolare i cittadini esasperati. L’amministrazione Civica per bocca degli evanescenti assessori Giusta e Sacco, da oltre un anno ha indicato date e promesso soluzioni risolutive, ma poi ha sempre cercato di rimandarne l’attuazione, appigliarsi a speranze o difficoltà, con un nulla di fatto.

Il Mercato del Libero scambio che il sabato rende invivibile la vita dei residenti, ha di fatto allargato i suoi confini alle vie limitrofe, via Ciriè e via  Robassomero, ben oltre agli spazi consentiti, adiacenti all’ex cimitero di san Pietro in Vincoli. Oltre al danno ed i disagi nei parcheggi e per la circolazione di auto e agibilità delle persone  s’è aggiunta la beffa. I marciapiedi a fine mattinata sono colmi di lordure di ogni specie e nessuno interviene.

Non si vedono vigili urbani, nonostante i reiterati appelli, né funzionari del Comune. Neppure l’Amiat a mercato terminato, provvede a sgomberare le vie da rifiuti ingombri e lordure di ogni tipo e dimensione.

Una zona della città abbandonata all’arbitrio di qualcuno ed in taluni casi al malaffare. Purtroppo i torinesi sono ormai abituati ai NO ideologici della giunta Appendino. Qui non tratta delle Olimpiadi, di iniziative promozionali per Torino o di consentire il traffico automobilistico in zone critiche. Ci riferiamo invece al diritto alla scurezza e alla vivibilità per cittadini residenti.

Basterebbe poco a ristabilire almeno l’ordine ed il decoro, ma forse si chiede troppo ad un giunta ampiamente ostile al cittadino. Poiché a volte a dir di NO si fa prima, vorremo porre un quesito ai comitati che si sono interessati al problema ed al Comune. Quale sarebbe il danno emergente, se questa piaga fosse definitivamente debellata? Abolendo  il mercato di libero scambio o, per fare un’ipotesi alternativa, trasferirlo alla Continassa o alla Pellerina, non risulterebbe la soluzione adeguata?

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Articolo pubblicato il 09/06/2019