Premiato lo studente Pietro Ranaboldo del Liceo Botta di Ivrea (TO)
Pietro Ranaboldo

Ha vinto il primo premio bandito dall’Istituto Spagnolo «Giner de los Rios» di Lisbona. X Concurso Literario de relatos cortos «Eugenio Asensio» con il racconto «Immortalità»

Fonte: Ufficio stampa del Liceo "Carlo Botta" di Ivrea (TO)

 

Pietro Ranaboldo del Liceo Botta con il racconto “Immortalità” vince il primo premio bandito dall’Istituto Spagnolo "Giner de los Rios" di Lisbona. X Concurso Literario de relatos cortos “Eugenio Asensio”.

Il prestigioso Istituto Spagnolo “Giner de los Rios” di Lisbona, creato nel 1932, ci spiega il professor José Ignacio Barrón García del liceo Botta: «ha premiato lo studente Pietro Ranaboldo, della classe 3^H che ha vinto il primo premio nel Concorso di racconti brevi "Eugenio Asensio", categoria B  (studenti nati fino il 31 dicembre 2003), racconto – in lingua spagnola - dal titolo “Immortalità”. Il concorso letterario è organizzato annualmente da un decennio da questo prestigioso centro educativo spagnolo in Portogallo. Il Liceo Botta tramite la Sezione Internazionale Spagnola vi partecipa da diversi anni. Ottenere questo premio è tanto più significativo perché hanno presentato lavori al concorso studenti provenienti dagli Stati Uniti, Ecuador, Francia, Inghilterra e altri paesi in Europa in cui è attiva l'azione educativa spagnola all'estero».

La giuria ha assegnato a Pietro Ranaboldo il punteggio più alto rispetto a Irene José Sala della “International Studies Preparatory Academy” di Gables, (Miami, USA), e di Victor Monnier Maldonado, allievo della Sezione Spagnola Internazionale di Tolouse (Francia).

Così ci spiega Pietro Ranaboldo della classe III H: «Ho partecipato grazie alla sollecitazione della mia professoressa María Cristina Gimeno Blas: il primo anno avevo partecipato ma senza risultato, poi quest’anno ho voluto riprovare, ma non me lo aspettavo nella maniera più assoluta. Mi piace leggere e da qualche anno ho preso a scrivere per conto mio. I miei generi preferiti sono il Fantasy, il Giallo e i Classici. Diciamo che li alterno nelle mie letture, consigliato anche dai miei professori. I miei genitori sono lettori accaniti e spesso ci scambiamo i libri e li rendo partecipi dei miei piccoli progetti narrativi.

L’idea di “Immortalità” mi è nata nell’agosto del 2018 e racconta di un futuro prossimo in cui l’uomo ha digitalizzato le opere d’arte rendendole fruibili a tutta l’umanità in maniera virtuale e soprattutto, riportandole allo stato originario. Ma questa pratica porta rapidamente alla distruzione rituale degli originali segnati e consunti dall’azione del tempo perché vengono preferiti i modelli virtuali perfetti. Perché il virtuale è più bello del reale. Questo breve racconto è scritto con la forma di un epistolario in cui un nipote scrivendo al proprio nonno, comprende che tutto il virtuale, di cui lui era un accanito fautore, ha fatto perdere la vera arte».

 

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dott. Fabrizio Dassano

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Articolo pubblicato il 09/06/2019