Avete presenti gli anelli di Saturno?

Un pianeta insieme piatto e tondo per non far torto a nessuno.

Carissimi lettori, quello che sto per scrivere mi è apparso in sogno proprio questa notte e quindi non so ancora bene se possa rivelarsi un incubo oppure una verosimile possibilità che solo chi vivrà vedrà.

Riprendendo l’onda modaiola della contrapposizione tra terrapiattisti e terratondisti, con tutte le argomentazioni ragionevoli e fantasiose che ognuno di essi si sforza di presentare o opporre, ne aggiungo altre che faranno la felicità di tutti, e forse mi costeranno l’ennesima condanna per eresia (alla quale peraltro sono già qualche volta scampato mio malgrado).

 

Mettetevi comodi e non prendetela troppo sul serio.

 

Come si fa a trasformare la terra da tonda (ammesso che lo sia) a piatta (ammesso che si accettino le conseguenze delle stesse leggi che governano la supposta terra tonda)?

 

Come si fa a passare da un insediamento umano terrestre quasi totalmente in balìa degli eventi atmosferici e tellurici ad un insediamento umano terrestre serenamente equilibrato?

 

Cominciamo con ordine con le seguenti premesse:

 

1 – conosciamo l’esistenza di un pianeta come Saturno (nella modalità rappresentata dallo stato dell’arte scientifica di questo momento). Intorno al pianeta sembra esistano un certo numero di corpi e corpuscoli aggregati in forme che, visti da lontano, ricordano degli anelli piatti. Sappiamo tuttavia che in essi possono trovare collocazione stabile oggetti di forma differente separati da spazi occupati da vuoti apparenti;

 

2 – ammettiamo per certo che la terra, sia nella sua versione tonda che in quella piatta, possieda un suo punto centrale, detto convenzionalmente baricentro (ovvero punto teorico in cui, appoggiando o sostenendo un oggetto esso si trova in perfetto equilibrio) intorno a cui essa possa ruotare similmente ad una trottola perfettamente equilibrata come un gigantesco giroscopio;

 

3 – prendiamo atto che, grazie allo sviluppo tecnologico, siamo riusciti a mettere molti satelliti artificiali in orbita geostazionaria (ovvero che si muovono ad una velocità relativa e distanza dalla terra che li mantiene costanti rispetto ad un suo punto definito dal quale possano apparire come un oggetto fermo sospeso nel cielo);

 

4 – consideriamo che tali satelliti si trovano in uno stato di equilibrio dinamico tra la forza di attrazione terrestre o forza di gravità, la forza centrifuga dovuta al moto proprio e quella attrattiva di tutti gli altri corpi celesti presenti nell’universo. Tale combinazione, e la mancanza di vincoli fisico-materiali diretti, permettono a tali satelliti di non gravare puntualmente con il loro peso sulla terra, come invece succede per le case nelle quali abitiamo (pur tenendo conto che, poiché nulla si crea e nulla si distrugge, il peso dell’abitazione e il peso dei materiali sottratti alla terra ed usati per la costruzione delle case più o meno si equivalgano, essi possono essere estratti da una area molto vasta e usati in un’area assai concentrata, modificandone la dislocazione rispetto ad un ipotetico baricentro, inducendone un microscopico aggiustamento, alla lunga non così ininfluente).

 

5 – sappiamo che tutte le pareti degli edifici, costruite usando il filo a piombo, sono tra di loro più distanti in alto che in basso poiché il filo a piombo è orientato e converge verso il centro di attrazione terreste (non importa quale forma o massa abbia) a meno di apportare le dovute correzioni per ottenere il parallelismo o un effetto contrario a quello naturale, ovvero di restringimento verso l’alto.

 

Quindi:

 

1 – volendo continuare a costruire e mettere in orbita altri satelliti geostazionari, aggregandoli tra loro, potremo dare origine ad un anello artificiale intorno alla Terra similmente a quelli di Saturno …

 

2 – e dopo potremo collegarlo alla Terra mediante un certo numero di tunnel …

 

3 – attraverso i quali permettere il trasferimento di una certa parte di abitanti della terra su di esso.

 

Di conseguenza:

 

1 – potremo dire che unendo l’anello alla terra mediante un certo numero di collegamenti, più o meno elastici per assorbire ogni tipo di variazione, esso potrebbe dirsi integrato ad essa, ovvero appartenente alla terra a tutti gli effetti;

 

2 – e quindi il nostro pianeta potrebbe essere considerato sia rotondo, nel suo nucleo, sia piatto, alla sua periferia, mettendo d’accordo coloro che si sono schierati a favore dell’una o dell’altra forma.

 

Si originerebbe una situazione più o meno simile a quella descritta nel film “Viaggio al centro della Terra” in cui i protagonisti, che vivono sulla sua superficie, la periferia, si trovano a scendere al suo interno, il centro, dove scoprono l’esistenza di altra vita e un altro mondo.

Continuando ad esaminare questa possibilità ecco alcune considerazioni:

 

1 – l’anello dovrebbe essere costruito come proiezione nello spazio della linea mediana teorica equatoriale in modo da produrre la minor ombra possibile sulla superficie del “nucleo terreste originale”, perché è evidente che tale parziale oscuramento del suolo produrrebbe variazioni climatiche simili a quelle conseguenti alla copertura dovuta alle nubi da eruzione vulcanica;

 

2 – gli agenti atmosferici si sviluppano solo in una modesta fascia di pochi chilometri intorno alla superficie terrestre oltre la quale esiste una condizione relativamente meno caotica;

 

3 – quindi costruendo l’anello altre tale fascia esso non sarebbe sottoposto ai più potenti e variabili agenti atmosferici ed anche ai movimenti tellurici;

 

4 – gli abitanti di tali anelli però non sarebbero più abbastanza protetti dai raggi cosmici e dal vento solare e quindi sarebbero necessarie protezioni adeguate;

 

5 – venendo meno l’atmosfera in cui siamo abituati a respirare, occorrerebbe crearne una artificiale che …

 

6 – inoltre dovrebbe compensare le variazioni di forza di attrazione verso il basso o verso l’alto conseguenti lo sviluppo radiale.

 

Ci sono molte altre considerazioni, eccezioni e obiezioni che si possono fare; però non è il caso di insistere oltre, soprattutto perché, come spesso accade, la realtà supera la fantasia, e se poi qualcuno ci crede sul serio, fa un’analisi costi-benefici credibile e comincia …

 

… l’avevo detto …

… potrebbe diventare un incubo o una nuova possibilità!

 

Grafica e testo

Pietro Cartella

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Articolo pubblicato il 13/06/2019