Novara - La mobilitazione e la produzione industriale per la Grande Guerra 1915-18 raccontata in un libro Edizioni Illustrate Interlinea

La costruzione di macchine da guerra, munizioni, armi ma anche quelli di necessaria quotidianità, borracce piccozze la forte produzione annoverarono l’Italia tra le grandi potenze mondiali economiche

Un grande libro illustrato:“Industriarsi per vincere” (foto copertina) curato da Andrea Pozzetta, per raccontare l’enorme sforzo industriale, che nel 1915-18 fece annoverare l’Italia tra le grandi potenze mondiali. 

Il volume  è  pubblicato dalla casa editrice novarese Interlinea Edizioni Illustrate e D’Arte (pp.208 grande formato, riccamente illustrato €30.00)  con un importante presentazione del professore e storico Alessandro Barbero, il quale  fa il punto  della situazione - che l’autore cita nel capitolo mobilitati e combattenti - sull’economia italiana  di quegli anni  1915-18 quando cominciarono apparire colossi sull’industria italiana come la Fiat  - che passò da 4000 operai occupati a circa 40000 con una produzione  dai 4644 veicoli a motore prodotti nel 1914,  alle 19184  unità  nel 1917 - la Pirelli, la Dalmine, l’Ansaldo, la Terni, l’anno del massimo sforzo produttivo.

Non solo un viaggio della memoria ma una riflessione critica sull’Italia della prima guerra mondiale: L’Italia dei nostri nonni e bisnonni, impegnata in quello che è rimasto fino ad oggi lo sforzo più immane che il Paese abbia mai dovuto affrontare”.

Straordinario il materiale raccolto dall’autore  per documentare il primo conflitto mondiale che ogni paese belligerante era  mobilitato per vincere la guerra. Un inedito percorso iconografico sulla straordinaria mobilitazione tecnica e produttiva delle aziende italiane nell’emergenza della Grande Guerra, non solo bellico militare ma anche l’indotto borracce, gavette e carne in scatola per il rancio ( il conflitto mondiale è stato anche  una grande esperienza alimentare, durante il periodo bellico si produssero circa duecento milioni di scatolette per l’esercito impegnato al fronte, ognuna delle quali conteneva 220 grammi di alimenti o di condimento), panni di lana (per le divise in grigio verde colore degli italiani dal 1915 al 1918 oltre sei milioni di italiani in grigioverde che hanno popolato, le caserme d’Italia, le stazioni, i snodi ferroviari, le tradotte per andare a mimetizzarsi lungo linea del fronte tra rocce e trincee),  munizioni, vanghe, piccozze e mezzi di trasporto, dalle biciclette alle navi e agli aerei, raccontano la quotidianità del conflitto attraverso documenti, cartoline e fotografie storiche.

Questi oggetti e strumenti, divenuti veri e propri simboli degli italiani in guerra, hanno costituito l’identità collettiva di generazioni di soldati e di civili impegnati nel fronte interno. Scrive nella premessa Carlo Robiglio:

Con questo volume cerchiamo di coprire al meglio uno spazio di conoscenza vuoto da troppo tempo, che è uno dei compiti dell’editoria di cultura in cui crediamo, e di dare il giusto riconoscimento a migliaia di imprese e a migliaia di italiani che seppero, in un momento drammatico per il Paese, industriarsi per vincere”.

Sfogliando le riviste dell’epoca si possono scorgere rappresentazioni di improbabili rifornimenti di cioccolata o di vermouth ai soldati al fronte, come nella pubblicità illustrate da Dudovich per la Talmone o per la Campari.

Dello stesso tenore sono le illustrazioni di Cappadonia per le penne Waterman, dove i soldati, anziché brandire armi o fucili, impugnano le eleganti stilografiche americane, come, recita una réclame” la penna Waterman alla fronte è indispensabile quanto il Cannone”.

Descrizione foto copertina libro “Archivio Centrale dello Stato, Società degli alti forni fonderie acciaierie di Terni. Sale di collaudo  dei proiettili

Foto 1 Fondazione Ansaldo Archivio Storico, stabilimento meccanico, reparto di carpenteria, con manifesto  sullo sfondo, 1916.

Foto 2 Fondazione Ansaldo Archivio Storico veicolo militare autocarro officina, 1917

Foto 3 Cartolina illustrata dello stabilimento militare di Casaralta, attivo durante il conflitto per la preparazione di scatolette e alimenti in conserva per le truppe

Foto 4 Cartolina illustrata  del Lanificio  Fratelli Piacenza. Il lanificio nato nel centro di Pollone nel 1733 partecipò alle commesse belliche di abbigliamento militare.

 Edizioni Illustrate d’Arte Interlinea Andrea Pozzetta“Industriarsi per vincere”(pp.208 € 30.00)

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Articolo pubblicato il 12/06/2019