Casalborgone (TO) is on

Note e suggestioni su un piccolo vivace paese collinare.

Quali sorprese ed iniziative riserva ai propri abitanti, ai visitatori e turisti, questo insieme poco più grande di un isolato cittadino?

Le circa 1900 persone che vivono in tale contesto, psicofisicamente ecosostenibile, i Casalborgonesi, costituiscono una entità funzionale altamente qualificata per esprimere un contesto a misura di “essere umano”.

 

Nel contempo, l’ambiente collinare e boschivo, con i suoi ruscelli e anfratti, risulta essere particolarmente gradito ad animali domestici di ogni tipo, e animali selvatici come falchetti, ricci, volpi, cinghiali e lupi. Tranne questi ultimi, di recente avvistamento, gli altri si possono facilmente incontrare durante le escursioni sui numerosi sentieri presenti nel territorio, e finora la convivenza è rispettata secondo le regole naturali.

 

Nel “Centro” del centro abitato, posto nel luogo più alto, vi è il vecchio borgo, chiamato Leu, dominato dal Castello, di proprietà privata, composto da case e chiese che ne tracciano la storia temporale, culturale e sociale.

 

Ogni anno viene celebrata la Fiera del Pisello, prodotto tipico e simbolo del paese riconosciuto come “pais di pois”, giunta alla 66° edizione. Ma non mancano altre feste annuali, legate alle ricorrenze specifiche di varie parti del paese, o estemporanee, come la recente Colline in Festa, che ha riunito ben 10 Pro Loco di paesi vicini. Oppure eventi ormai diventati tradizione internazionale, come La Sgraziellata, corsa goliardica in discesa a cavallo di biciclette del ben noto tipo pieghevole attraverso i sentieri nei boschi.

 

Vale lo sforzo fare esperienza delle tantissime iniziative sviluppate dagli aderenti alla trentina di associazioni di vario tipo presenti in loco. Eventi cinematografici, teatrali, culturali ed espositivi, si svolgono in meravigliose ambientazioni, naturali o istituzionali, come il teatro e la biblioteca, appena ristrutturati. Funziona una banda musicale, la Filarmonica di Casalborgone, nota e richiesta a livello nazionale per la qualità interpretativa espressa, contenitore formativo di sempre nuovi componenti.

 

Non mancano impianti sportivi, per il beach volley, pallavolo, calcetto, bocce e mountain bike; l’aria buona necessaria ai polmoni sotto sforzo è gratis anche in estate. Nelle sere estive qualche volta ci vuole un golfino e quindi si dorme bene.

 

Ci sono le scuole, materna, elementare e media, un rinomato mulino che tratta anche prodotti locali, bar, ristoranti, bed & breakfast, agriturismo e pizzerie. E ancora, alcuni negozi di articoli scelti e prodotti locali a km zero, un minimarket per ogni esigenza, la farmacia, l’edicola, la banca, la posta, la casa di riposo per anziani, dotato di centro prelievi per ogni utenza, un centro servizi di croce rossa e servizio di protezione civile. Sono presenti artigiani, coltivatori e vivaisti, un distributore di benzina, una officina di riparazioni auto e un gommista. C’è un servizio di trasporto pubblico mediante pullman da e verso le principali località della zona.

 

Insomma, raggiungibile a piedi e in tempi adeguati alle varie esigenze, c’è veramente tutto quello che serve e anche di più!

 

Infatti, sul territorio, zona sismica A, la meno pericolosa, ci sono molte abitazioni disponibili, in acquisto o affitto a prezzi veramente attraenti; inoltre il costo della vita è molto molto più basso che in città.

 

E per finire, attualmente tutto ben amministrato, che di questi tempi non è poco.

 

Quindi solo note positive? Certamente no, ci sono anche difetti e problemi come ovunque, ma se proprio vogliamo una misura della situazione, potremo dire che il bicchiere è quasi per intero pieno, cioè una condizione gradevole.

 

Tuttavia, per scrupolo e sicurezza, nel caso decideste di farci una capatina con la famiglia, c’è un’unica doverosa attenzione che dovete porre sotto la vostra diretta responsabilità: potreste rischiare di incontrarmi per strada o in biblioteca!

 

Però mi hanno detto che, sì, sono strano, ma non pericoloso!

 

Foto e testo

Pietro Cartella

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Articolo pubblicato il 15/06/2019