Gli splendori della Trisonata

Il genere cameristico che più di ogni altro rappresentò l’apice del virtuosismo barocco.

 

Domenica 23 giugno alle ore 21.15 Antiqua, la rassegna itinerante organizzata dall’Accademia del Ricercare, raggiunge la Chiesa di San Grato di Trausella con uno stuzzicante concerto dedicato alle triosonate di Georg Philipp Telemann e Georg Friedrich Händel, che vedrà grandi protagonisti i Solisti dell’Accademia, l’ensemble di strumenti originali formato dalle prime parti della formazione di San Raffaele Cimena.

 

Per affermarsi nel campo strumentale, i giovani musicisti del periodo barocco dovevano superare quella che era di fatto quasi una prova iniziatica, ovvero riuscire a trovare un editore che pubblicasse una raccolta di triosonate, un genere che tra il XVII e la metà del XVIII secolo conobbe una fioritura straordinaria in tutti i paesi europei, dalla Spagna a San Pietroburgo.

 

La triosonata consentiva infatti di testare l’ispirazione e la padronanza tecnica degli aspiranti autori, che dovevano dimostrare di essere versati sia sotto l’aspetto melodico sia sotto il profilo del virtuosismo, facendo dialogare brillantemente due strumenti solisti – che in genere erano violini, flauti dolci e traversieri e oboi – con l’accompagnamento del basso continuo. Una volta superato questo scoglio, per il giovane compositore si aprivano quasi sempre promettenti prospettive di carriera.

 

A partire dalla prima metà del XVII secolo la sonata – sia solistica sia in trio – si differenziò nei sottogeneri da camera e da chiesa, la prima costituita da una preludio seguito da una serie di danze e la seconda da una sequenza di movimenti dal carattere contrastante; in seguito, dalla prima sarebbe derivata la suite – che raggiunse il suo massimo splendore in Francia – e dalla seconda si sviluppò la sonata romantica. Tra i compositori che diedero il contributo più significativo al genere della triosonata vi furono Georg Friedrich Händel e Georg Philipp Telemann, due dei massimi esponenti del Barocco tedesco, che nel corso della loro lunghissima amicizia trovarono il tempo per dialogare non solo di musica, ma anche di fiori (entrambi erano grandi appassionati di botanica).

 

Questa passione per i colori sgargianti e per i profumi intensi trova piena espressione in queste sonate scritte in diverse fasi della loro carriera, ma sempre intrise di una fascinosa melodiosità, che continua a conquistare anche il pubblico dei giorni nostri.

 

IL PROGRAMMA

 

GEORG FRIEDRICH HÄNDEL (1685-1759)

 

Triosonata in si minore op. 2 n. 1 HWV 386B

Andante – Allegro – Adagio – Allegro

 

GEORG PHILIPP TELEMANN (1681-1767)

 

Sonata n. 3 in re minore per violino e basso continuo TWV 41:d1

Grave – Vivace – Andante – Vivace

 

GEORG FRIEDRICH HÄNDEL

 

Triosonata in fa maggiore op. 2 n. 4 HWV 389

Larghetto – Allegro – Adagio – Allegro – Allegro

 

GEORG PHILIPP TELEMANN

 

Sonata in re minore per flauto e basso continuo TWV 41:d2

Affettuoso – Presto – Grave – Allegro

 

GEORG PHILIPP TELEMANN

 

Triosonata in la minore TWV 42:a4

Largo – Vivace – Affettuoso – Allegro

 

GLI INTERPRETI

I SOLISTI DELL’ACCADEMIA

Luisa Busca, flauti

Silvia Colli, violino

Caroline Boersma, violoncello

Mauro Pinciaroli, tiorba e chitarra

Claudia Ferrero, clavicembalo

 

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Articolo pubblicato il 21/06/2019