Torino - La Redenzione dell’uomo passa per i Sacri Monti

La storia dei Sacri Monti espressioni di religiosità popolare della nostra penisola, raccontati in un libro dell’Einaudi

Libri sui Sacri Monti non si contano più, la Casa Editrice Einaudi ha pubblicato recentemente un saggio di Guido Gentile “I Sacri Monti” (pp.379 128 illustrazioni €38.00), uno studioso che ha dedicato  approfondite ricerche in merito ai siti sacri.

Uno studio su tutti i particolari del sistema dei nove Sacri Monti che l’UNESCO nel 2003 ha iscritto nella lista unitaria del Patrimonio Mondiale, individuandoli nell’ambito della loro più intensa distribuzione territoriale, tra Piemonte e Lombardia, sebbene rifletta rilevanti connessioni storiche, non esaurisce la varietà dei complessi devozionali riconducibili in tutto o per qualche verso alla stessa tipologia.

Nel 2012 è stato creato l’Ente di Gestione dei Sacri Monti, con lo scopo di proteggere un patrimonio unico sia dal punto artistico e naturalistico che ha ben pochi confronti.

Piccole cappelle assiepate sulla vetta dei colli da statue e affreschi, immerse nel folto dei boschi o dei giardini e collegate fra loro da percorsi devozionali. Così si presentano la maggior parte dei Sacri Monti -Varallo Sesia, Orta, Crea, Varese, Oropa Ghiffa, Domodossola, Belmonte Ossuccio - che a partire dal XV secolo, sono sorti un po’ dovunque, specialmente sull’area occidentale e centrale delle Alpi italiane.

I primi complessi religiosi di questo genere furono creati con l’intento di ricordare gli episodi salienti dell’esperienza terrena di Cristo e in particolare la sua Passione, mentre in seguito vennero interpretato come strumenti idonei a diffondere il culto della Madonna e dei Santi, in risposta alle concezioni dalla Riforma protestante, formidabili strumenti per il controllo e la guida delle espressioni popolari della fede, un vero baluardo, della ortodossia per arginare le possibili infiltrazioni da oltralpe della riforma protestante.

Guido Gentile autore del bel  volume: Sacri Monti, ha strutturato in quattordici capitoli la vicenda dei Sacri Monti, dedicando la maggior parte del libro al primo Sacro Monte eretto quello di Varallo Sesia. L’ideazione e la fondazione del sito sacro di Varallo  avviene nel 1486, ad opera di un frate francescano: padre Bernardino Caimi, il quale era stato custode del Santo Sepolcro a Gerusalemme e volle riprodurre fedelmente i luoghi della Terra Santa dove Cristo era vissuto.

Nacque così il Sacro Monte della “Nuova Gerusalemme”, un santuario  costituito, da una basilica e da 43 cappelle sparse nel verde di boschi e giardini: con la presenza di oltre 600 statue e 4000 figure a fresco, che illustravano scene di vita della passione, morte e resurrezione del Nostro Signore Gesù Cristo.  

Bernardino Caimi,  secondo una narrazione, prima di scegliere il sito in cui realizzare il suo progetto avrebbe visitato altri luoghi. Lungo i secoli passati vi lavorarono per il Sacro Monte artisti importanti come il Gaudenzio Ferrari, i fratelli Giovanni e Nicola Wespin, di origine fiamminga, i “Tabacchetti”, autori delle più belle statue a Crea, i fratelli Giovanni Melchiorre e Antonio D’Enrico ( quest’ultimo più noto come il Tanzio da Varallo).

Tra i visitatori illustri si annovera il cardinale Carlo Borromeo che lo visitò più volte, fino a poco tempo dalla sua scomparsa. Sacro Monte di Orta,  venti cappelle sorte alla fine del cinquecento dedicate alla vita di San Francesco, fondatore dell’ordine e regole francescane. Il percorso devozionale risponde pienamente agli orientamenti religiosi del periodo della controriforma.

Il Sacro Monte di Santa Maria Assunta  fondato nel 1589 sulle alture di Serralunga di Crea. Il Sacro Monte del Rosario a Varese, il Sacro Monte di Oropa, sorto attorno ad un antichissimo santuario mariano voluto dal vescovo vercellese sant’Eusebio in onore della Vergine Nera la cui statua aveva portato dalla Palestina nella seconda metà del IV secolo.

I sacri monti mancati,  cioè alcuni complessi devozionali che non superarono il momento dell’ideazione, ovvero rimasero interrotti, l’autore riporta i casi più evidenti. Il testo è impreziosito anche da una ricca bibliografia  nonché da una esauriente iconografia.  

Guido Gentile, già sovrintendente archivistico per il Piemonte e la Valle d’Aosta, ha svolto ricerche attorno a momenti e aspetti della storia dell’area alpina, alla cartografia antica, ad ambienti caratterizzati da un particolare patrimonio architettonico e figurativo, alla produzione e alla diffusione di immagini e corredi rituali tra Medioevo ed Età Moderna, con particolare riguardo alle loro funzioni e a temi iconografici.

Descrizione foto:

Foto copertina Giovanni d’Errico, Giacomo Ferro e Melchiorre Gherardini, “La Madonna e le pie donne assistono all’affissione del Cristo alla Croce, particolare , Varallo Sesia Sacro Monte, cappella XXXVII.

Foto 1  Sacro Monte di Varallo Sesia

Foto 2 Sacro Monte di Varallo Sesia Natività

Foto 3  Sacro Monte Orta San Giulio

Foto 4 Sacro Monte di Crea Monferrato Cappella della Incoronazione della Vergine Maria

Foto 5 Sacro Monte di Varese

Foto 6 Sacro Monte di Oropa Sacro

Foto 7 Sacro Monte di Ghiffa

Foto 8 Sacro Monte Calvario di Domodossola

Foto 9 Sacro Monte di Ossuccio

Foto 10 Sacro Monte di Belmonte

Sacri Monti, di Guidi Gentile, 379 pp. 128 ill. colori Einaudi, Torino 2019 €38.00

 

 

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Articolo pubblicato il 23/06/2019