Eritrea. L’architettura Coloniale Italiana

Il libro fotografico di Roberto Guiot documenta le architetture coloniali di Asmara realizzate dall’Italia, oggi divenute patrimonio dell’UNESCO

Il recentissimo libro fotografico di Roberto Guiot “Eritrea. L’architettura Coloniale Italiana” (2019) documenta le architetture coloniali di Asmara realizzate dall’Italia, oggi divenute patrimonio dell’UNESCO.

L’Autore valorizza il patrimonio storico-culturale della città e ne approfondisce la conoscenza. L’attenzione si focalizza sulla città di Asmara, emblematica per la sua evoluzione urbanistica e architettonica, ma troviamo anche scorci di Cheren, Decamerè e della martoriata Massaua.

“Eritrea. L’architettura Coloniale Italiana” rappresenta una sorta di piccola guida storico-architettonica per chi volesse viverla o visitarla.

Edificio per edificio, caffè dopo caffè oppure un karkadè, tra cinema e teatri, l’Autore ci accompagna per farci conoscere la storia dell’architettura coloniale di questo paese che tanto abbiamo amato e tanto amiamo ancora per i profondi legami storici che ci legano.

Dalla prefazione di Alberto Alpozzi apprendiamo che: « … nel 2017, la città di Asmara, unica in tutta l'Africa, è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità entrando nella lista World Heritage.

(…) i ben 4.300 edifici mappati della capitale dell'Eritrea sono stati progettati ed edificati dagli italiani quando il paese del Corno d'Africa era una colonia del Regno d'Italia. (…)

Costruita dal 1882 al 1941, Asmara ha la più alta concentrazione di edifici modernisti al mondo, realizzanti negli anni Trenta, che la rendendo praticamente un museo vivente a cielo aperto.

Edifici futuristi, espressionisti, eclettici non sono solamente preservati ma dominano l'intera città e i suoi lunghi viali tracciati dai moderni piani regolatori redatti dai progettisti italiani che qui diedero il meglio e poterono sperimentare con maggior libertà, forse anche con trasgressione scevri da codificazioni imposte in madrepatria».

Così le immagini del libro ci trasmettono emozioni storiche, potremo dire, perché non si tratta soltanto di fotografie che aprono una finestra sul passato ma di immagini che ci fanno rivivere quegli spazi rimasti per lo più immutati nel tempo.

Roberto Guiot ama particolarmente la città di Asmara, come scrive nella sua “Introduzione”: «Recandosi ad Asmara noi italiani facciamo un salto nel tempo di 80 anni. Ritroviamo le costruzioni che ci ricordano casa nostra e le usanze sono in parte mantenute.

Nei meravigliosi caffè si beve il cappuccino, nei ristoranti si trova cucina italiana.

Nei cinema ancora attivi grandi manifesti di spettacoli con attori italiani.

Poi la spettacolare concessionaria Fiat Tagliero capolavoro futurista.

Se a tutto questo aggiungiamo il rapporto con la splendida popolazione il contatto con questo meraviglioso paese che è l'Eritrea per noi italiani emozionante e affascinante».

Roberto Guiot conosce perfettamente Asmara tanto da poterne fare una mappa mentale quando la racconta e la descrive. Questa mappa e le sue fotografie si sono trasformate in questo libro che vuole essere un omaggio agli eritrei, che hanno conservato le architetture coloniali italiane e le amano, e a quegli italiani che tanto diedero a questa terra per più di mezzo secolo.

Roberto Guiot - Eritrea. L’architettura Coloniale Italiana

Prefazione di Alberto Alpozzi

L’altra faccia del colonialismo italiano

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Un video dedicato al libro: https://www.facebook.com/Eritrea.Architettura.Coloniale.Italiana/videos/375546959985764/

 

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Articolo pubblicato il 03/07/2019