Aramengo (AT) - Beni culturali e alta tecnologia

Quindici studenti del Massachusetts Institute of Technology al Materials in Art, Archeology and Architecture

Per il quarto anno consecutivo, quindici studenti del Massachusetts Institute of Technology guidati dal professor Admir Masic stanno prendendo parte a ONE-MA3 – Materials in Art, Archeology and Architecture.

 

Nei 23 giorni di corsi, visite ed esperienze, i partecipanti si sono mossi tra Lazio, Campania e Piemonte partendo da Sermoneta. In Lazio le attività hanno coivolto anche Ninfa, Terracina, Sabaudia e ovviamente Roma dove hanno avuto luogo incontri con i Musei Vaticani e con l’American Accademy in Rome.

 

Successivamente gli studenti hanno ammirato l’area archeologica di Pompei per poi trasferirsi a Torino e visitare il Centro e la Reggia di Venaria Reale e continuare le importanti collaborazioni in essere con il Museo Egizio di Torino.

ONE-MA3 si chiuderà infine nel piccolo paese di Aramengo, nel Monferrato, con quattro giorni dedicati ad esperienze pratiche sulle tecniche antiche e i materiali in un’ottica di innovazione e sostenibilità.

Gli studenti, provenienti del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del MIT, avranno modo di seguire lezioni teoriche e partecipare a esperienze sul campo.

Le attività, guidate dal professor Admir Masic, l’ideatore del corso, sono coordinate in Italia dall’Associazione per la Ricerca e l’Educazione nell’Arte, Archeologia e Architettura (AREA3) e in particolare da Gianfranco Quaranta (droni, stampa 3D), Roberto Scalesse (restauratore, Erresse group) e Marco Nicola (chimico, Adamantio Science in Conservation). L’attenzione del corso si è focalizzato sull’insegnamento di strategie di sostenibilità attraverso lo studio dei successi del passato.

Dal cambiamento climatico globale all’inquinamento e alle risorse energetiche, la sfida è di guardare a opportunità di sviluppo di nuovi materiali, attraverso la lente del passato. Nella prima parte del corso gli studenti hanno preso contatto diretto con le aree archeologiche di epoca romana e medioevale, i materiali e le tecniche di interesse storico artistico usati per crearli e le più innovative metodologie di rilievo 3D e diagnostiche usate per studiarli.

Nella seconda parte il focus è stato, invece, l’antico Egitto ed il Barocco, con un’ attenzione particolare alle nuove tecnologie impiegate al Museo Egizio per la mostra Archeologia Invisibile e alla scienza che aiuta l’archeologia spiegata da direttore Christian Greco. In generale le attività del corso hanno riguardato la relazione tra scienza, beni culturali e tecnologia.

Non riguardando solo il ruolo delle scienze nella conservazione dei beni culturali ma mettendo in evidenza il contributo che lo studio dei materiali e delle tecniche antiche può apportare per ispirare lo sviluppo di nuovi materiali e soluzioni tecnologiche nelle più avanzate applicazioni delle discipline tecnico-scientifiche.

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Articolo pubblicato il 07/07/2019