Cronaca dai quartieri di Torino - Giustizia & Sicurezza: “Istituzioni intervengano contro il caos”

Contro il malcostume che si fa sempre più insistente

All’attenzione della cronaca meno qualificante di quartiere, Paolo Biccari e Marco Paganelli ci hanno coinvolto nel disagio provocato in piazza Villari, sul lato di via Viterbo, da molti <cittadini> che disturbano la quiete pubblica:

“Bevono alcolici seduti sulle panchine, parlano a voce molto elevata, generano paura agli anziani e alzano il volume degli stereo presenti nelle auto. Questo caos avviene nelle ore diurne e notturne”.

Un problema reale che abbiamo verificato con i responsabili dell’Associazione che si rivolgono, perciò, alle autorità competenti

“per ottenere un’intensificazione dei controlli e porre fine a tali disagi. E’ inaccettabile che chi paga le tasse regolarmente debba vivere in modo poco sereno e temere per l’incolumità dei più deboli”. Infatti è problematico esporre le proprie rimostranze ; i residenti dicono di risposte arroganti e, in alcuni casi, minacciose”.

Poco lontano, e precisamente all’interno 5 di corso Grosseto 361, giunge la segnalazione, per altro verificata come consuetudine, su una situazione che lascia, per lo meno, perplessi:

“I residenti devono pagare una quota di denaro annuale per poter lasciare la propria auto nell’area apposita per cui chiediamo all’ATC, proprietaria degli alloggi, di togliere subito questa odiosa imposta”.

Biccari e Paganelli insistono sollecitando l’Ente regionale in oggetto affinchè velocizzi i lavori, iniziati da più di un anno, affinchè metta in sicurezza i palazzi di sua competenza:

“Occorre altresì rinforzare la recinzione volta alla tutela delle persone che transitano nel perimetro in questione in quanto facilmente valicabile e renda agibili le panchine che sono ”.

Un’ultima chiosa su KappaFutur Festival (immagine Radio Web Italia) appena concluso coinvolge, nella rimostranza congiunta, il Circolo L’Aquilone (Legambiente):

“A nostro avviso, si sono verificati favoritismi inaccettabili per la Kappa. La sezione del Parco Dora, a interdetta al pubblico per il KappaFutur Festival 2019 è stata di 150.000 mq. La parte autorizzata dal Comune all'uso, su cui gli organizzatori pagano una tassa di 13.000 euro, è invece di soli 12.000 mq. Circa   140.000 mq sono regalati quindi agli organizzatori della kermesse e la città incasserà, esclusivamente per l’area concessa a norma di legge, attorno ai 25.000 euro a fronte di una cifra che dovrebbe aggirarsi vicino ai 100.000 euro”.

La parte restante, che ricordiamo fu chiusa d al 28 giugno senza il via libera delle istituzioni,  non ha subito alcuna tariffa.

“Per cui chiediamo alla sindaca Chiara Appendino – hanno sottolineato - di smettere di favorire il potente manager di turno a scapito degli abitanti del capoluogo piemontese. Domandiamo inoltre di approvare, per equità, la diminuzione della Tari del 50%. La gente comune non venga considerata di serie B solo perché non possiede aziende di spettacolo o quant’altro!”.

Intanto la famiglia di Giustizia & Sicurezza si allarga raggiungendo la Trinacria; Alessandro Bongiovanni, referente in Alcamo dell'Associazione, annuncia la volontà di porre lo stop al degrado dilagante:

“Vogliamo tutelare i diritti dei cittadini, affinchè le istituzioni facciano quello che devono. C’è bisogno dunque sia di giustizia, ma anche di sicurezza. Vediamo spesso ad esempio infatti, ma tutto ciò è solo uno dei tanti problemi esistenti, le buche sulle strade e sui marciapiedi. Diventa quindi problematico fare anche solo una semplice passeggiata, soprattutto per bambini e anziani, senza correre rischi”.

 

Bongiovanni preannuncia altresì nuove iniziative, peraltro già segnalate all'Amministrazione comunale della città, quali il sollecito per il ripristino delle strisce pedonali sbiadite davanti alle scuole ed immediati interventi sull’emergenza rifiuti. 

 

Paolo Biccari e Marco Paganelli, Presidente e Vicepresidente di Giustizia & Sicurezza, realtà che conta ormai migliaia di simpatizzanti in Italia, ci hanno espresso il personale compiacimento per la quotidiana affermazione che sta riscontrando il loro progetto:

 

“E’ meraviglioso vedere come la gente abbia voglia di tornare a lottare pacificamente per i propri diritti, calpestati troppo spesso da istituzioni inefficienti. Il Modello Torino porterà i suoi frutti ad Alcamo come in tante altre zone d’Italia: è solo questione di tempo”.

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Articolo pubblicato il 10/07/2019