Torino - La sindaca caccia Montanari

La montagna ha partorito il topolino

E’ trascorso un weekend di grandi attese, per la decisone della sindaca, secondo alcuni intenzionata ad andarsene.

Invece, ancora una volta la montagna ha partorito il topolino e la doppiezza di chiara Appendino emerge lampante. Nella mattinata di ieri, la sindaca, ha fatto precedere la riunione del Consiglio Comunale tenutosi nel pomeriggio, diffondendo un laconico comunicato:

Questa mattina ho sollevato il prof Guido Montanari dal suo ruolo di vicesindaco e revocato le deleghe che aveva in capo. La decisione segue le frasi pronunciate sul Salone dell’Auto che non hanno visto smentita. Una scelta non facile dal punto di vista umano ma che ho ritenuto necessaria nell’interesse della Città e della sua immagine. Al prof Guido Montanari va il ringraziamento per il lavoro svolto in questi tre anni”.

Così esce i scena il signor NOTUTTO, sempre supportato dalla sindaca nelle sue estemporaneità, a scapito della città. Il riferimento al salone dell’auto e le considerazioni conseguenti pronunciate da Montanari, appaiono sempre più un pretesto per scaricare responsabilità su un assessore problematico che la sindaca ha sempre supportato.

Dopo le doglianze degli organizzatori del Salone dell’Auto, la sindaca avrebbe avuto tempi e modi per intervenire e trovare gli antidoti opportuni. Invece si è nascosta dietro a Montanari e poi gli ha presentato il conto.

Al pomeriggio è ancor più lunare l’intervento di Chiara Appendino in consiglio comunale, con l’esordio ducesco:

Non sono disponibile in alcun modo ad andare avanti col freno tirato. Una perdurante situazione di stallo procurerebbe danni che Torino non può permettersi e se il male minore è lo stop anticipato a questa consiliatura così sarà”.

Per poi proseguire:

”La prossima settimana porteremo in aula una serie di delibere di cui questa città ha bisogno per esprimere al massimo il suo potenziale. Delibere che riguardano il futuro di questa città e il destino dei cittadini. Provvedimenti sui cui chiederò all’Aula un mandato pieno. Non intendo più accettare battute di arresto o compromessi al ribasso, ciò che chiedo è una prova di maturità: per questo su questi atti, che ritengo fondamentali per il futuro della nostra città, vincolerò il mio mandato e il destino di questa amministrazione. Questa amministrazione ha senso di esistere solo se può lavorare e portare risultati per il bene della città”.

Il gruppo consigliare del M5S è spaccato e lo rivelano anche gli argomenti salienti pronunciati dalla capogruppo Valentina Sganga:

”Siamo a un punto di stallo e di evoluzione per il M5s e per questa amministrazione. Pensiamo sarebbe opportuno un confronto interno, che risparmi a Torino una sovrapposizione tra il piano politico e quello istituzionale. Sono d’accordo quando dice che serve rispetto dei ruoli, ma serve anche ascoltare le posizioni non condivise e più eterodosse. Dibattito e ascolto per noi saranno sempre la nostra ricchezza”.

L’opposizione reagisce dinanzi all’ennesimo atteggiamento di Chiara Appendino che continua a non affrontare a viso aperto i problemi di Torino ed usa la tattica del rinvio o dell’insabbiamento. Abbiamo presente le prese di posizioni sulla viabilità, l’urbanistica, la seconda linea della Metropolitana ed il disprezzo con il quale con l’assessore Lapietra ha affrontato cittadini e commercianti in merito all’estensione della ZTL.

Nel corso del dibattito intervengono Deborah Montalbano(DemA):

”Registro un elemento fondamentale. L’esperienza del M5S a Torino si sia conclusa oggi. Ed è un’esperienza fallimentare. Non ho sentito interventi in merito a possibili alternative per coloro che si troveranno con un mancato introito a causa del trasloco del Salone dell’Auto. Nessuna autocritica sulle mancate relazioni fra Giunta ed organizzatori dell’evento. Infine, ai consiglieri dissidenti, coraggiosi e sempre contrari su facebook ma pronti a votare qualsiasi cosa in Sala Rossa e oggi assenti: volete fare battaglie, fatele fino in fondo e prendetevi le vostre responsabilità".

 

Osvaldo Napoli (Forza Italia):

 

”Siete una giunta in crisi: mancano 7/8 consiglieri in Aula, alcuni addirittura sono andati via dopo aver ascoltato la comunicazione della sindaca. Occorrono scelte nette, servirebbe un rinnovo dell’intera giunta con l’inserimento anche di esponenti della società civile. La situazione amministrativa della Città è molto grave; la politica è mediazione e in questo rappresentate un fallimento come dimostra l’assenza di una trattativa con le parti nella gestione della futura ZTL”.

 

Alberto Morano – Lista civica Morano: 

“La sua Giunta, sindaca Appendino, è in crisi così come la maggioranza della città ed emerge un quadro preoccupante per il futuro di Torino. Non apprezzo l’intervento della sindaca perché si nasconde dietro la realtà. Ciò che mi irrita maggiormente è che non sa scegliere le persone che dovrebbero amministrare la città, e questo è un danno per Torino”.

 

Fabrizio Ricca – Lega Nord: 

"Oggi la sindaca Appendino per la prima volta ha ammesso di aver ceduto a troppi compromessi con la sua maggioranza, questo lo hanno pagato i torinesi. Ora aspettiamo un impegno dalla sindaca Appendino in collaborazione con la Regione altrimenti si dimetta".

 

Eleonora Artesio – Torino in Comune: 

"La sindaca ha citato più volte della responsabilità istituzionale, che significa anche non usare un grosso evento come il Salone dell’auto per il pretesto di rivedere la maggioranza. L'atto sugli eventi da organizzare al Valentino è depositato dal 2018 e impegna la Giunta di non utilizzare più il parco per eventi. Si dovevano cercare alternative e ciò non è stato fatto, dimostrando così l’incapacità di gestire un evento importante". 

“Lei racconta una città che vede solo lei – ha affermato il capogruppo del Pd Stefano Lo Russo –. La frase dell’ex vicesindaco Montanari sul Salone Parco del Valentino, è l’esatto pensiero di tre quarti del suo gruppo. Montanari andava mandato a casa prima, mesi fa, per ben altri motivi. E non è questo il motivo per cui il salone ha scelto di andare in Lombardia. Non siamo né scemi, né ingenui”. 

Per poi proseguire: 

“Sindaca, quando lei si assumerà le responsabilità? Ha giubilato l’ex assessore Patti, usando una nostra mozione di sfiducia. Ha dato la colpa a Malagò della perdita delle Olimpiadi, ma non poteva cacciarlo” ha ricordato l’esponente del Pd concludendo: 

“Si prenda qualche giorno e verifichi, se può ancora fare la sindaca. E consenta ai torinesi di tornare alle urne, per verificare se la sua visione distorta di Torino, corrisponde al vero a seconda di come le giudicheranno i torinesi, a cui lei deve rispetto. Questa amministrazione è stata un’esperienza nefasta, Appendino se vuol fare qualcosa di buono per Torino, vada a casa”.

Ma in tutte le dichiarazioni rilasciate, Chiara Appendino si è ben guardata dall’annunciare le dimissioni.

E il degrado di Torino non ha tregua!

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Articolo pubblicato il 16/07/2019