Ferrara - Una mostra sul Rinascimento Ebraico

Un viaggio nelle città rinascimentali dove vivevano e operavano gli Ebrei fra Quattrocento e metà Cinquecento

Dopo l’apertura del MEIS (Museo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah) avvenuta nel dicembre 2017 alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana  Sergio Mattarella, l’istituzione ora si presenta nuovamente con una nuova importante esposizione:”Il Rinascimento parla ebraico”, curata da Giulio Busi e Silvana Greco, i quali sono anche gli estensori del catalogo edito da Silvana Editoriale (pp.303 riccamente illustrato), che accompagna la mostra, che ha ottenuto il patrocinio del Ministero per Beni Culturali Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane .

La  mostra che le è stata conferita la prestigiosa  Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana, è visitabile fino al 15 settembre 2019, e si potuta realizzare grazie al generoso contributo dell’Ambasciatore  Giulio Prigioni, e della famiglia Norsa Pesaro, Dottor Alessandro Treves comitato per le celebrazioni  del centenario della Nascita di Giorgio Bassani. Dario Disegni (Presidente Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah):”La mostra affronta uno dei periodi più importanti della storia dell’itala in cui venne coniata di fatto l’identità culturale italiana”.

L’esposizione - progettata dallo studio GTRF, offre al pubblico un’occasione irripetibile di rivivere questa magnifica stagione rinascimentale - si suddivide in quattro sezioni. All’interno delle singole aeree, alcuni nuclei tematici mettono a fuoco momenti di particolare intensità culturale. La mostra racconta per la prima volta il ricco e complesso confronto, che non è stato evidentemente sempre di sinonimo di armonia, né di accettazione priva di traumi.

Un progetto espositivo magnifico sviluppato come viaggio che va da Venezia a Ferrara, da Pisa a Genova e a Roma fra Quattrocento e metà Cinquecento, le città rinascimentali in cui vivevano e operavano gli ebrei, le sinagoghe dove si raccoglievano a pregare, le professioni e i mestieri che essi svolgevano , gli studi in cui eccellevano, e l’arte in cui si cimentavano , inclusa quella esoterica della qabbalah.

Simonetta Della Seta ( Direttore Museo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah):“La mostra ci spiega anche come dall’abbraccio tra culture possa a volte nascere un duro pregiudizio. Si tratta di un aspetto modernissimo e importante del percorso. Il racconto dell’antigiudaismo crea infine un raccordo, nel Museo, con la parte che racconta la storia delle persecuzioni più recenti, in particolare la  Shoah”.

All’interno del percorso  opere pittoriche importanti  come la “Sacra Famiglia e Famiglia del Battista” eseguito da Andrea Mantegna tra il 1504- 1506, la “Nascita della Vergine”(1502-1507) di Vittorio Carpaccio, e la “Disputa di Gesù con i dottori del Tempio”(1519-1525) di Ludovico Mazzolino, “Elia e Eliseo” del Sassetta, dove spuntano significative scritte in ebraico.

Il messaggio che il Rinascimento parla ebraico - scrive nell’introduzione Giulio Busi curatore della mostra- affida alla società italiana e internazionale d’oggi è chiaro e affermativo. Gli Ebrei durante il Rinascimento, c’erano in prima fila, attivi e intraprendenti. E hanno contato parecchio. Certo, hanno preso, imitato, riprodotto. Ma hanno anche dato, influenzato, ispirato”.

Oltre ai dipinti il visitatore potrà ammirare i manoscritti miniati ebraici, di foggia e ricchezza rinascimentale, come la “Guida dei perplessi” di Maimonide(1349), acquistato dallo Stato italiano nemmeno  un anno or sono. O “l’Arca Santa lignea”, in arrivo da Parigi mai esposta in Italia, e ancora il “Rotolo della Torah” di Biella, un’antichissima pergamena della Bibbia ebraica, ancora oggi usata nella lingua sinagogale.

 Nell’intervento dell’altro curatore della mostra Silvana Greco:” Studiare gli Ebrei in Italia durante il Rinascimento è un’occasione per ripensare l’intera rappresentazione di questo periodo, così fondamentale per la coscienza italiana ed europea. Significa  vedere la stagione rinascimentale anche come intrigo di rapporti tra gruppi, con confini che vengono oltrepassati, trasgrediti, in maniera temporanea o definitiva”.

Descrizione foto apertura:  Vittore Carpaccio e bottega “Nascita di Maria”, Venezia circa 1502-1507,olio su tela 126,8x129,1 cm. Bergamo, Accademia Carrara

Foto 1 Stefano di  Giovanni detto il Sassetta “Il profeta Elia e il profeta Eliseo” circa 1423-1425 tempera su tavola 53x20 cm. ciascuno (tavole cuspidate) Siena, Pinacoteca Nazionale

Foto 2 Andrea Mantegna “La Sacra Famiglia e la famiglia del Battista, circa 1504-1506 Tempera su tela 40x169 cm Mantova Basilica di Sant’Andrea , cappella di San Giovanni Battista

Foto 3 Ludovico Mazzolino  “Gesù dodicenne al Tempio”circa 1520-1521 circa Olio su tavola 46,8x30,4 cm Berlino, Gemalsegalerie

Foto 4 Artista lombardo profilo maschile, con copricapo di foggia ebraico(?) circa 1500-1512 olio su tavola 46,7x46 cm ciascuno. Collezione privata  

Foto 5  copertina catalogo della mostra

 Ferrara“Il Rinascimento parla Ebraico” al Museo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah(MEIS) fino al 15 settembre 2019. Orari dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 28/07/2019