L’EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS – Sara Garino: Eroi ieri e oggi

Successi e sconfitte di storie straordinarie

Durante i tragici ruggiti della Seconda Guerra Mondiale, la tormentata ed eclettica saggista francese Simone Weil affermava come un eroe non fosse altro che “una cosa trascinata dietro un carro nella polvere”.

Il richiamo immediato è certo quello al cadavere di Ettore, principe di Troia, la cui salma era stata condotta attraverso tutto l’accampamento acheo, legata dietro al carro del suo furente uccisore Achille.

Tuttavia oltre quest’espressione, al di là della reminiscenza visiva immediata, si cela un significato ben più generale.

L’eroe, ovvero il personaggio capace di emozionarci e verso il quale ci sentiamo attratti e proiettati da una spontanea simpatia, non è il superuomo granitico e imbattibile in grado solo di inanellare un successo dopo l’altro. Non è “la macchina” fredda e razionale che ragiona per automatismi, rispondendo a logiche programmate che non sembrano concedere spazio alle emozioni.

L’eroe è piuttosto colui che si appassiona, che si pone un obiettivo e lo persegue con sacrificio e dedizione, che prova e riprova, vince, cade e si rialza, scoprendosi a ogni ritorno più forte di prima.

Come i battiti del cuore sono tracciati da picchi e valli, allo stesso modo le storie più entusiasmanti e più meritevoli di essere ricordate conoscono un  moto verticale di alternanza alto-basso, due volte nella polvere due volte sull’altar. Ed è proprio la capacità di riprendersi da situazioni difficili a marcare la differenza fra ordinario e straordinario.

Del resto, la primavera sarebbe meno agognata se la caducità delle foglie d’autunno non ci facesse attendere e sperare nel rifiorire della natura.

La gioia e la soddisfazione di una medaglia sarebbero meno profonde quando non consapevoli delle ansie e anche dei fallimenti resisi necessari per conseguirli.

Il consenso, la stima e la grande fiducia che le persone possono riporre nei decisori non sarebbero così sentite e cariche di responsabilità senza il ricordo di un passato difficile, durante il quale è stato necessario “ricostruire” per poter veder nascere un progetto vincente.

E le Nazioni, pur nel guazzabuglio di problemi e di sprechi che si trovano ad attraversare, si troverebbero forse a essere meno orgogliose dei loro valori più intimi se non esistessero eroi moderni disposti a sacrificare la loro vita, per onorare una divisa e un dovere che sono soprattutto un atto di impegno verso gli altri. Verso noi tutti.

 

SARA GARINO

Direttore Editoriale

CIVICO20NEWS

 

 

 

 

 

 

 

(Immagine in copertina tratta da lastampa.it)

 

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Articolo pubblicato il 28/07/2019