Dialoghi sul senso della vita – 3.8 di n.

Vero o falso? Il movimento è vita!

Prosegue dal precedente articolo dal titolo: Libero arbitrio o libertà indiscriminata?

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Fino a quando l’ultimo essere umano non sarà libero, nessuno di noi lo sarà definitivamente!

 

IDP… allora non ci siamo … con la poca serietà che abbiamo in questo momento!

 

…e invece sì! Abbiamo questa possibilità fin dal primo momento che siamo stati chiamati a questo compito, a percorrere questo cammino, nello stato in cui ci troviamo.  Infatti, ben ce lo ricordano i detti “il cammino provvede al viandante” e “il cammino che non provvede al viandante non è degno di essere percorso”!

 

IDP…all’inizio lei ha parlato di un momento in cui l’uomo comunicava tramite simboli … allora riprendo la domanda che avevo fatto in precedenza e che forse non è stata così precisa … mi piacerebbe sapere a che periodo della nostra storia si riferiva …

 

…è vero! Il mio intervento è andato in un’altra direzione!

 

IDP… ha fatto una parentesi! …

 

…tra le tante! Torno a riferire ciò che è stato riportato da coloro che hanno potuto “vedere” alcune cose quando era ancora possibile farlo, anche se essi stessi hanno avvertito coloro che li ascoltavano di non credere ciecamente a ciò che sentivano dire, poiché si erano accorti di quanto tutto variasse velocemente nel tempo e quindi fosse relativo e non assolutamente vero!

 

“Ritornando nello stesso posto abbiamo potuto constatare quanto le cose fossero già cambiate rispetto a quelle viste in precedenza!” ecco quanto essi affermavano in tutta onestà, anticipando sia la teoria della relatività che la fisica quantistica!

 

La terra, come tutti gli esseri viventi, vive dei cicli durante i quali porta a compimento alcuni aspetti specifici, provvedendo all’affinamento degli strumenti che servono per manifestare la vita.

 

Abbiamo detto, all’inizio, che noi proveniamo da un’informazione; prima la terra non esisteva, quando l’informazione è arrivata ad un certo punto nello spazio, come un catalizzatore, tale informazione ha ordinato alla materia senza forma di cominciare a strutturarsi come una specie di embrione, insieme embrione della terra e dell’essere umano, un tutt’uno! Un unico organismo non separato! Tant’è che questi periodi di sviluppo della terra sono sintetizzati dentro il nostro stesso organismo nei vari aspetti fisici, energetici, emozionali, acqua, terra, fuoco, minerali, vegetali, animali e via discorrendo. A quel momento si colloca la comunicazione simbolica!

Di conseguenza e in relazione alle esigenze funzionali evidenziate come necessarie, in quel complesso prendeva vita un nuovo organo dedicato a quel preciso scopo! La sintesi della funzione di quell’organo era comunicata in modo simbolico perché fosse il più chiaramente comprensibile. Era il modo codificato di comunicare sinteticamente messaggi profondi e complessi!

 

Anche ora nella nostra attuale società vi sono codici di comunicazione e simboli che trasmettono messaggi subliminali! Un bambino seduto in un banco davanti un adulto che parla in piedi nei pressi di una lavagna rappresenta il codice di comunicazione tra le funzioni dell’insegnante e l’alunno e nello stesso tempo il simbolo della funzione dell’insegnamento, ma anche il codice dell’autorità di chi stando in piedi a parlare sovrasta chi sta seduto ad ascoltare e così via.

 

I cartelli stradali sono simboli che comunicano informazioni, regole e indicazioni, da quella più semplice a quella più complessa. Se osservate la scrittura cinese e di altri popoli, per esempio i geroglifici egizi, vedrete che si tratta di ideogrammi, non di lettere! Gli ideogrammi hanno la stessa funzione comunicativa dei simboli e sono la testimonianza ereditaria di quella modalità di comunicazione, tra le più remote giunte sino a noi.

 

Il modo che abbiamo noi di comunicare a parole è una modalità molto diluita e imprecisa di comunicare impressioni, idee, stati d’animo, emozioni. Se a questo si aggiunge la varietà del linguaggio si può facilmente comprendere come sia più facile fraintendersi che capirsi nel tentare di comunicare a parole!                                                                

 

I simboli sono più vicini agli schemi archetipi essenziali della cosa che si vuole comunicare! Da quel momento e attraverso l’evoluzione generale di ogni cosa si è continuamente lavorato su tali aspetti, giungendo a modificarli fino al punto di rendere tali strumenti quasi del tutto inutilizzabili per il loro vero scopo! Questo effetto è anche conseguenza del fatto che nel frattempo ogni esperienza umana si sta allontanando sempre più dall’impulso originale, perdendone via via il ricordo e quindi non riuscendo più a comunicarlo con precisione.

 

A fronte di questa evidente degenerazione funzionale si è cercato di rimediare con la scrittura in lettere. Proiezioni dirette di archetipi, suoni portanti dell’informazione, uso comunicativo del corpo, impressioni per analogie, racconti, parabole, simboli, ideogrammi, scrittura: un lungo percorso dalla sintesi iniziale alla strutturazione di sfumature personali. E oggi diciamo un sacco di parole per non dire niente!

 

Non serve il tentativo di ripercorrere a ritroso questo processo per arrivare a comprendere da dove è partito; da soli ci perderemmo per strada e insieme andremo ognuno per una direzione diversa! Perché noi siamo già la sintesi di tutto ciò, sintesi disponibile ora senza scuse! Abbiamo dentro il nostro sistema la presenza e la disponibilità potenziale dell’archetipo originale che ci compete e la possibilità di comunicazione diretta con lui!

 

Inutile ravanare nel passato; è invece assai utile entrare in noi stessi oggi stesso per comprendere tutto quello che occorre fare per tornare a comunicare direttamente!

 

È sufficiente ?

 

IDP… sì! … grazie!

 

IDP… per come lo dici … eravamo collegati all’origine … sembra di assistere ad una sorta di caduta!

 

… è una caduta che non è tale, ma a noi non può che apparire così!

 

IDP… ma se è così chi ha voluto questo momento … qualcuno ha voluto questo momento?

 

Questa sì che è una bella domanda! Meriterebbe un ringraziamento pubblico!

 

IDP… grazie!

 

IDP… però quando ha spiegato che tutto origina dal sole, da una informazione … si può dire che ogni religione, qualsiasi cosa, è partita dallo stesso punto!

 

Così è, fino a prova contraria!

 

IDP… io per la mia religione posso partire da quel momento! Perché Dio ci ha creato? Per amarlo, servirlo e poi goderlo nel Paradiso! Perché tutto sto ambaradan?

 

IDP… Perché in paradiso … secondo me in paradiso pochi … molti all’inferno!

 

IDP… questo è tutto da vedere! …

 

Quando qualcuno ci chiede dove vorremmo andare per stare meglio di come stiamo adesso cosa rispondiamo? Che stiamo bene dove stiamo?

 

IDP… in Paradiso verrebbe da dire subito!

 

IDP… in un posto dove stare meglio!

 

Perché pare evidente che ci sia almeno una possibilità di stare meglio anche se stiamo già bene!

 

IDP… dipende molto da quale compagnia trova!

 

Questo è l’inferno! Non perché lo sia realmente, ma in quanto noi lo trasformiamo in tale! In realtà questo mondo è un giusto miscuglio di inferno, purgatorio e paradiso; solo che non è e non potrà mai essere stabilmente una di tali condizioni. Esse si generano vicendevolmente senza posa al solo scopo di permetterci di conoscere ogni cosa come essa è. Ma un’errata percezione di questa realtà ci fa agire in modo distorto nella speranza di fermare questo movimento!

 

Tuttavia il movimento è vita, e la vita non può essere fermata!

 

Continua nel prossimo articolo 3.9 di n dal titolo:

Dominati dalle idee che abbiamo generato.

 

Foto e testo

Pietro Cartella

 

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Articolo pubblicato il 17/09/2019