16 agosto 1918: nasce a Sant'Ambrogio di Torino Mauro Zambuto

Docente universitario e doppiatore, ha dato la voce italiana a Stan Laurel

Questo articolo nasce principalmente dal mio amore per i personaggi piemontesi perché devo confessare che non apprezzo troppo la comicità di Stanlio e Ollio. Li ho sempre considerati due validissimi comici sciupati in trovate elementari e rozze se non addirittura irritanti, almeno per me, come la demolizione di un pianoforte su una gradinata oppure le manciate di chiodi ingoiate durante la maldestra costruzione di una baracca di legno.

Ma quando ho saputo che la voce di Stanlio era quella di un piemontese mi sono subito messo al lavoro, anche con un certo spirito di rivalsa, visto che è molto più noto che la voce di Ollio fosse quella di Alberto Sordi.

Parliamo quindi di Mauro Zambuto, denominato talvolta Mario, nato a Sant’Ambrogio di Torino, il 16 agosto 1918, figlio di Gero Zambuto, nome d’arte di Gerardo Zambuto (Grotte, Agrigento, 1887 – Bassano del Grappa, 1944), attore e regista.

Mauro ha grande facilità nell’apprendere le lingue straniere e, a Torino, viene notato da alcuni incaricati della Paramount Pictures. Così nel 1929, a undici anni, nel primo studio di doppiaggio europeo di Joinville, in Francia, dà voce a Jackie Coogan, l’attore celebre per aver interpretato da bambino Il monello (1921), di Charlie Chaplin, e in televisione, tra il 1964 e il 1966, il ruolo di zio Fester ne “La famiglia Addams”.

Inizia a doppiare Stan Laurel nel 1933, con il film “Fra Diavolo”, Oliver Hardy ha invece la voce uno sconosciuto studente italo-americano che in seguito lascia questo lavoro mentre Mauro è chiamato al servizio militare, nella Regia Aeronautica.  Li rimpiazzano Carlo Cassola e Paolo Canali.

Nel 1939 nasce la più nota coppia di doppiatori: Alberto Sordi, molto giovane, che conferisce al tenore Oliver Hardy una voce di basso mentre Mauro dona a Stanlio l’inconfondibile vocetta di testa talora in falsetto. È la coppia Sordi-Zambuto a doppiare la maggior parte dei film di Stanlio e Ollio, da “I diavoli volanti” del 1939 fino all’ultimo, “Atollo K” di Léo Joannon, del 1951, girato in Francia, a Nizza, tra molte difficoltà e che in Italia, dove esce nel 1952, è un mezzo disastro, criticato anche dal Centro cattolico di Segnalazioni cinematografiche. L’insuccesso si verifica anche negli Stati Uniti, nel 1954.

Alberto Sordi e Mauro Zambuto hanno conosciuto di persona Stan Laurel e Oliver Hardy nel 1950, quando i due comici statunitensi hanno fatto una visita a Roma nel corso di una loro tournée in Europa.

Il tramonto di Stanlio e Ollio non comporta problemi per il nostro Mauro.

In effetti l’attività di doppiatore è soltanto una delle sue molteplici e piuttosto diversificate attività. È infatti violinista ed ha il brevetto di pilota di aerei.

Dopo la seconda guerra mondiale, insegna fisica elettronica all’Università di Padova e oltre all’attività accademica continua quella di doppiatore.

È sua la voce italiana di Mickey Rooney, Martin Milner, Marshall Thompson, Anthony Caruso, Donald O’Connor, Louis Hayward, Robert Arthur, Eddie Quillan, Ronald Sinclair, Billy Halop, O.Z. Whitehead, Harry Carey Jr., Elisha Cook, Jr., Rudy Vallée, Eddie Cantor, Alan Marshall, Jackie Cooper, Phil Taylor, Lee White, John Sands e Roddy McDowall. Ho riportato i nomi di tutti questi attori, anche se - tranne il primo - non so chi siano, forse ai cinefili potranno evocare qualche ricordo.

Mauro doppia anche personaggi dei cartoni animati Disney: la Cicogna ed il Clown in Dumbo (1948), Comare Volpe ne I racconti dello zio Tom (1950) e Panco Pinco ed il Leprotto Bisestile in Alice nel Paese delle Meraviglie (1951).

Fa un certo effetto pensare che questa sua attività parallela tra accademia e cinema avvenga negli anni in cui i professori universitari sono spesso sussiegosi e inarrivabili “baroni” che molto spesso non soltanto non conoscono lingue straniere ma parlano un italiano con forti connotazioni regionali.

Mauro si trasferisce negli Stati Uniti nel 1952, dove è stata costituita la società Italian Film Export per doppiare in inglese i film italiani qui esportati, per ricoprire la carica di vice presidente. In seguito lavora a Hollywood presso gli studi della Paramount. Dopo dieci anni decide di dedicarsi alla ricerca scientifica e all’insegnamento e di lasciare l’ambiente cinematografico. Così al New Jersey Institute of Technology diviene docente incaricato di ingegneria elettronica e informatica.

Nel 1985 riemerge la sua attività di doppiatore di Stanlio, quando Giancarlo Governi lo interpella per la trasmissione “Laurel & Hardy - Due teste senza cervello”. Il 2 febbraio 2000 concede un’intervista sulla sua carriera.

Mauro Zambuto muore a Sarasota, il 1° settembre 2011, all’età di 93 anni.

Si conclude così la sua vita, certo non comune e che presenta aspetti che vanno ben oltre la notorietà del personaggio da lui doppiato.

 

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Articolo pubblicato il 16/08/2019