Dialoghi sul senso della vita – 4.12 di n.

Chi fa che cosa e quando, facendoci credere di essere noi a farlo.

Prosegue dal precedente articolo dal titolo: Libertà condizionata nel cortile di una prigione a volte divertente.

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Le regole sono quelle che ci diamo noi stessi! infatti quelle che non ci piacciono non le rispettiamo! Quelle che ci interessano le usiamo e le sosteniamo, ma se non ci fanno comodo le ignoriamo o le combattiamo! Quindi è improprio dire che sono imposte e basta! E questo accade soprattutto in famiglia!

 

Lo scorso mercoledì in un’altra situazione simile a questa, una signora, avvocato penalista, mi raccontava cosa vede mentre passa una parte della sua vita all’interno delle prigioni e incontra e conosce chi c’è dietro alle sbarre di una cella. Io le ho ricordato come la maggior parte delle violenze accade nella famiglia, dove non ci sono estranei e dove, teoricamente … 

 

IDPdovremmo sentirci maggiormente protetti! ….

 

… capite bene cosa intendo dire! ... e capisco anche lei quando sente queste parole che spiazzano il nostro comune modo di pensare!

 

Noi però non stiamo parlando per convenzione, ma “da cuore a cuore” … quindi … passano tutte le informazioni presenti, nessuna esclusa; poi ognuno ne farà ciò che ritiene, … quindi niente preconcetti!

 

 IDPcome attraverso il trasparente …

 

… neppure … perché in questi momenti non esiste ancora alcuna barriera visibile o no; essa viene creata subito dopo, quando cominciamo a razionalizzare secondo le nostre migliori abitudini e caratteristiche …

 

IDPè vero … no, non c’è!

 

IDPma cosa dobbiamo trasmettere ai nostri figli … come è stato trasmesso a noi!? …

 

… questa è un’altra cosa e occorre chiarire cosa noi trasmettiamo ai nostri figli quando smettiamo di cercare di trasmettere questa o quella cosa che riteniamo giusta!

 

Dopo molto parlare siamo ritornati alla figura sulla lavagna!

 

 

Ripartiamo dal corpo fisico - vi consiglierei di riscoprirlo, di non darlo per scontato – perché non lo conosciamo anche se ce lo portiamo sempre dietro come un carretto che portiamo dal meccanico quando si rompe.

 

Anche il nostro viso ci è sconosciuto; ce ne dimentichiamo qualche secondo dopo esserci guardati allo specchio! Il nostro modo di vedere normale è simile a quello di un miope smemorato e superficiale!

 

Il corpo fisico è quello che ci permette di fare le cose pratiche quotidiane; però se non riceve ordini se ne sta fermo con le sole funzioni metaboliche basali automatiche attive. Occorre qualcosa che lo muova, che gli ordini cosa fare, e di una energia per farlo!

 

Ed ecco che entra in funzione il corpo energetico che provvede a dargli energia, solo in piccola parte proveniente dal cibo. Noi possiamo sopravvivere praticamente senza cibo; ci basterebbe aria ed acqua come stanno cercando di dimostrare circa 200 persone nel mondo (breathariani), ovviamente in una situazione molto particolare, che è quella di sopravvivere senza fare nessuna altra attività per cui serva del cibo. Ciò serve solamente a dimostrare, attraverso la sperimentazione pratica, che il fisico, se non gli vengono richieste cose specifiche, può sopravvivere in condizioni apparentemente impossibili proprio grazie all’energia che riceve dall’ambiente circostante attraverso il corpo energetico o eterico, capace di trarre energia e elementi essenziali da ogni cosa nel modo che serve, introducendoli quindi nel sistema attraverso punti specifici nell’organismo fisico che potrà utilizzarli per gli scopi previsti.

 

Nell’organismo fisico, grazie all’energia introdotta, tali elementi verranno processati dal metabolismo che li scinderà o assemblerà secondo le esigenze dei singoli organi, componenti o sistemi, per far funzionare l’intero corpo.

 

L’aggiunta degli elementi chimico-fisici serve solo quando al corpo si voglia far fare qualcosa di specifico, come siamo abituati a fare nella nostra vita quotidiana.

 

Ma la parte energetica da sola non basterebbe a motivare il corpo a muoversi; occorre qualcosa d’altro!

 

Questo qualcosa d’altro è il corpo dei sentimenti o emozioni, corpo dei desideri o corpo astrale. Senza uno stimolo proveniente da questo corpo la parte fisica non si muove. Da tale stimolo, da questo desiderio, nasce nel corpo mentale il pensiero di fare una cosa, viene richiamata l’energia per farla ed infine il corpo fisico la realizza nella materia visibile e percepibile dai nostri sensi.

 

Quindi i nostri pensieri che dovrebbero essere i direttori del nostro agire in realtà non sono ancora in grado di farlo autonomamente senza dipendere dai desideri!

 

In sintesi, attualmente, le emozioni dominano i pensieri!

 

Proviamo amore per una persona e quindi per lei siamo disposti a fare qualsiasi cosa, anche quando è evidentemente sbagliata!

 

Questo lo sappiamo tutti perché siamo costretti ad agire così; quante volte lo abbiamo fatto nella nostra esistenza!

 

Però, come si può comprendere bene osservando il funzionamento questo meccanismo, non ne abbiamo colpa perché, anche se ce ne rendiamo conto, non possiamo fare diversamente, almeno fino a quando questo meccanismo non possa ricevere ordini diversi da qualcosa d’altro che non sia coinvolto in questo circuito chiuso senza vie d’uscita!

 

Crediamo di fare scelte liberamente, scelte che condizioneranno la nostra intera vita, ma in realtà possiamo solo scegliere tra le opzioni suggerite dai nostri desideri, coscienti o incoscienti che siano!

 

Tutto questo avviene all’interno di quel contenitore, di quel micro universo più volte citato.

 

Poi abbiamo visto come il nostro mondo sia diviso in due parti, una in cui acquisiamo tutti i corpi e l’altra in cui li perdiamo in ordine inverso rispetto a come sono nati. Essi si sono formati e completati ogni sette anni circa, il fisico nei primi sette anni di vita, l’eterico entro i quattordici anni, l’astrale entro i ventuno e il mentale, parzialmente, entro i ventotto!

 

Quando il sistema muore sparisce per primo il corpo fisico, poi l’eterico, poi l’astrale e infine il mentale; essi lasciano la sintesi delle loro esperienze nella banca dati generale!

 

La nuova personalità che nascerà in quel sistema potrà utilizzare tali informazioni nella propria esistenza.

 

Però la maggior parte di ciò che l’uomo manifesta non si distrugge; si trasforma ma non si distrugge! Sia nella parte visibile che in quella invisibile del mondo. Nella parte invisibile vi sono entità di ogni genere, generate dalle proiezioni degli uomini, che però non dispongono di un corpo fisico ed energetico correttamente funzionanti; quindi non sono in grado di alimentarsi; per farlo devono collegarsi ad un essere vivente dotato di corpo fisico!

 

Sono emozioni e pensieri che per continuare ad esistere devono trovare il modo per farlo agganciandosi all’organismo di una persona ancora in vita!

 

Fine del quarto incontro

 

Foto, schemi e testo

Pietro Cartella

 

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Articolo pubblicato il 29/10/2019