Cronaca dai quartieri di Torino (e non soltanto) - Giustizia & Sicurezza: "Smat riprenda lavori e dia termine ai disagi inaccettabili"

Preoccupa anche l'incidente nucleare in Russia

L’operatività instancabile sul territorio di Giustizia & Sicurezza non si ferma; all’ordine del giorno sono i cantieri nel quartiere Lucento, molti e fermi da troppo tempo.

“L’inserimento di un compressore, all’incrocio tra Corso Lombardia e via Isernia, sta generando disagi ai residenti dell’area a causa dei rumori che produce e degli odori sgradevoli che emana”.

Lo hanno constatato in sopralluogo Paolo Biccari e Marco Paganelli, responsabili dell'Associazione, che sottolineano come esso sia delimitato da recinzioni che

“costringono gli automobilisti ad effettuare manovre pericolose che hanno già provocato incidenti finora, e per fortuna, di lieve entità.

Chiediamo, perciò, alla società Smat la ripresa urgente dei lavori affinchè vengano terminati in breve tempo, ponendo fine così a quanto stanno subendo ingiustamente i residenti a causa delle lungaggini che, di fatto, rendono precaria una situazione che avrebbe già dovuto essere completata”.

Altro problema affrontato è quello delle buche nelle strade e quello dell’erba alta, peraltro già denunciato:

“Molti i cittadini ci hanno segnalato, ed abbiamo constatato con i diretti interessati, che l'asfalto nella rotonda che incrocia le vie Terni, Cuniberti e Segantini è dissestato e presenta diverse buche e dislivelli. Perciò sollecitiamo l’intervento delle istituzioni affinchè autorizzino urgentemente i lavori di manutenzione, dando precedenza allo sfalcio dell'erba, all’interno della rotatoria, in quanto i suoi steli superano il mezzo metro”.

“Certamente - hanno aggiunto - chi paga le tasse ha diritto a transitare su strade sicure anche in estate e a non dover assistere, ogni anno, allo spettacolo indegno dell'erba alta”.

Ma Paolo Biccari e Marco Paganelli, responsabili dell'Associazione Giustizia & Sicurezza, non si fermano al territorio nazionale bensì affrontano il problema radiazioni che derivano dall’incidente nucleare in Russia (immagine Greenreport.it):

“Conte chiami Putin e prepari misure di emergenza”

dicono all’unisono ricordando con preoccupazione ciò che è stato definito <seconda Chernobyl> aggiungendo:

“L’esplosione ha generato radiazioni nell’aria che potrebbero raggiungere altri paesi. Secondo quanto riportato da fonti di informazione, sarebbero state rilevate persino dalla rete di monitoraggio del CTBO di Vienna e a Baradfuss (Tromso), in Norvegia, a 1030 chilometri dal punto della deflagrazione. Le scarse informazioni stanno generando forti preoccupazioni in tutto il mondo. Domandiamo alle autorità italiane di monitorare la situazione, insieme all’Unione Europea, preparandosi ad adottare, in caso di necessità, eventuali misure di emergenza. Il premier Giuseppe Conte chieda formalmente spiegazioni a Vladimir Putin, sul tragico episodio, senza aspettare altro tempo”.

In effetti l’inconveniente, per usare un eufemismo, non ha avuto la cassa di risonanza dovuta e molti sanno soltanto adesso dell’esplosione avvenuta presso il sito militare di Severodvinsk di un missile, causando morti e feriti e proponendo lo spettro di una mini-Chernobyl.

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 19/08/2019