Immobiliare: quale futuro?

Gli auspici di Confedilizia per una manovra che non allunghi di nuovo le mani sul mattone

Riceviamo e pubblichiamo un Comunicato Stampa del Presidente Nazionale di Confedilizia, l’Avv. Giorgio Spaziani Testa, nel quale si ribadisce la necessità di preservare il mattone da qualunque altra aggressione fiscale predatoria.

Dopo il discorso del Presidente Conte alla Camera e il dichiarato proposito governativo di disinnescare l’aumento dell’IVA con un generico intervento sulle tax expenditures, per Confedilizia è bene chiarire come non sia più ammissibile finanziare il mancato aumento di un’imposta con altre imposte. Per giunta, sempre gravanti sulle spalle dei soliti.

A chi chiede a gran voce l’introduzione di una patrimoniale sugli immobili, bisognerebbe infatti ricordare come essa già esista… e risponda al nome di IMU e TASI: le due, in termini di gettito, dal 2011 a oggi hanno determinato introiti per l’Erario più che triplicati, da circa 9 a quasi 30 miliardi di euro. Un bottino ulteriormente accresciuto dai proventi dell’IRPEF.

Data la dinamica ancora stagnante che affligge l’immobiliare italiano (unico in Europa a non essersi ripreso), l’auspicio è quello che finalmente si lasci respirare il comparto, evitando di usarlo di nuovo come un facile bancomat. Per non dire come un pollo da spennare…

Occorre guardare lontano, esercitando una visione lungimirante, critica e prospettica. È ridicolo pensare di poter costruire il benessere futuro smantellando del tutto la (residua) ricchezza del presente.

In questo caso, un noto detto chioserebbe “meglio un uovo oggi che una gallina domani”…

E Manzoni, dati i prodromi, lascerebbe “ai posteri l’ardua sentenza”.

 

 

 

 

(In copertina, l’Avv. Giorgio Spaziani Testa – immagine tratta da confedilizia.it)

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Articolo pubblicato il 10/09/2019