Sanremo (IM) - Giuliana Tofani Rossi "Per il bene del Paese"

Accorato appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Buongiorno Direttore Calleri, 

trasmetto la lettera che in data 10 settembre ho inviato al Presidente Mattarella.

Grazie se vorrà pubblicarla nel suo giornale.

 

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Buongiorno Presidente Mattarella,

 

ritengono che, con il secondo governo Conte, è stata tolta al popolo, la sovranità prevista dall’ art.1 della Costituzione.  

 

A mio modesto avviso, quando  il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rassegnato le dimissioni, Lei  avrebbe dovuto indire nuove elezioni, perché il Presidente della Repubblica non può sostituirsi al popolo. 

 

Anche nel 2018 Lei ha calpestato la sovranità che la Costituzione ha dato al popolo perché non ha conferito l’incarico di formare il governo a Matteo Salvini, come voleva la coalizione che ha vinto elezioni. 

 

Così, “per il bene del paese” è nato il secondo governo Conte con sei (6) ministeri in più del precedente i quali, “per il bene del paese”, faranno aumentare le spese pubbliche.

 

Signor Presidente, con precedenti lettere a Lei indirizzate, ho evidenziato “l’anomalia” dei VITALIZI che non sono previsti dalla Costituzione o da altra legge. Comunque, anche se esistesse una legge sui VITALIZI, gli stessi non potrebbero essere pagati dalle  Camere che, non essendo enti previdenziali, possono liquidare stipendi e altre indennità (art.69 della Costituzione), ma non le pensioni.

 

Il guaio è che i politici non percepiscono solo IL VITALIZIO, o i VITALIZI, che possono essere più di uno, ma molti politici e sindacalisti godono anche della pensione pagata dall’INPS con i contributi figurativi, vale a dire con i contributi dei lavoratori italiani.  

 

Signor Presidente, Lei, che è il Capo dello Stato, dovrebbe spiegare ai cittadini che lavorano onestamente e  pagano salatissime  tasse, perché, della repubblica fondata sul lavoro, ci sono politici e sindacalisti che percepiscono due o tre pensioni, mentre ci sono cittadini disoccupati, che, pur avendo l’età della pensione,  non ne hanno diritto  e vivono di stenti.

 

In verità, se fossero ancora in vigore le  leggi  dell’Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale (ora INPS) promulgate, per grazie di Dio e volontà della nazione, dal RE D’ITALIA, ai lavoratori sarebbe concessa la pensione, anche con solo 480 settimane di lavoro. Vedere art. 60 del Regio Decreto Legge 4 ottobre 1935 n. 1827, registrato alla Corte dei Conti il 25 ottobre 1935.

 

In verità se non fossero state modificate le leggi fasciste sull’INPS i contributi previdenziali sarebbe circa un terzo di quelli attuali.

 

In verità, se nella repubblica democratica fondata sul lavoro,  si fosse tenuto conto che l’art. 51 della carta costituzionale prevede soltanto la conservazione del posto di lavoro per chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive, non sarebbe consentito a PARASSITI sindacalisti e politici di percepire la seconda, o la terza pensione  utilizzando i contributi figurati che , per legge, “per il bene del paese”, vengono rubati ai lavoratori.

 

Signor Presidente, in  quasi tutte le città italiane, si incontrano extra comunitari che vendono borse, orologi e cianfrusaglie varie. Ormai  anche la casalinga di Voghera, sa che questi venditori  sono abusivi,  non pagano  tasse e sono controllati dalla MAFIA.  

 

Presidente Mattarella,  a proposito di mafia, vorrei ricordare che Benito Mussolini, il 20  ottobre 1925, al fine di sradicare il fenomeno mafioso, nominò Cesare MORI  Prefetto di Palermo, con poteri straordinari e con competenza estesa a tutta la Sicilia. Il Prefetto Mori, sconfisse  la mafia siciliana colpendo anche uomini fascisti.

 

Nella repubblica democratica fondata sul lavoro, per combattere Cosa Nostra, il Generale dei Carabinieri Carlo Alberto DALLA CHIESA, il 6 aprile 1982, fu nominato Prefetto di Palermo. Gli furono promessi poteri fuori dell’ordinamento, ma lo Stato lo lasciò solo e il Prefetto fu assassinato, con la giovane moglie e un agente di scorta, il 3 settembre del 1982.

 

Ignoro se la Costituzione italiana sia la più bella del mondo, ma certamente dà garanzie a tutti i cittadini. 

 

Però, come nella novella del danese Andersen “L’ombra”, si è insinuata un’altra  Italia, che ha preso il posto della Italia che vive alla luce del sole e rispetta le leggi, una Italia “ombra” cattiva e prepotente che colpisce a tradimento nell’ombra, che rinnega il fascismo e distrugge le opere che il Fascismo ha creato in meno di 20 anni.

 

Viva l’ITALIA,  abbasso la MAFIA

 

Giuliana Tofani Rossi

 

(Immagine Presidente the local.it)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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Articolo pubblicato il 17/10/2019