Matteo vs Matteo

Prosegue ancora il tifo sui social

Martedì sera in una nota trasmissione televisiva è  andato in scena il duello politico tanto atteso, che ha visto contrapposti Matteo Salvini, leader della Lega, e Matteo Renzi, creatore di Italia Viva.

 

Trasmissione seguita da circa 4 milioni di italiani, perché entrambi i personaggi hanno mietuto nel loro percorso, amori ed odi. Molti sono i commenti emersi ed a volte francamente scontati e ripetitivi.

 

Ma per uscire dalla banalità delle frasi fatte quali sono le considerazioni che riteniamo di spendere?

Entrambi a modo loro sono numeri primi e, tenuto anche conto dell’età anagrafica, la Politica li vedrà ancora protagonisti per molti anni.

Hanno commesso qualche errore e lo stanno ancora pagando.

 

Renzi, quand’era presidente del consiglio si è identificato in modo ossessivo con il referendum costituzionale, invece di esaltare il ruolo del Parlamento e tenersi un pò in disparte a Palazzo Chigi. Bocciato il referendum  per la coalizione dei dissensi, lui ne ha fatto le spese, massacrato dal suo PD che l’ha sempre considerato un corpo estraneo e dagli elettori.

 

Salvini ha staccato la spina al governo di cui era praticamente il leader più autorevole. Qualcosa non ha funzionato a dovere e, con la complicità di Renzi, il PD si è impossessato del governo accasandosi con i grillini.

Salvini è finito all’opposizione. Ma aleggia oltre al 30% dei consensi, mente Renzi cerca di salire la china e oscilla sul 4%.

 

A loro vantaggio va precisato che non sono ectoplasmi come molti attori nell’odierno arengo politico, o portatori di banalità e turpiloquio come la maggior parte dei grillini. Ad iniziare dal loro leader miliardario e tristemente noto in quel di Limonetto per aver abbandonato a morte certa due passeggeri della sua auto, mentre stava precipitando in un dirupo.

 

C’è un duplice messaggio che è emerso dal dibattito. La convergenza di parere sulla piccinerie, finalizzate a distogliere l’attenzione dalle emergenze reali del Paese, che caratterizzano le scelte politiche di questa sgangherata maggioranza, con particolare riferimento alla presunta lotta contro l’evasione fiscale, che si polarizza sugli obiettivi sbagliati.

 

Il riferimento puntuale ha focalizzato l’attenzione di entrambi sull’adozione della limitazione alla circolazione monetaria, vero baluardo degli scriteriati di Palazzo Chigi.

Maggiore convergenza si è palesata, quando anche Renzi ha stigmatizzato la carenza assoluta di una politica industriale e di attenzione al lavoro ed alla produzione,  di questo governo.

 

E poi è stata unanime la condanna, partendo dalla sporcizia ed il degrado che anima ogni settore di pertinenza della città di Roma, all’inettitudine ed inadeguatezza della sindaca Raggi. Noi torinesi possiamo aggiungere in modo quasi plebiscitario le scelte contro la città portate avanti dalla sindaca Chiara Appendino, con le sue propaggini di croste approdate al governo, dalla  Ministra Pisano, alla sottosegretaria Castelli.

 

Ciò significa che a prescindere dalle azioni specifiche, entrambi  i Matteo conservano la lucidità per auspicare, seppur su sponde contrapposte, una stagione politica ricca di contenuti concreti, ove la critica possa rappresentare lo stimolo positivo. Ciò, sulle macerie del mai abbastanza vituperato Conte, fa ben sperare, con l’augurio che, anche in Italia  la stagione degli arruffoni sia presto superata.

 

Sabato Renzi sarà impegnato a lanciare il suo progetto ed il suo movimento alla Leopolda ed inizierà fattivamente a contare le sue truppe.

Salvini, forte di aver coinvolto nella sua avventura la maggioranza degli elettori, riunisce i suoi supporters a Roma per lanciare, in modo corale, l’offensiva al Governo e superare i lacciuoli del nostro sistema istituzionale.

 

Parta il confronto e l’Italia si liberi delle incrostazioni che nei fatti minano le radici della democrazia a vantaggio della più smaccata demagogia con un profittatore che, alla faccia dei ruousseiani, ne tira le fila, mentre il popolo beota ne fa le spese.

 

L’aveva già previsto negli anni scorsi, un gran vecchio della Politica. Sarà nei fatti il conforto sino all’ultimo voto tra i due Matteo e così pare che quel giorno  possa avvicinarsi.

 

Fotografia: Pupia tv

 

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Articolo pubblicato il 17/10/2019