Mario Draghi presidente del Consiglio prossimo venturo?

Scenari ipotetici di Totopolitica e sussurri di un nuovo governo tecnico modello Mario Monti?

Dopo l'era del governo Conte giallo-verde, non è pensabile che l’armata Brancaleone ell'attuale  governo Conte giallo-rosso possa reggere a lungo. È tuttora appiccicata con blanda coccoina alle poltrone, non potrà resistere alle spallate di un nuovo centro-destra unito né alle sue stesse contraddizioni interne. Presto qualcosa succederà.

Intanto, la recente storia di questa Italia non più sovrana di se stessa, non più potenza industriale, non più terra strategica, ci ha ricordato che siamo ancora un salvadanaio a cui attingere fondi. “È l’Europa che lo vuole” era lo slogan di quel Mario Monti, già presidente del Consiglio dal 2011 al 2013, senatore a vita per mossa a sorpresa di Giorgio Napolitano.

Quale potrebbe essere il nuovo motto di un ipotetico scenario politico che dovesse vedere la discesa in campo di un altro governo tecnico? E quale il volto di un nuovo illusionista? Magari quello di Mario Draghi?

Giovedì 31 ottobre, dopo otto anni al timone dell’euro, Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, ha terminato il suo mandato. Il "Supermario" finanziario, considerato come il 18º uomo più potente del mondo, già governatore della Banca d’Italia dal 2005 al 2011, potrebbe ora diventare il liberalsocialista utile a molti livelli del centro-sinistra italo europeo, pronto per uno spettacolare rientro?

In data 28 ottobre sulle pagine de Il Sole 24 Ore, quotidiano finanziario del miglior capitalismo rampante, c’era un titolo: “Draghi, dopo la BCE è ora di dedicarsi al Belpaese”, dove il nostro economista viene magnificato nella sua capacità di imporsi a livello europeo, salvatore dell’euro, ergo, un "background" unico, balsamo per le sorti dell’Italia smarrita e claudicante.

In realtà Mario Draghi, già manager di Goldman Sachs dal 2002 al 2005, membro della “global class cosmopolitan”, ha sempre privilegiato gli interessi del neoliberismo economico, e il dubbio che possa trovare nuova occupazione in patria, è forte. Nel qual caso è concesso ipotizzare un futuro di nuovi sacrifici per il popolo italiano; un nuovo “doverlo fare”, mungendo al salvadanaio di quella che era un’Italia nazione di botteghe e di risparmiatori.

Quando la manipolazione mediatica parte per tempo, la brava gente più delusa, è propensa a credere in un volto celebrato che verrà. Quindi, senza voler avere alcuna verità in tasca, sarà bene anticipare il chiederci se un eventuale Mario Draghi sarà più propenso ai bisogni del popolo italiano e della singola nazione, o agli interessi della classe dominante e del potere economico bancario globale. Se sarà una garanzia per la sovranità politica dell’Italia, o un nuovo passo verso la perdita di autogestione d'una Penisola che, dalla fine della 2ª guerra mondiale, è sempre stata una colonia, dapprima degli USA e poi, sempre più di una UE in formato Benelux, che si arricchisce succhiando dalle benestanti periferie. 

Immaginando quindi che il governo giallo-rosso stia puntellato su se stesso ancora per poco, possiamo credere che si ritorni al voto? Si può permettere l’Europa di vedere uno Stivale nuovamente in aria di Risorgimento nazionalista? Insomma: potrà la Bruxelles social-egemonista sorridere a un’Italia alla Salvini & tendente a centro-destra? La logica del contesto europeo dominante sussurra di no.

Ecco dunque che l’idea di un governo tecnico, spacciato come unica strada per far quadrare gli interessi italici, ma gestito da chi tira le fila dal mondo molto dall’alto, non è affatto da scartare. È una mossa già subita in passato, nel 2011, dopo il Requiem ben studiato dell’affondato governo Berlusconi. 

Ma forse non è il caso di dar troppo credito a quanto fin qua scritto. Sono solo illazioni, miraggi di fantapolitica scaturiti da un sistema trasformista in cui noi, muti e rassegnati, ci si è già trovati tante volte; cittadini, minuscole pedine in un gioco più grande di loro. Pedine tante volte spostate a piacimento senza nemmeno passare dal via; numeri in questa complicata illusione di libertà meglio nota col vocabolo di: democrazia.

Immagini di pubblico utilizzo

Alcune fonti:

https://www.wallstreetitalia.com/draghi-lascia-oggi-il-trono-della-bce-analisi-e-prospettive-il-punto-di-ig-italia/

https://www.fanpage.it/economia/draghi-lascia-la-bce-ecco-la-vera-eredita-di-super-mariofallimenti-compresi/

https://www.youtube.com/watch?v=E0n1IAptBdk&feature=youtu.be&fbclid=IwAR3RpfRSOdCYhWh9Ijej2jn2ZEterTsliqQEiMMB34XHo_p8Fey51JTyVA4 

https://www.ilsole24ore.com/art/draghi-la-bce-e-momento-dedicarsi-belpaese-ACcxxuu

 

 

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Articolo pubblicato il 01/11/2019