Dialoghi sul senso della vita – 6.15 di n.

Il cambiamento spaventa.

Prosegue dal precedente articolo dal titolo: schiavi di forze generate da noi stessi.

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Ho passato metà della vita nello sforzo di conformarmi alle convenzioni, facendomi e facendo del male a coloro che cercavo di mantenere nella visione corretta delle cose secondo quello che credevo e che mi avevano insegnato, fino a quando ho compreso che quanto mi era stato insegnato …

 

IDP… abbiamo capito! …

 

Quando ho cominciato a lasciare che le cose potessero modificarsi ho fatto un’altra scoperta: che agli altri non importava niente di quanto fossi diverso da prima, ma a me sì! …

 

IDP… questo l’ho capito anch’io! … che agli altri di me non gliene frega proprio niente! … ma mica tanto tempo fa! …

 

IDP… questo è evidente … sottolineato ed evidenziato! …

 

E se agli altri non interessa niente di noi, allora …

 

IDP… perché a me devono interessare gli altri? …

 

No, no, perché così condividiamo e confermiamo che noi non possiamo cambiare a causa di quello che diranno gli altri! È evidente che non è vero! Non è vero che non cambiamo perché gli altri non vogliono che noi cambiamo, ma perché siamo noi …

 

IDPa non voler cambiare! (in coro)….

 

…e poi diamo la colpa agli altri! …

 

IDP… ma il cambiamento spaventa! …

 

È vero! Il cambiamento spaventa, ma oggi quello che ci spaventa di questa crisi è proprio il fatto che siamo tutti chiamati a cambiare … e questo, volenti o nolenti …

 

IDP… dovrà avvenire! …

 

IDP… ci toccherà …

 

Ci tocca, veramente! Noi stiamo già cambiando. Se ricordate quando abbiamo sentito il racconto della signora che ha accompagnato suo padre nel momento della fine terrena; non era già più da sola in questo suo nuovo modo di sentire, ma eravamo già in due o tre, quindi il cambiamento è già in atto! E altre cose sono già in fase di cambiamento altrimenti non saremo qui a parlarne in questi termini!

 

Altri stanno parlando del senso della vita, basta guardare sul sito internet che se ne occupa, e vedrete quanti interventi convenzionali, anche se sublimi, stanno facendo filosofi, matematici, attori, religiosi, scienziati, artisti e altri ancora … ma nessuno che parli fuori dal coro! Nessuno osa, almeno pubblicamente, dire altro! Oppure non sa dire altro!

 

Questo è quello che fanno le autorità costituite, anche quando dicono di non esserlo! Lo sono di fatto quando noi le stiamo a guardare e sentire!

Come potrei essere io stesso anche se non so chi è quel tizio che firma con quel nome! …

 

IDP… una cosa mi dica! … noi siamo qua … non so in quanti siamo … e siamo tutte donne … e solo due uomini … mi spieghi il motivo! …

 

Questa è facilissima! (risate) … sì, è facilissima, dopo tutto quello che è stato detto! …

 

IDP… se lei fosse stato una donna, sarebbe stato l’inverso …

 

IDP… no, no! …

 

IDP… scusi, ma la mia domanda è profonda, non terra terra …

 

Vediamo di finire questo incontro in bellezza con questo argomento interessante!

Allora … voi vedete in me, solamente un uomo?

Non è anche questa una convenzione? …

 

IDP… riecco alien! …                        

 

Tutti noi siamo costituiti da elementi maschili e femminili, dagli aspetti positivi e negativi delle cose, soprattutto siamo costituiti dall’insieme di queste cose, quindi, perché così tante donne?

Questa domanda è quasi un invito a nozze! …

 

 

Prosegue nel prossimo articolo 6.16 di n dal titolo:

siamo strumenti passivi di una inevitabile violenza di genere reciproca.

 

 

Foto e testo

Pietro Cartella

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Articolo pubblicato il 29/12/2019