Torino. Appendino – Lapietra: L’accoppiata delle ambiguità

I tre anni più disgustosi ed inconcludenti nella storia della città

Ogni giorno da  quando Chiara Appendino è sindaca pro-tempore della nostra città emergono problematiche volutamente irrisolte che incidono pesantemente sulla vita dei cittadini, ma il turbo viene posto, senza indugi, su provvedimenti e realizzazioni che invece di risultare positivi contribuiscono ad acuire criticità ed a generare scontentezze, con ingente dispendio di soldi pubblici.

 

E’ il caso della pista ciclabile di via Nizza, potenzialmente omicida, perchè impedisce di fatto il costante flusso veicolare di mezzi di soccorso verso l’ospedale Molinette.

 

L’ultimo capriccio dell’accoppiata Appendino – La Pietra, dopo la demonizzazione costante dell’uso dell’automobile, l’estensione ingiustificata di strisce blu ed altre limitazioni al traffico urbano, il mancato adeguamento della rete del trasporto pubblico, si è visto con il placet nell’immissione nel traffico cittadino di monopattini elettrici, senza stilare un rigo di regolamentazione, né tantomeno adeguare la cartellonistica.

 

Sulla scia della tolleranza che questa giunta ha sempre riservato ai ciclisti che circolano su marciapiedi e disertano le piste ciclabili, non fanno uso, per la maggior parte, di dispositivi visivi notturni ed imboccano le vie di Torino in senso contrario, anche gli utenti dei pattini elettrici hanno seguito il medesimo andazzo, addirittura circolando nelle isole pedonali con grave nocumento alla incolumità dei passanti.

 

L’assessore Lapietra, nella foga di continuare a rompere le palle ai torinesi, si è ben guardata da mettere mano alla regolamentazione o sollecitare direttive ministeriali.

 

Così, dinanzi alle proteste dei cittadini, la  Polizia municipale, ha emanato una circolare su cosa fare in caso di monopattini elettrici in giro per la città, chiarendo come essi fossero paragonabili in tutto e per tutto ai ciclomotori non appena questi superano i 6 chilometri all’ora di velocità. Dunque, secondo la legge, i pattini devono possedere un certificato di circolazione, una targa e chiaramente anche un’assicurazione. Da qui la contravvenzione (pari a 154 euro per la mancanza del libretto, 76 euro per quella della targa e infine di 849 euro per l’assicurazione. Per un totale di oltre mille euro. Si è così proceduto a sanzionare qualche utente dei pattini elettrici, contestando le numerose infrazioni.

 

Apriti cielo! Lapietra, con la sindaca a rimorchio, invece di ovviare alle loro manchevolezze, hanno pubblicamente sconfessato il comandante dei Vigili Urbani, reo di tutelare i cittadini e rispettare le norme i legge. Il risultato tangibile, tutto consumatosi nella giornata di ieri, ha prodotto le dimissioni  di Emiliano Bezzon e, per essere stato di fatto esautorato nelle sue funzioni e prerogative da parte della sindaca, a quelle dell’assessore alla Polizia Urbana, Finardi, reo di aver difeso il suo sottoposto che stava adempiendo ad obblighi di legge.

 

La vicenda che ricalca un copione già tristemente noto è approdata in Consiglio comunale, con le opposizioni che deprecavano l’ulteriore sconcezza dell’assessora Lapietra ed i grillini in attacco al comandante Bezzon per difendere l’indifendibile assessora che non ha neppure avuto il coraggio di presentarsi in Consiglio.

 

Per nulla turbata dai suoi insuccessi, Chiara Appendino si è limitata ad un laconico “"Qualcosa non ha funzionato e lavoreremo per individuare le responsabilità individuali e politiche nella gestione della sperimentazione dei monopattini elettrici;  Avvieremo delle verifiche”.

 

La sindaca ci ha ormai abituati a non assumersi responsabilità ed a cacciare i suoi collaboratori che restano coinvolti in situazioni scomode, com’è successo con  il vicesindaco Guido Montanari, gli assessori Stefania Giannuzzi e Federica Patti, il capo di gabinetto Paolo Giordana, il capo ufficio stampa Luca Pasquaretta, ora pure con il capo dei vigili.

 

Lapietra con le sue imprese ampiamente fallimentari, (mancato stesura del progetto della M2, mancata individuazione delle misure  per ottimizzare la circolazione in piazza Baldissera, mancata diffusione di dati oggettivi sui valori di soglia nella ZTL, comportamenti definiti arroganti dai parte dei cittadini e comitati che hanno richiesto un confronto a vario titolo), continuerà pacificamente a produrre danni.

 

Chiara Appendino non sarà da meno. Dopo aver promesso la permanenza dei centri sociali alla Cavallerizza, continua a non essere in grado a far funzionare l’anagrafe e c’è da giurare che come ha fatto in passato, non favorirà  di certo misure idonee per l’incremento della produzione a Torino di FCA, in prossimità del varo del Piano Industriale, dopo l’intesa con Peugeot.

 

Questa è la Torino che Chiara Appendino intende consegnare  alle giovani generazioni? Non si campa con i droni che non riescono neppure a funzionare o con le biciclette. Ci vuole ben altro!

 

Ma qui purtroppo, da parte sua manca la decenza e l’accortezza di farsi da parte.

 

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Articolo pubblicato il 05/11/2019