Torino dal Post Barocco al Neo Barbonico

Tour nelle architetture senzatetto, proposto dal C.A.U.S. - Centro Arti Umoristiche e Satiriche

Fonte: C.A.U.S. - Centro Arti Umoristiche e Satiriche

 

Nel corso dell’ultimo decennio, le trasformazioni architettonico-urbanistiche e dell’arredo urbano di Torino hanno ridisegnato geografia e regole della città. Aree destinate ai servizi pubblici sono state ammodernate limitandone gli orari di accesso: le stazioni ferroviarie chiudono sale d’attesa e accesso ai treni a sera inoltrata, mentre nei pronti soccorso dei maggiori ospedali torinesi, la vigilanza privata monitora il flusso, consentendo l’ingresso ai soli pazienti ed allontanando chiunque altro.

Alcuni androni del centro storico sono stati recintati, così come nuove aree private assoggettate all’uso pubblico hanno chiusure serali automatizzate. Molte baracche usate per giacigli di fortuna ai bordi di trincee ferroviarie o ai margini dei fiumi sono state del tutto smantellate.

Ancora. I varchi agli immobili abbandonati, là dove non sono ancora stati rasi al suolo, finiscono murati. Nel settore dell’arredo e del decoro urbano, il design delle nuove panche con mancorrente centrale, alle fermate dei mezzi pubblici e metrò, non permette più di coricarsi, persuasori obliqui e spuntoni in metallo sono applicati sui gradini dei negozi e i muretti di recinzione, per evitare di far sedere chicchessia, fioriere e transenne stanno conquistando angoli di marciapiedi aulici del centro, al fine di impedire la sosta ai mendicanti.

Infine, la scomparsa di molte fontanelle, l’abbattimento di tanti vespasiani, la chiusura di buona parte degli storici bagni pubblici rende la quotidianità ancora più povera a chi è già povero. 

La fisiologica trasformazione urbana presente in ogni città, modifica costumi e abitudini degli abitanti di qualsiasi ceto, dunque anche dei barboni.

Per paradosso, diverse vie del centro sono state trasformate in aree pedonali assai frequentate, offrendo indirettamente ai questuanti maggior possibilità di elemosinare. Tra tanti esercizi commerciali che stanno scomparendo, nuovi e più grandi ne nascono. Gallerie commerciali aperte 24/7 si sono impadronite del cuore cittadino come della periferia e hanno modificato la casa di quanti vivono sotto un tetto di stelle, offrendo loro ripari inaspettati. Compaiono anche punti vendita sconosciuti fino a qualche decennio fa.  Bar selfservice e sportelli bancomat per esempio, sempre aperti e riparati, parcheggi multi piani, lavanderie a gettone, aree lavaggio auto fai da te continuamente attive, ecc. ecc. qualche volta diventano un temporaneo rimedio di fortuna per il clochard col guardaroba nelle buste e il lettino di cartone.

Persino le nuove superfici adibite a mercati rionali, ormai tutte al coperto, sono fornite di panche, fontane e servizi igienici.  Infine gli onnipresenti dehors dei locali di ristorazione, durante le ore notturne concedono un riparo al coperto. Questi sono i nuovi vani utilizzati come camera da letto dagli homeless che non vogliono usufruire (a torto o a ragione) dei tanti ricoveri notturni presenti in città. Nel contempo, il capoluogo subalpino vanta numerose organizzazioni pubbliche, private e religiose a disposizione di chi è in difficoltà.

Inoltre, moltissimi operatori e personale volontario si dedicano all’assistenza dei barboni, offrendo loro un ricovero notturno presso strutture adatte, regalando vitto caldo, abiti, coperte, assistenza medica, conforto morale, dialogo e contatto umano, aiuto economico e alimenti a lunga conservazione. Una città moderna che guarda al futuro di questi infelici con la stessa attenzione dei nostri avi, già nel ‘700 e ‘800.

Nella Torino dei senza dimora, c’è chi li invita ad andare col diavolo (va al diav!), mentre un’altra Torino, il povero diavolo (pòr diav) lo va a trovare, aiutandolo come può.

Il tour TORINO DAL POST BAROCCO AL NEO BARBONICO è stato ideato per il Caus da Raffaele Palma che farà da guida lungo tutto il percorso. Il tragitto si sviluppa tra gli antichi immobili del sette-ottocento, impiegati come ricoveri di mendicità e asili per persone povere, proseguendo nell’edilizia contemporanea, che tanti ripari estemporanei offre ai clochard

Lo scopo di questa iniziativa è far conoscere la storia delle architetture e l’evoluzione degli spazi urbani che ospitano ed hanno ospitato i senzatetto, Conosceremo le leggi in materia di assistenza pubblica ai poveri e le limitazioni all’accattonaggio che hanno regolamentato la secolare realtà urbana per poi lanciare un rispettoso sguardo alla logistica del barbonismo in città senza invaderne la privacy.

Il tour proposto è gratuito.

È solo punto di partenza per cercare di capire l’effimero della vita attraverso le varie declinazioni dell’Architettura percepita con gli occhi di chi non ha più niente ma non ha perso ancora buon umore e sorriso.

Tutto il cammino durerà due ore e mezza circa e si svolgerà nel centro storico: il ritrovo, sabato 9 novembre alle ore 8,45 in piazza Palazzo di Città 6.

L’escursione   terminerà alla struttura R.S.A. Carlo Alberto di corso Casale verso le 12,00.

Lo stesso tour con identici orari, sarà replicato sabato 16 novembre.

La prenotazione è particolarmente indicata agli indifferenti. Per prenotarsi occorrerà essere iscritti gratuitamente al Caus (si può fare sul web alla pagina www.caus.it), dopo di che s’invia una richiesta di adesione alla passeggiata alla mail info@caus.it indicando nome cognome numero di cellulare e mail di ciascun interessato. Il tour si farà anche in caso di pioggia.

Contatti: 3396057369 - info@caus.it

L’iniziativa dal titolo “TORINO DAL POST BAROCCO AL NEO BARBONICO: tour nelle architetture senzatetto” si avvale della collaborazione di Avvocato di Strada Torino.

Il Caus ringrazia tutte le Associazioni torinesi e il personale delle unità di strada che hanno contribuito con racconti e osservazioni alla realizzazione di questa iniziativa: Croce Rossa Italiana Unità di Strada, BOA (Stranaidea e Educativa Territoriale Homeless), Comunità di Sant’Egidio, City Angels, Frati Minori del Monte dei Cappuccini, Bartolomeo & C., Città di Torino Servizio Adulti in Difficoltà Divisione Servizi Sociali, i Convitti di Riposo per Anziani della città.  Un grazie speciale a tutte le persone che vivono in strada, le cosiddette ombre o invisibili, che ci hanno aiutato a far luce e rendere visibile questa realtà.

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Articolo pubblicato il 08/11/2019