Vittime di leggi confuse

Dai monopattini elettrici ai dispositivi antiabbandono: la non chiarezza delle nuove normative

Che l'Italia fosse un Paese in cui la burocrazia la fa da padrone, tant'è che uno dei motivi per cui sempre meno aziende vengono a investire nella nostra penisola è proprio il pantano della pubblica amministrazione, lo sappiamo purtroppo da sempre, ma nelle ultime settimane la macchina legislativa si è inceppata anche su questioni piuttosto semplici che riguardano il quotidiano vivere dei cittadini.

La prima questione riguarda la sicurezza dei bambini con meno di quattro anni a bordo delle automobili, per i quali, con ritardo rispetto algi altri Paesi europei, ci siamo finalmente dotati di una legge che obbliga ad acquistare e a installare nuovi dispositivi antiabbandono per i seggiolini.

La cosa sembrava semplice, però è accaduto che la legge non debba essere applicata come sempre dopo i 120 giorni ma da subito, il che comporterebbe in questi giorni migliaia di multe; salvo poi sapere, per fortuna, che il Ministero bloccherà l'emissione di eventuali verbali.

Tra l'altro i dispositivi rispondenti alla nuova normativa sembrano ancora non presenti sul mercato anche perché il tutto è avvvenuto tempestivamente e come se non bastasse non si conoscono ancora le modalità con cui si potrà avere lo sconto di 30 euro sull'acquisto, quindi che fare? Aspettare o acquistare e tenersi da parte lo scontrino?

La seconda questione è quella sui monopattici elettrici, dal momento che per il Ministero non sono assimilabili ai ciclomotori, tuttavia da alcuni giorni li vediamo transitare anche sui marciapiedi e proprio venerdì sera a Torino una donna anziana è stata investita, per fortuna senza gravi conseguenze.

I vigili di Torino non hanno potuto fare una multa, dal momento che la normativa non è chiara, anche se l'unica cosa chiara è stata ravvisare come un cittadino sia stato buttato a terra.

Il Ministero ribadisce che per ora i monopattici elettrici possono liberamente circolare nei perimetri individuati dai Comuni durante il periodo di sperimentazione: vediamo dunque quanti incidenti sui marciapedi dovremo sperimentare prima che si arrivi a far chiarezza!

La salvaguardia dei cittadini, siano essi passanti sui marciapiedi siano essi bambini sui seggiolini in auto, è un diritto e lo dovrebbe essere anche quello ad avere chiarezza sull'applicazione di normative e regolamenti che non debbano essere interpretati dalle forze dell'ordine o dai cittadini, ma che siano comprensibili da subito.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 12/11/2019