La storia del Fai centonovanta mila iscritti, oltre quarant’anni di attività salvati sessanta beni sul territorio italiano, la Costituzione italiana unica al mondo a tutelare il patrimonio culturale paesaggistico
Oltre quant’anni di attività di salvaguardia del nostro territorio Alberto Saibene propone attraverso il suo libro pubblicato dalla Utet: “Il Paese più bello del mondo”( pp.332 illustrazioni a colori €19.00) il frutto di una esplorazione, di una approfondita consultazione di archivi, con raccolte di testimonianze, e racconta così per la prima volta la storia del Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano), la più grande impresa culturale privata in Italia. “Questo è un libro di storia – si legge nell’introduzione - ma è anche il racconto di una storia militante che narra le vittorie e le sconfitte di un gruppo di persone schierate in difesa del “paese più bello del mondo”.
L’Italia è sede dei maggiori siti dell’Unesco, ed è considerata dai tempi del Gran Tour “il Paese più bello del mondo”. Un ecosistema che era giunto più o meno intatto alla seconda guerra mondiale ma che si ritrovò, in un breve volgere di anni seriamente minacciato. Più che i disastri della guerra, fu la rapidissima ricostruzione senza regole a rovinare il volto del nostro Paese. Qualcuno sensibile alla distruzione cominciò a reagire, e tre pionieri: Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni , con la collaborazione di Antonio Cederna (così possiamo definirli) organizzarono una mostra itinerante dal titolo “Italia da salvare” (1967) per la prima volta cercavano di sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi urgenti da intraprendere per salvare la nostra bella Italia.
La Crespi e Bazzoni , insieme ad Alberto Predieri e Franco Russoli, nel 1975 fondarono poi il FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano).
La grande novità che il FAI (nonostante una fondazione privata) si era dato era quello di acquisire e gestire proprietà e beni per poi aprirli al pubblico. Dopo l’acquisto del Monastero di Torba (provincia di Varese) avvenuto nel 1977, un complesso monumentale longobardo, come tutte le cose inizialmente stentano a decollare è così avvenne anche per il FAI. Arrivarono proprietà di enorme valore culturale e artistico come San Fruttoso (provincia di Genova), il Castello della Manta ( in provincia di Cuneo), la Villa di Balbianello – Tremezzina (provincia di Como), il Castello di Masino (provincia di Torino) ma gli scritti crescevano con lentezza, subentrarono anche i problemi di organizzazione e di gestione (era la prima volta che dovevano affrontare questi problemi in questo campo ) di sensibilizzazione a questi temi.
Per aumentare la popolarità e la visibilità furono determinanti l’istituzione delle Giornate del FAI di Primavera, in cui per un fine settimana restavano aperti luoghi speciali solitamente chiusi al pubblico.
Il FAI dalla sua fondazione avvenuta quaranta quattro anni or sono conta oltre centonovantamila iscritti, sessanta beni salvati dal degrado dall’incuria dell’uomo, e con una crescita sempre ambiziosa e una sensibilità sempre maggiore per il nostro bel Paese che tocca sempre salvaguardarlo in quanto ci riguarda tutti. L’articolo 9 della Costituzione Italiana recita:”La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
La nostra Costituzione è la prima al mondo a tutelare, allo stesso tempo, il proprio patrimonio culturale e paesaggistico. Alberto Saibene ( autore di questo libro) ci descrive in dieci capitoli avvincenti passo dopo passo una storia di passione e responsabilità, di resistenza quotidiana e di bellezza, per avere sempre un’Italia turistica migliore. Una sfida che tutti dobbiamo essere coinvolti nessuno escluso.
Alberto Saibene storico della cultura italiana del XX secolo. Lavora tra editoria,cinema e organizzazione culturale. Autore di “L’Italia di Adriano Olivetti(Edizioni di Comunità,2017) e, per lo stesso editore,ha curato le antologie di scritti di Adriano Olivetti:”Il mondo che nasce” ( 2013) e “Città dell’uomo”(2015). E’ regista del film “La ragazza Carla”(2015), tatto dall’omonimo poema di Elio Pagliarani.
Descrizione Foto
Foto copertina libro
Foto 1 Castello di Avio, una delle prime grandi acquisizioni del FAI, in attesa dei restauri (foto del 1977)
Foto 2 L’abbazia di san Fruttuoso dopo il restauro del FAI,un’attività ancora in corso, in cui le stratificazioni storiche raccontano la storia del luogo
Foto 3 Il Varese Corridor di Dan Flavin è una delle opere che rendono unica la collezione di arte contemporanea americana di cui nel 1996 Giuseppe Panza di Biumo ha fatto dono al FAI insieme alla Villa . Foto Panza Collection
”Il Paese più bello del mondo”di Alberto Saibene pp.332 ill. colori e b/n, Utet Milano 2019 €19.00
Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini
Articolo pubblicato il 22/11/2019