Eccellenze mediche: Il primo trapianto al mondo di vertebre umane, è stato eseguito in Italia.

Sostituire i tessuti umani con tessuti umani è generalmente la soluzione migliore per il corpo, ma la soluzione non sempre è stata possibile con le vertebre. Per la prima volta in un paziente affetto da cordoma, sono state rimosse le vertebre malate e sostituite con un trapianto di vertebre prelevate da un cadavere, dopo essere state opportunamente trattate per garantirne la compatibilità con il ricevente.

Il cordoma è una forma di cancro molto rara, che si sviluppa per lo più dalle ossa della base cranica e della colonna vertebrale. Fa parte di un gruppo di tumori maligni delle ossa e dei tessuti molli che prendono il nome di sarcomi. I cordomi rappresentano circa il 3% di tutti i tumori ossei e circa il 20% dei tumori primitivi della colonna vertebrale. Il  cordoma è una neoplasia che, di solito, si sviluppa lentamente, sovente senza sintomi nella fase iniziali potendo rimanere silente per anni, prima che i medici lo riconoscano.

E' una forma tumorale assai complessa da curare a causa del coinvolgimento di strutture critiche come il tronco cerebrale, struttura assai delicata che collega l'encefalo al midollo spinale in cui sono presenti importanti rami nervosi e vascolari che rimangono coinvolti dall'accrescimento della massa tumorale. Il tumore può anche recidivare dopo il trattamento, di solito, si ripresenta nello stesso punto da cui ha avuto origine il primo tumore con recidive locali; nel 30-40 per cento circa dei pazienti, il tumore si diffonde, o metastatizza, in altri distretti corporei.

Per la prima volta nella storia, la parte della colonna vertebrale colpita dalla malattia è stata sostituita in un paziente con vertebre umane prelevate da un cadavere, con un risultato eccellente. Un uomo di 77 anni, affetto da tumore osseo maligno, è stato il paziente al mondo operato dal dottor Alessandro Gasbarrini Direttore della Chirurgia Vertebrale a indirizzo Oncologico e Degenerativo dell'ospedale Rizzoli di Bologna. Il paziente ha subito l'operazione pionieristica in Emilia Romagna, un intervento che ha richiesto una nutrita equipe medica, costituita da almeno 20 chirurghi e circa cento persone che hanno seguito il paziente dall'inizio del suo percorso fino alle dimissioni. Si è rivelata fondamentale la presenza di tecnici della Banca del tessuto muscolo-scheletrico dell’Emilia Romagna, senza i quali il delicatissimo intervento non sarebbe stato possibile.

L'operazione, secondo le informazioni dell'Istituto Ortopedico Rizzoli si è svolta il 6 settembre L'intervento, secondo l'equipe, è consistito nella vertebrectomia (asportazione delle vertebre malate), seguita dalla ricostruzione della colonna vertebrale nel modo più simile alla conformazione naturale, ripristinando l'anatomia del paziente impiantando un osso con una struttura identica a quella asportata, come spiegato dal dottor Gasbarrini.

La sostituzione dei tessuti umani con altri tessuti umani compatibili, è generalmente l'opzione migliore per il corpo,quando possibile, ma la soluzione non è sempre stata praticabile,  nel caso delle vertebre. Nel paziente di  77 anni, le vertebre lombari affette dalla malattia, sono state rimosse e al loro posto sono state innestate quattro vertebre prelevate da un donatore con una tecnica innovativa e unica effettuata, come detto, in anteprima mondiale. L'operazione apre quindi una nuova frontiera dell'oncologia perché, fino ad ora, quando si rende necessario sostituire le vertebre, i chirurghi possono utilizzare protesi in carbonio, in titanio o elementi ricostruiti utilizzando una stampante 3D che permette di costruire manufatti identici alle porzioni ossee asportate, ben adattabili all’osso rimanente.

Un'altra tecnica utilizzata finora per sostituire vertebre malate, consiste nell'utilizzare rimodellandole parti del femore, che però presenta una struttura diversa da quella delle vertebre e con minori possibilità di integrazione ossea. L'impianto delle quattro vertebre nel paziente rende molto più vicina la possibilità di ottenere una perfetta fusione dell'innesto con la colonna vertebrale e ottimizza il corso del trattamento con la radioterapia.

Il paziente è stato dimesso dopo circa 30 giorni di ricovero; trascorsi i primi 15 giorni di controllo post-operatorio è stato spostato in un reparto di Fisioterapia, dove ha avuto la possibilità di cominciare la rieducazione per poter riprendere una vita normale, ricominciando a camminare nel più breve tempo possibile. Un intervento pionieristico eccezionale e primo al mondo, a riprova che la nostra sanità rappresenta oggi un'eccellenza che potrà e dovrà riflettersi sempre più nel quotidiano, per offrire l'eccellenza al cittadino nell'ordinaria gestione del quotidiano.

 

foto TC cordoma da  https://it.qwertyu.wiki/wiki/Chordoma

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 28/11/2019